Week end sulla Costa d’Abruzzo: vini, trattorie e prodotti indimenticabili
di Marina Betto
In Abruzzo si naviga facilmente tra terra e mare, da Giulianova e il suo porto, gli splendidi torrioni costieri che difendevano il Regno delle Due Sicilie dalle incursioni dei pirati si passa agevolmente alle colline interne, ad un territorio agricolo ricco e variegato. Si mescolano così i prodotti del mare Adriatico, le vongole in particolare, alle verdure, le erbe montane, i formaggi e i vini per una cucina tradizionale e ultra moderna nello stesso tempo.
Enzo Di Pasquale chef e proprietario di Aprudia ristorante nel centro storico di Giulianova ha carattere ed inventiva. E’ capace nel suo menù di evidenziare la ricchezza dei prodotti di questa terra estesa tra mare e campagna.
Nessuna differenza tra carne o pesce ma un’escalation del sapore dal più debole al più forte la differenza sta solo nell’intensità.
Pochi gli ingredienti utilizzati ma la materia viene estremizzata che sia il pomodoro, il gambero o il fegato. Ai suoi piatti ha scelto di accostare i vini di Podere San Biagio, siamo sulle Colline Teramane, vini particolari , bizzarri, fatti con le uve tipiche Trebbiano, Malvasia, Passerina e Pecorino oltre ovviamente al Montepulciano.
Azienda a conduzione bio fin dagli anni “80 quando però si coltivava e ci si dedicava principalmente ai cereali antichi, dal 2014 Jacopo Fiore dopo il papà e il nonno, si concentra di più sulla vigna attraverso un approccio sempre più naturale. Ideatore della nuova linea enologica scegliendo di fare tutti vini a fermentazione spontanea, non filtrati e senza chiarifiche sta avendo successo la sua capacità di avvicinare i giovani al vino. Sgarzella di Podere San Biagio Passerina in purezza ottenuta con la rifermentazione naturale del mosto possiede una particolare vena aromatica. Si tratta di un Pet Nat, che sta per petillant naturel, fresco e con spiccata vena acida simile quasi ad una birra. Novità del 2020 è il Trebbiano Colli Aprutini IGT con lunga macerazione sulle bucce abbinato a costine di maiale su ostrica e patate e sadano rapa con aglio di Sulmona fermentato. Un sorso floreale e iodato passa agilmente dalle sensazioni fruttate all’amarognolo finale da bere tutto fino all’osso come esplica l’immagine sull’etichetta. Infine il Vino Cotto Podere San Biagio 2020 altra novità per l’azienda ma in realtà un particolare vino di cui in Abruzzo sembra impossibile fare a meno con i dolci, un vino tradizionale risalente ai Piceni fatto di mosto d’uva concentrato e parzialmente fermentato. Le tradizioni, la cura e il rispetto della natura fanno nascere prodotti unici. I vini naturali esprimono grande accortezza, rispetto per l’ambiente e la natura ed è quello che avviene a Terraviva azienda sulle colline di Tortoreto in provincia di Teramo. Qui niente trattamenti chimici o diserbo, nessuna aggiunta di additivi, zucchero ed enzimi. Le fermentazioni sono libere ottenute solo con lieviti naturali. L’azienda è biodinamica da un anno e bio dal 1998, le etichette sono in carta riciclata per 10 vini prodotti. Pecorino Ekwo 2019 di Terraviva nasce da un vecchio vigneto di 20 anni ha struttura e potenza sentore fruttato e di salamoia e da quest’anno è chiuso con tappo a vite. Giusi Cerasuolo D’Abruzzo 2019 da uve 100% Montepulciano vinificate in bianco ha un cotè fresco e di spezie dolci, fruttato di fragola, è delicato, minerale sapido. Sempre a Tortoreto Terra di Ea è invece un esempio di cooperativa agricola luogo di accoglienza e convivialità, qui i prodotti dell’orto sono superbi.
Creata tre anni fa da nove soci questa azienda agricola multi funzionale ha dieci ettari di vigneto, un orto di circa un ettaro poi c’è la coltivazione del grano, la produzione di miele e poi galline, capre, pecore, un asinello, conigli e maiali, oche.
Qui si cerca di fare più del biologico, chimica bandita e uso al suo posto di macerati sia nella vigna che nell’orto. Terra di Ea è fattoria didattica in cui si può apprendere il corso dell’acqua, del miele e del pane passeggiando tra la flora e le essenze arboree del giardino dove è custodito anche l’olivo a tortiglione caratterizzato dal tronco particolarmente ritorto tipico di questa regione. Una cucina tradizionale curata, semplice ed essenziale dove la materia prima è talmente genuina e saporita che non ha bisogno di altro.
