Monte di Grazia rosso 2004 Campania igt
MONTE DI GRAZIA
Uva: tintore, piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
L’incontro fra Alfonso Arpino, medico prestato alla viticoltura e all’ospitalità rurale, e Gerardo Vernazzaro, giovane enologo napoletano impegnato nell’azienda di famiglia sugli Astroni ha prodotto un discorso estremo tra i boschi di Tramonti, il paese alle spalle di Ravello e di Maiori, l’unico comune in Costiera dove abbonda lo spazio agricolo. Qui infatti sono al lavoro la storica azienda Apicella, successivamente Reale nella frazione Gete e, poco lontano, San Francesco di Chiara Palma. Da questi vigneti antichi arrivano le uve per tutte le altre aziende della Costiera Amalfitana: Episcopio, Ettore Sammarco, Marisa Cuomo. Arpino ha una vigna a piedefranco con viti molto antiche, 80 anni anni ma forze anche di più e, infine, pratica l’agricoltura biologica. Di fronte a questa impostazione sulla frutta e ad un’annata abbastanza esile dal punto di vista climatico, Gerardo ha impostato un discorso di basso impatto: fermentazione in acciaio e passaggio in barrique poco tostate, poi bottiglie. Questo rosso lo abbiamo visto nascere, prima preso dalla vasca su un capretto, poi sentito mentre riposava in legno nella piccola cantina circondata dal bosco di Alfonso, infine l’altra sera di primo acchitto. Già, perchè al di là delle condizioni estreme la domanda da porsi è: ne vale la pena? La risposta indubbiamente è sì. Naso intenso e persistente di buona frutta su tappeto di spezie dolci e caffé appena tostato, un po’ di resina. In bocca colpisce la morbidezza ottenuta con il passare del tempo, ormai siamo a tre anni esatti dalla vendemmia, e, di concerto, con un dieci per cento di piedirosso che contribuisce sempre a snellire l’Aglianico e, in questo caso, il Tintore. In bocca torna sicuramente la frutta con molta soddisfazione, l’ingresso è immediato, di pronta beva quasi, poi il vino si stende su tutto il palato sino in fondo supportato dalla nota fresca presente ma non invasiva. La chiusura è netta e pulita. Un buon bicchiere di rosso dunque, da viti a piedefranco, sotto i 10 euro in uscita dall’azienda, una chicca per intenditori a cui manca solo un po’ di profondità. Da bere sul coniglio alla cacciatora di Cumpà Cosimo a Ravello.
Sede a Tramonti, Via Orsini, 36. Tel. e fax 089. 876906. Enologo: Gerardo Vernazzaro. Ettari: 2 di proprietà. Uve: ginestra, pepella, tintore, piedirosso.