Murzulletti cilentani alle mandorle e la versione al miele
di Bruna Sapere
I murzulletti – morzelletti o morselletti, che dir si voglia – sono tipici biscotti cilentani dalla forma allungata, molto gustosi. Possono accompagnare un bicchiere di latte durante la colazione o una tazza di thè a merenda, ma sono ottimi anche come fine pasto. Se avete la fortuna di abitare in Cilento o di esserci stati in vacanza quasi sicuramente sapete di cosa stiamo parlando. Se non li avete mai assaggiati, invece, potete rimediare riproducendo le due ricette di seguito riportate.
L’espressione morselletto deriva probabilmente dal francese morceau che vuol dire boccone, ma potrebbe più semplicemente essere legato all’atto di “morzare” il biscotto dal filoncino infornato intero.
Sebbene dia l’idea di essere un dolce povero, un tempo veniva preparato in occasione di ricorrenze importanti. Fino agli anni ’70, non era servito a Natale o a Pasqua, bensì durante i banchetti nuziali accanto a pasticceria fresca e secca, quando erano previsti solo dolci per festeggiare un matrimonio.
Ancora oggi, molto spesso, gli sposi cilentani affiancano alla bomboniera anche il classico “cartoccio” contenente confetti, dolcetti secchi e, ovviamente, murzulletti.
La prima ricetta è quella dei classici murzulletti alle mandorle, friabili e leggermente croccanti, dal gusto rustico, ottimi da soli o anche per l’inzuppo.
Ingredienti per un kg di murzulletti alle mandorle
1 kg di farina 00
500 g di zucchero
6 uova
200 g di burro a temperatura ambiente
Un pizzico di sale
Buccia di un limone grattugiato
2 cucchiai di liquore Strega
35 g di ammoniaca
2 cucchiai di latte tiepido (per sciogliere l’ammoniaca)
200 g di mandorle (oppure canditi a pezzettini)
Procedimento
Disporre su una spianatoia la farina a fontana. Aggiungere, al centro, lo zucchero, le uova, l’ammoniaca sciolta nel latte tiepido, un pizzico di sale, la buccia di limone, il burro a pezzettini a temperatura ambiente e impastare velocemente. Aggiungere le mandorle.
Preriscaldare il forno a 180 °C e fare dei lunghi filoncini cilindrici non troppo spessi che andranno spennellati con acqua o latte e infornati in teglia (due filoncini per teglia) su carta forno per circa 15 minuti, a metà forno. Una volta sfornati, tagliare i filoncini ancora caldi in diagonale.
Disporli nuovamente sulla teglia, con lato tagliato verso l’alto, con carta forno e infornare a 120 °C per 10 minuti. Conservare in luogo fresco ed asciutto, meglio ancora se in bustine per alimenti.
La seconda ricetta, invece, riguarda i murzulletti al miele, morbidi, decisamente più dolci dei primi e ricoperti da una crosticina leggermente croccante.
Questi ultimi rappresentano gli antichi sapori delle splendide terre cilentane e vanno preparati con miele artigianale del Cilento. Il miele artigianale non ha una precisa scadenza, ma è consigliabile consumarlo non oltre i due anni dalla data di produzione. La scelta è del tutto soggettiva. Se si preferiscono i sapori più delicati è opportuno usare, ad esempio, miele di acacia o di arancio; se invece si prediligono i gusti più decisi, consiglio senza dubbio quello di castagno, intenso e dal retrogusto leggermente amaricante.
Quella che segue è la personalissima ricetta custodita – gelosamente – dalla mia nonna paterna, proveniente da una famiglia di pasticcieri e che sostituisce l’acqua con le uova.
Ingredienti
1 kg di farina 00
500 g di zucchero
4 uova
250 g di miele
Un pizzico di sale
Buccia di un limone grattugiato
12 g di ammoniaca
Procedimento
Disporre su una spianatoia la farina a fontana. Aggiungere, al centro, lo zucchero, le uova, il miele, l’ammoniaca, un pizzico di sale, la buccia di limone e impastare velocemente. Far riposare per circa due ore a temperatura ambiente. Preriscaldare il forno a 180°C e fare dei lunghi filoncini cilindrici, non troppo spessi, facendosi aiutare da un po’ di farina.
Spennellare la superficie con acqua e infornare in teglia (due filoncini per teglia) su carta forno per circa 15 minuti, nella parte alta del forno, inserendo nella parte bassa un piccolo recipiente contenente acqua (metodo casalingo per evitare che il miele si bruci). Una volta sfornati, tagliare i filoncini ancora caldi in diagonale. Conservare in luogo fresco ed asciutto, meglio ancora se in bustine per alimenti.
Un commento
I commenti sono chiusi.
Gentile Maura purtroppo oggi il ”cartoccio”che era ai miei tempi la ciliegina da portarsi come un trofeo a casa dopo il taglio della torta è diventato sempre più raro sopratutto sulla costa dove la proposta è sempre quella di una esagerata offerta di dolci al cucchiaio e similari.Ben vengano dunque queste ricette facili e gustose da mangiarne a chilate.Grazie e a buon rendere perché credo che andare avanti non impedisca in nessun modo di guardare anche indietro.FM