More Maiorum 1995 Fiano di Avellino doc
MASTROBERARDINO
Uva: fiano di Avellino
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: legno
La necessità di un bianco longevo è sconosciuta alla stragrande maggioranza dei produttori campani. Spesso accade per caso perché la frutta baciata dal sole è nutrita dal terreno vulcanico, ma non è un progetto consapevole. Della longevità di alcuni Fiano e Greco di Mastroberardino se ne è sentito parlare spesso, nel 2004 ad esempio l’Oasis di Vallesaccardas esaurì in tempi rapidi l’ultima partita di Fiano di Avellino 1992 completamente in forma con grande soddisfazione dei fratelli Fischetti. Lì siamo stati colpiti, era una minestra di farina di mais e sedano, dal grande More Maiorum del 1995 di cui, non abbiamo difficoltà ad ammetterlo, nel 1998 sottovalutammo la portata infastiditi dai sentori troppo accentuati del legno. Alla lunga, invece, il risultato è stato strabiliante, di grande spessore e ancora una volta ci siamo ricordati che senza Mastroberardino la Campania sarebbe nulla o poco più: la forza del vitigno è uscita progressivamente con autorevolezza svestendosi dal vangliato ed imponendosi per la tipicità, l’eleganza, la forza assoluta. Diciamo anzitutto del colore, un ben giallo paglierino carico con riflessi dorati e brillanti. Al naso prevale la frutta matura, albicocche e pesche gialle, ma anche mandorle tostate, sentori di affumicato, pepe bianco, un po’ di vaniglia mentre in bocca c’è il suo vero, sontuoso, assoluto trionfo: la morbidezza finalmente conquistata dal vitigno non penalizza la freschezza che mantiene il palato in continua tensione, sollecitandolo intensamente con un finale lungo, intenso, persistente. Parliamo sicuramente di un Fiano estremo, risultato di almeno sei mesi di legno e trenta di bottiglia, trattato cioé quasi come un Taurasi. Si è ben sposato con la grande cucina di territorio dell’Oasis, compreso l’agnello con l’insalata di patate e cipolle novelle, ma noi lo immaginiamo su paté e terrine oltre che sulle ostriche e i taratufi crudi. Un esempio della ricchezza della Campania, che speriamo venga replicata anche con gli altri due vitigni nobili, la Falanghina e il Greco, sicuramente in grado di affrontare le intemperie e sfidare il tempo. Come ha fatto la Mastroberardino.
Sede ad Atripalda, Via Manfredi, 75-81. Tel. 0825 614111, fax 0825 611431. E mail: [email protected]. Sito www.mastro.it – www.mastroberardino.com. Enologo: Vincenzo Mercurio. Ettari: 140 di proprietà e 60 in conduzione. Bottiglie prodotte: 2.500.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano di Avellino, coda di volpe, greco di Tufo, falanghina