Mila Vuolo: viticoltura di qualità a Salerno con Fiano e Aglianico
Azienda Agricola Vuolo
Località Passione di Rufoli (Sa)
Tel. 089 282178 – Cell. 347 3428746
[email protected] – www.milavuolo.it
Ettari vitati: 3,5
Enologo: Guido Busatto
Agronomo: Guido Busatto
Allevamento e densità di impianto: Guyot e cordone speronato. 4.000 piante per ettaro
Composizione chimico-fisica del terreno: Argilloso, calcareo, sabbioso e vulcanico
Produzione Kg/pianta: 1.5 kg
Esposizione vigne: Est, nord-est
Epoca di impianto delle vigne: 2001 e 2005
Altezza media: 200 metri
Lavorazione del terreno: Trinciatura ed estirpatura
Conduzione: Biologico non certificato
Lieviti: Selezionati
Mercati di riferimento: Campania, Lombardia e Nord Europa
Bottiglie totali prodotte: 12.000
Percentuale di uve acquistate: Nessuna
Uve coltivate: aglianico, fiano e cabernet sauvignon
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LA STORIA
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L’azienda Mila Vuolo è sulle colline pre-appenniniche della frazione di Giovi che fanno da corona al golfo di Salerno di cui respirano l’aria salmastra respirando la brezza marina e i venti freddi del Terminio. La proprietà, siamo a Passione di Rufoli, fu acquistata dal padre Luca, noto medico salernitano, per il suo “buen retiro” insieme con tutta la famiglia. Trovandosi in un contesto ambientale molto vocato, fu proprio Mila, forte dei suoi studi in agraria e della collaborazione con l’enologo padovano Guido Busatto, che incominciò ad impiantare le prime barbatelle, insieme a piante di olivi e di nocciole, con l’intento di ripristinare la vecchia tradizione vitivinicola locale. Ci troviamo proprio al limite del Parco Regionale dei Monti Picentini, divisi a metà con il territorio irpino che si trova sul versante nord orientale. Nelle frazioni di Giovi e di Ogliara, guardate a vista dall’imponente mole del Monte Stella, si è sempre coltivata un’antica uva a bacca bianca autoctona, la sanginella, a cui veniva dedicata una tradizionale festa popolare nel mese di settembre in onore del Santo Patrono di Salerno San Matteo. Con l’avvento della fillossera questa varietà è andata purtroppo persa e solo recentemente si sta tentando di recuperarla.
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LE VIGNE
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La viticoltura biologica non certificata sui tre ettari e mezzo viene praticata massimamente col sistema a guyot e parte a cordone speronato. La natura del terreno ricalca il confinante Cilento, con conformazione prevalentemente argillosa-calcarea, e parzialmente anche quello attiguo dell’Irpinia con residui vulcanici sul primo strato del suolo.
Tre le specie varietali utilizzate: i canonici ed affidabili aglianico e fiano, con cui si producono poche migliaia di bottiglie l’anno, e poi l’internazionale cabernet sauvignon, da cui si ricavano soltanto poche centinaia di bottiglie da condividere con gli amici. Vigne giovani impiantate meno di quindici anni fa, ma che con l’andare del tempo dimostrano di essere ben acclimatate. Ed in questo aiuta molto il clima temperato, la buona esposizione al sole, la vicinanza al mare e gli alti monti alle spalle che riparano dai venti freddi irpini e contribuiscono ad un’ottimale escursione termica, regalando ai vini intensi profumi fruttati e floreali.
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I VINI
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Fiano Colli di Salerno Igt
Uva: fiano
Fermentazione e maturazione: acciaio
Bottiglie: 3.000
Prezzo. 12,00 euro in enoteca
Colore intenso e paglierino che appaga la vista. Registro olfattivo esuberante e tonico, in cui predominano aromi fruttati e floreali di pera, mela, nocciole, gelsomino, tiglio ed acacia. Al palato freschezza, morbidezza, sapidità, eleganza, polposità ed una leggera vena salmastro-minerale in sottofondo. Finale persistente e voluttuoso. Da aspettare almeno un anno, evolve molto bene nel tempo.
