Molfetta, Ristorante Salvatore Bufi
Via Vittorio Emanuele, 15-17
Tel.0803971597
Sempre aperto, chiuso domenica sera e lunedì
Ferie a gennaio e giugno
Prezzo medio sui 50 euro.
Salvatore Bufi, chef e patròn istrionico ed estroverso, è stato uno dei protagonisti dei magici anni ’50, quelli più felici di sempre vissuti dalla ristorazione italiana dall’Unità in poi. Non è più tempo di spendere tanti soldi per le griffe del vino, ma di quella atmsofera resta il piacere della scoperta, la curiosità, sostanzialmente l’atteggiamento positivo verso questo mondo non incattivito dalla crisi.
Molfetta sta a Bari come Pozzuoli a Napoli, è qui il mercato del pesce, la tradizione di pesca è molto forte e il mare lo ritroviamo in tutti i piatti perché costituiva,, e in parte costituisce ancora, la principale risorsa gastronomica.
Lo si capisce da questo piatto: un calzone di pane ripieno di pesce anziché di mozzarella o verdura come a Napoli e nel resto del Sud. Non è un piatto facile, ma la manualità elaborata dalle casalinghe negli ultimi secoli ne fanno qualcosa di unico, con cui farebbero bene anche a cimentarsi i pizzajioli napoletani. Serve pesce da taglio robusto, intendiamoci, e mille trucchi per far camminare il tutto nel palato senza stancare. Ma il risultato è ghiotto e gratificante.
Bufi è un po’ il prototipo dei locali pugliesi, volte in pietra, bianco, tanta buona materia prima che fa sempre fare bella figura, comequesto cappuccio di ricotta forte che appaga e chiede vino.
Ma il motivo per fermarsi qui resta appunto il pesce, sempre abbondante e cucinato in modo essenziale nei primi, come in questo caso.
In inverno è anche baccalà time.
Buono l’orto mare di seppia e verdure.
Magnifico l’agnello murgiano, una delle carni più buone in assoluto della Puglia, qui presentato con la crema dei carciofi che lo rendono pià veloce e gustoso.
Il gelato, nocciola o crema, è fatto al momento. Assolutamente consigliabile per la chiusura.
Il servizio è sentimentalmente d’antan ma molto attento mentre la cantina esprime la passione di Salvatore, ricca di spunti e novità, cercati su tutto il territorio nazionale oltre che in quello pugliese.
Una buona tappa, un riferimento gastronomico che non tradisce mai.