Nove vini bianchi dell’Alto Adige da non perdere


Vini dell’Alto Adige - Consorzio Vini Alto Adige

Vini dell’Alto Adige – Consorzio Vini Alto Adige

di Antonella Amodio

Che cosa rende unici e insostituibili i vini italiani ? Per i profani probabilmente nulla- almeno a prima vista – rispetto all’intero mondo vitivinicolo, ma la diversità dei terreni, dovuta non solo alla composizione del suolo,non trova in realtà un comune denominatore, ma individua  identità ben precise, che tengono lontana l’omologazione.

Le differenze presenti nel complesso panorama enologico italiano derivano in primo luogo dalle condizioni pedoclimatichee dalle varietà dei vitigni legate alla territorialità, che tanta parte ha nel creare il fascino dei vini italiani, rendendoli di grande valore e di estremo interesse, non solo all’estero, ma anche nel nostro stesso Paese.

I vini prodotti in Alto Adige, ad esempio, originano su un territorio montano costituito da un mosaico inimitabile di suoli difformi tra loro, con conseguenti microclimi differenti e con una varietà di vitigni che trovano l’habitat perfetto per la maturazione tra i 200 e i 1.000 metri di quota. Emerge da questi vini l’intreccio tra la cultura alpina e l’anima mediterranea, che convivono in armonia, caratterizzando il vino per freschezza e verticalità, oltre che per una notevole ricchezza di profumi.

I 5.500 ettari vitati sono coltivati da circa 5.000 viticoltori, che si dividono in cooperative e in cantine a gestione familiare, che il più delle volte svolgono il lavoro di vignaioli da generazioni, essendo l ‘Alto Adige una delle zone più antiche d’Europa per la produzione di vino, con un patrimonio ampelografico di grande valore.

Il 62% della produzione è costituito da vini a bacca bianca, ed il rimanente 38 % a bacca rossa, con una predominanza di pinot bianco coltivato in 558 ettari totali. Seguono poi sauvignon bianco, traminer aromatico, gewurztraminer, mullert hurgau, kerner, silvaner, riesling e chardonnay, rinomati per i profumi e il corpo elegante.

Consorzio Vini Alto Adige - Palazzo Petrucci, Napoli

Consorzio Vini Alto Adige – Palazzo Petrucci, Napoli

Tra le uva a bacca nera campeggia la schiava, con 684 ettari vitati, poi laurei e pinot nero.  Ma anche merlot e cabernet, dotati di acidità, corpo e grande bevibilità.

Un mondo di differenze date da vitigni e territori, da notti fredde e giorni riscaldati dal sole, da ottima ventilazione e clima secco, che contribuiscono alla produzione di grandi vini che a tavola mettono tutti d’accordo: dall’esperto esigente al principiante.

Per trovare riscontro a ciò, degustate i vini profondi ed eleganti di Franz Haas, e quelli prodotti da Markus Prackwieser. Così come quelli carnosi e raffinati di Nals Margreid e di Pfarrhof , mentre la Cantina Kaltern offre sorsi grintosi e ricchi, sottili e freschi.

Se poi volete provare vere emozioni, allora puntate su annate vecchie, nelle quali si percepisce la “bellezza” della longevità dei vini, e la loro completezza.

Quelli alto atesini sono vini che – nonostante la complessità – ben si accostano al cibo. Vini cosiddetti “gastronomici” di grande personalità, che contribuiscono ad esaltare la cucina e/o sottolineare le caratteristiche dei vitigni.

Le bottiglie presentate a Napoli e abbinate alla cucina mediterranea e raffinata dello chef Lino Scarallo del ristorante Palazzo Petrucci, sono state caratterizzate da armonie e contrasti, da sorprese e conferme.

La degustazione, organizzata dal Consorzio Vini Alto Adige, è stata intesa a svelare la vera natura dei vini prodotti nelle valli più estreme dell’Italia, e ne ha tracciato un identikit complesso e unico.

Lo Spumante Metodo Classico, con 94 mesi su lieviti fini, prodotto da sette cantine – Arunda, Kettmeir, Lorenz Martini, Cantina Kaltern, Cantina San Paolo, Cantina Merano e Von Braunbach– è riprodotto in sole 189 bottiglie formato jeroboam. Elegante e cremoso e dal sorso mordente e fresco, lo spumante metodo classico è frutto di una passione comune dei produttori e rappresenta la tradizione spumantistica legata all’Alto Adige, tanto che nel 1990 è stata fondata l’Associazione Produttori Spumanti Alto Adige, con una produzione annua che si aggira sulle 300.000 bottiglie.

Consorzio Vini Alto Adige - Spumante Metodo Classico

Consorzio Vini Alto Adige – Spumante Metodo Classico

  • Vigneti delle Dolomiti Bianco Manna 2018 Franz Haas 

Sottili note floreali, poi note aromatiche e di pietra focaia ne caratterizza l’olfatto, mentre all’assaggio è ricco, verticale e salino. Un vino armonico, dinamico e progressivo nel finale.

  • Vigneti delle Dolomiti Bianco Manna 2010 Franz Haas ( solo magnum )

Profumi di pera, zafferano e frutta esotica, poi nota affumicata e zenzero. Il corpo è pieno, elegante e fresco. Vibrante l’acidità e ottima la tensione.

  • Gump Hof, Sauvignon Praesulis 2018 Markus Prackwieser

Salvia, menta e cedro si alternano al naso. In bocca rivela freschezza ed armonia, corpo e verticalità. Dall’impronta salmastra e fumè. Un vino di carattere, teso e aristocratico.

  • Gump Hof, Sauvignon Praesulis 2014 Markus Prackwieser

Il corredo aromatico è ampio: fiori bianchi e frutta secca, accenno vegetale e nota fumè, foglia di pomodoro e pepe bianco. L’assaggio rivela pienezza, salinità e freschezza. Dinamico e decisamente iodato.

  • Kalterersee Classico Superiore Quintessenz 2018 Cantina Kaltern 

Un vino molto affascinante, dove le uve schiava mostrano freschezza e piacevolezza. Fiori rossi, coma la violetta, si alternano alla nuance vegetale. Fragrante, snello nella struttura, succoso e composto.

  • Kalterersee Classico Superiore Pfarrhof  2014 Cantina Kalteren  

Perfetta sintesi di freschezza, semplicità e compostezza. L’uva schiava offre toni di lampone, marasca e melograno. In seconda battuta emergono la grafite e il pepe bianco. All’assaggio è snello, fresco e salino. Un vino gastronomico di grande piacevolezza.

  • Pinot Bianco Sirmian 2018 Nals Margreid

Sottile ed elegante nelle note varietali di biancospino, sedano, mandorla fresca e camomilla. Seguono in seconda battuta le erbe officinali. In bocca ha corpo e struttura e la componente di acidità in particolare evidenza. Salino. Lunga la chiusura

  • Pinot Bianco Sirmian 2005 Nals Margreid 

Mela cotogna, orzo, miele e nuance di idrocarburi compongono il bouquet olfattivo, mentre all’assaggio affiora la freschezza e la nota salmastra che lo rendono un vino di carattere. Il finale è lunghissimo.