Taurasi, le dieci etichette da comprare nel 2017 e bere tra dieci anni


Antico Castello, Chiara e Francesco Romano

Antico Castello, Chiara e Francesco Romano

Ed ecco al re dei rossi del Sud, il Taurasi ottenuto dall’aglianico. Un areale piccolo, fatto di colline, curve, vigne tra i boschi. Un paesaggio sempre bello da scoprire e ancora poco conosciuto. Ecco i nostri  consigli

1-Taurasi Riserva 2011 docg
Mastroberardino
Il classico dei classici, il rosso che non si può non avere in cantina perché regala straordinari risultati sul lungo termine. Vino ancora giovane nonostante siano passati sei anni, con la freschezza in evidenza seguita da una buona frutta. Mastroberardino è da sempre il riferimento assoluto di questa denominazione, è anche l’azienda che ha investito di più nel valore del tempo mantenendo la capacità di vendere vecchie annate. Memorabili alcune verticali aziendali che riportano agli anni ’20. Il 2001 è sicuramente un rosso su cui investire.
www.mastroberardino.com

2-Taurasi 2011 docg
Antico Castello
Ancora un 2011. Annata che ci piace particolarmente per la docg che trova in questa interpretazione classica di Carmine Valentino una esecuzione perfetta. L’azienda è ancora giovane, ma molto ben impostata dal punto di vista vitivinicolo. In questo millesimo il Taurasi si esprime in ottimo equilibrio  tra legno e frutto, conserva tanta freschezza e acidità al palato, promette una buona evoluzione e soprattutto non è un vino strillato, esuberante. Insomma, davvero una bella sorpresa.
www.anticocastello.com

3- Taurasi Poliphemo 2013 docg
Luigi Tecce
Ed eccolo il campione del Taurasi, che questa volta si presenta con circa 12mila bottiglie. Un risultato raggiunto con attenzione, pignoleria e sensibilità soprattuto verso l’uva oltre che nel protocollo di vinificazione. La nuova cantina è ormai definitia ed è qui, tra vigne e vasche di fermentazione che Luigi ha lavorato questo millesimo interpretandolo al meglio. Il risultato è imponente, materico, ma anche allo stesso tempo fresco e scattante. Un Taurasi sicuramente eterno, destinato a far parlare di se nei prossimi anni.

4-Taurasi 2008 docg
Perillo
Da artigiano ad artigiano, sono solo pochi chilometri ed eccoci nella cantina più lenta di tutte, quella che esce per ultima. In questo caso Michele Perillo presenta il 2008 base a quasi dieci anni dalla vendemmia. I giusti tempi del Taurasi che solo un piccolo viticoltore può permettersi il lusso di mantenere a prescindere dal mercato. Un rosso potente, anche in questo caso materico e scattante allo stesso tempo, con buona frutta evoluta. Un Taurasi che possiamo sicuramente stappare subito, maanche aspettare con fiducia qualche anno in più. Dipende solo da voi.

5-Taurasi Riserva 2010 Hamilton docg
Di Meo
Per Roberto Di Meo il Taurasi è solo riserva o non è. Così, saltata la difficile annata 2009, eccolo nella sua ultima uscita. In effetti anche questa azienda gioca molto su tempi lunghi di uscita con grande soddisfazione per il pubblico degli appassionati. In questa versione le uve, provenienti da vigneti di proprietà a Montemarano, sono stati interpretate in modo elegante e austero, senza particolari forzature. Il vino è ampio, intenso di frutta al naso, al palato freschezza e rimandi di cenere. Un vino da aspettare con pazienza nei prossimi anni.
www.dimeo.it

6-Taurasi 2013 docg
Feudi di San Gregorio
Ormai dal 2009 in poi i Feudi ci hanno regalato Taurasi sempre più centrati sul frutto e lontani dalle speziature dolci dovute a eccessi di legno. Il risultato è un Taurasi elegante, sicuramente con il marchio aziendale, molto deciso e fresco. Un vino che gioca le sue carte subito con un buon equilibrio ma che in questo millesimo lascia anche intravedere buone prospettive di crescita. Ciliegia matura, note di caffé, tostature, cenere, note balsamiche il corredo aromatico. Veloce ed efficace al palato, la beva è appagante e si chiude in maniera precisa e pulita.
www.feudi.it

7-Taurasi Macchia dei Goti 2013 docg
Antonio Caggiano
Ed eccoci ad un altro grande classico che ha segnato la svolta nella storia del Taurasi a partire dal 1994. Una bottiglia sempre giocata all’insegna della pulizia olfattiva e dell’eleganza. Tannini ben lavorati, naso ricco ma non ostentato o invasivo, bena compita, precisa, lunga con una chiusura amarognola precisa e gradevole che invita a ripetere la beva. Una bella edizione di un vino destinato a durare in eterno come abbiamo avuto conferma da recenti verticali che ci hanno riportato alle origini. Un vino di qualità, abbinabile ai piatti della tradizione contadina.
www.cantinecaggiano.it

8-Taurasi 2012 docg
Contrade di Taurasi
Un bel rosso di grande energia, espressione del territorio. La famiglia Lonardo continua a proporre vini di tradizione, lavorati in legni grandi senza particolari protocolli e da uve proprie. In questa annata preferiamo il base per un migliore equilibrio raggiunto tra l’uso della botte e il frutto pieno, maturo, corredato da note balsamiche piacevoli, note di cenere e tabacco. Al palato ritorna la freschezza che domina la beva e ne detta i tempi rapidi sino alla chiusura lunga, molto buona, piacevole. Un bel vino, da spendere sui piatti della tradizione contadina.
www.contradeditaurasi.it

9-Taurasi 2013 docg
Donnachiara
Una Taurasi di grande eleganza che segna una profonda svolta aziendale perché entra in cantina Riccardo Cotarella. In questa versione il rosso aziendale, realizzato con le uve di famiglia a Venticano da cui è partita la cantina, si presenta fine, con un naso ricco di frutta, ciliegia, ben inserita in un corredo di note balsamiche. La beva è fine, elegante, con un chiusura piacevole e lunga grazie al finale amaro che ripulisce il palato. Anche in questo caso parliamo di un vino giovane, da attendere con pazienza nei prossi anni.
www.donnachiara.com

10-Taurasi 2011 docg
Fonzone
Finiamo il nostro viaggio a Paternopoli dove lavora questa nuova azienda che si sta distinguendo per una serie di vini molto aderenti al territorio, puliti ed efficaci sul cibo. Parliamo in questo caso del Taurasi ottenuto da uve aziendali che si presenta in buon equilibrio, un attacco setoso con i tannini ben setosi e una beva fresca, rapida, veloce grazie alla chiusura precisa e pulita che invoglia a rinnovare la beva. Un Taurasi ancora alla ricerca del suo giusto equilibrio per una annata molto ben interpretata da Arturo Erbaggio, enologo della cantina.
www.fonzone.it

 

2 Commenti

  1. L’etichetta bianca di Mastroberardino e’ un’icona della denominazione e confermo ma anche la nera non e’ da meno, a mio modesto giudizio…Vorrei segnalarne altri 2, il “Campoceraso Ris.” di Struzziero ed il “Santa Vara” di La Molara…

  2. Mi permetto di segnalare due recenti assaggi di Taurasi annata 2012:
    – “Vigna Piano d’Angelo” di Sella delle Spine (Taurasi)
    – “Antyco” di Cortecorbo (Montemarano)

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