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Aglianico Colli di Salerno Igt
Uva: aglianico
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Bottiglie: 8.500
Prezzo: 25,00 euro in enoteca
Colore granato sanguigno con lampi purpurei. Impronta aromatica avvolgente, in evidenza il fruttato ricco di sentori di prugna, mora, ribes ed amarena. A cui sseguono gradevoli pepe nero e noce moscata, nuances tostate e vanigliate. Palato caldo, finemente tannico, croccante, corposo, morbido, strutturato, equilibrato, armonico ed ammaliante. Retrogusto infinito, come l’evoluzione nel tempo.
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CONCLUSIONI
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La viticoltura sulle Colline di Salerno, a due passi dal centro cittadino e dal suo splendido mare, è diventata ormai una certezza. Mila Vuolo è dirimpettaia della proprietà di Silvia Imparato, che per prima ha acceso il focus su questo territorio poco conosciuto traghettandolo ai vertici dell’enologia nazionale. Ci si è finalmente convinti che qui si possono produrre ottime e riconoscibili bottiglie, che hanno conquistato subito il consenso della critica e dei consumatori. A parte la tradizione e la forte connotazione folkloristica della limitata produzione in passato dell’uva sanginella, fino a poco più di vent’anni fa sui Colli di Salerno non c’era assolutamente niente. Invece adesso, grazie anche alla forte vocazione locale declinata al femminile (Imparato, Vuolo e Marino) si è registrata un’escalation di qualità, consentendo alla viticoltura territoriale di smarcarsi e di differenziarsi dai vicini comprensori del Cilento, della Costa d’Amalfi e dell’Irpinia e di avere, quindi, una sua precisa identità nell’ambito vitivinicolo della provincia di Salerno.
Testo e foto di Enrico Malgi
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Grazie carissimo Enrico,grazie perché mi dai l’opportunità di dire la mia su quest’azienda che ho conosciuto da quando muoveva i primi passi ad una manifestazione sull’olio che trovo tra l’altro anch’esso molto buono come i vini che ho avuto l’opportunità di di assaggiare all’ultimo vinitaly .Probabilmente sarà anche merito della vigna arrivata ormai a piena maturità,ma devo confessare che è stata una piacevolissima sorpresa constatare il salto di qualità sia del Fiano che dell’aglianico .Mila è una bella persona determinata che merita successo per il grande impegno che profounde nel suo lavoro fatto anche di studio e di curiosità.Ad Maiora.PS.Non sapevo nulla del Cabernet sarebbe interessante qualche nota di degustazione da chi ,fortunato amico,ha avuto la possibilità di berlo.Francesco Mondelli.
Caro Francesco, come sempre ci troviamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda. Effettivamente le poche etichette di Mila sono superlative. Personalmente trovo meraviglioso soprattutto l’Aglianico 2007 che ridegustandolo a distanza di qualche mese mi ha confermato che è uno dei vini rossi più interessanti ed importanti di tutta la Campania, sensa tema di smentite. Per quanto riguarda il Cabernet Sauvignon non ho potuto assaggiarlo perchè, come affermavo nel mio report se ne producono poche bottiglie e durante la mia visita aziendale purtroppo erano terminate. Ci vediamo per Pasqua?. Ciao.
Confermo la straordinaria qualità dei vini di Mila Vuolo , sono rimaste poche bottiglie del suo Aglianico 09 grande vino anch’esso con ancora tanti anni davanti penso come minimo almeno una decina.
Il Cabernet ( terminato) siamo riusciti a farci spedire qualche bottiglia da Mila ed anche qui ottima bottiglia tirata fuori dal cilindro, confermo l’esigua quantità delle stesse.
Spero Mila mi perdoni perché ancora non sono riuscito a farle visita.
Caro Giulio, te lo dico ormai da una vita: quando vieni in provincia di Salerno cerca di fermarti da me nel Cilento, mi raccomando e poi magari andiamo insieme a farci un giro per le aziende locali. Ciao.