Al centro di Giulianova c’è il porto che ha origini romane, da qui i pescherecci partono giornalmente, scaglionati a seconda si tratti di lampare, pesca a strascico con la paranza o vongolari. L’ Ente Porto che conta 550 imbarcazioni da diporto e 100 da pesca ha investito in questi anni perché l’area fosse preservata e riqualificata con riduzione dell’impatto ambientale a tutela del prodotto del mare. Il pescato è controllato e garantito per genuinità, si raccolgono circa 400 kg di vongole al giorno e con le paranze scampi, seppie, calamari e si svolge anche un’importante azione di raccolta dei rifiuti che si trovano in acqua o rimangono impigliati nelle reti, questo è ora il significato di difesa del mare .
Aziende come la Cimar importante centro di depurazione molluschi esporta i prodotti ittici dopo averli depurati con acqua di mare non solo nelle altre regioni italiane ma anche in Europa. La marineria locale offre la pescata ai ristoranti del litorale come il Palmizio di Alba Adriatica che utilizza nel suo menù solo prodotti freschi e stagionali del medio Adriatico.
In autunno trovate per esempio i mezzi paccheri con le panocchie, tipici e saporiti. I torrioni di avvistamento ancora sulla costa sono sei dei diciotto edificati nel XVI sec. servivano per difendere il Regno Di Napoli che qui confinava con lo Stato Pontificio, dalle incursioni saracene. Il Torrione di Carlo V edificato nel 1547 a Martinsicuro un tempo Casa Doganale, la Torre di Cerrano ( 1568) a Pineto entrambi visitabili testimoniano un antico passato militare e difensivo che affonda le sue origini fino al tempo degli antichi romani.
A Torano Nuovo ( TE) l’azienda agricola Barone Cornacchia ha una lunga tradizione, era il XVI sec. quando la famiglia ricevette da parte del Regno di Napoli ” terra e castella” con il compito di controllare il confine del Regno Borbonico.
Il Barone Filippo Vizzarro Cornacchia agli inizi del ” 900 selezionò antichi cloni e nel 1969 il clone Montepulciano R/7 biotipo Teramano è stato selezionato proprio nella sua vigna e fino al 2002 è stato tra i pochissimi cloni usato in tutto l’Abruzzo. Oggi l’azienda biologica certificata di 60 ettari vitati e 40 seminativi basa la sua produzione sull’eco sostenibilità concentrandosi sulla tipicità dei vini e dei vitigni autoctoni. Barone Cornacchia Casanova Trebbiano D’Abruzzo DOC Superiore 2019 è un condensato di questa terra, è fresco, floreale con note erbacee e di asparago e il sentore ammandorlato a chiudere con finezza il sorso. Interessane il Casanova Cerasuolo D’Abruzzo DOC Superiore si trova intensità nel suo profumo che ricorda la cipria, i biscotti, le rose, l’humus. La bocca è equilibrata e delicata nell’astringenza, un vino da abbinare al brodetto e alle alici in tortiera.
Tra i rossi dell’azienda oltre il Cru Vigna le Coste 2015, il Vizzarro Montepulciano D’Abruzzo Colline Teramane DOCG 2015 un sorso lungo astringente e amaricante che porta alla mente note terzializzate e di frutta cotta insieme a cenere e china bisogna citare anche il Montepulciano d’Abruzzo Poggio Varano DOC fatto con il clone biotipo teramano R/7 a testimonianza di quanto lontana nel tempo sia stata da sempre la cura e lo studio sulla coltivazione dei vitigni più adatti per questi luoghi. A Campli a poca distanza da Civitella del Tronto dove si trova la splendida Fortezza, opera di ingegneria militare tra le più grandi d’Europa, a forma ellittica ricopre 25.000 m2, teatro dell’ultima eroica resistenza dell’esercito Borbonico verso l’esercito Sabaudo si trova Scuppoz.
L’amaro Scuppoz primo prodotto di questa azienda nata negli anni “80 da un’idea di Benito Cicconi appassionato di erbe ed infusi. Scuppoz è una parola che in Valle Castellana significa ” schioppare dei bicchieri” brindare quindi.
Gli ingredienti sono le erbe boschive e montane che si trovano da queste parti sui Monti della Laga come la Genziana vera colonna portante e leitmotiv, componente principale del celebre Amaro Scuppoz e di altre linee più pregiate. In tutti prodotti c’è grande identità, corrispondenza con il territorio pastorale abruzzese. La Genziana delle Pecore liquore a base di vino da uve Trebbiano e tre diverse radici di genziana tagliate a mano e provenienti da tre diverse montagne, la Ratafià Scuppoz miscela a base di vino Montepulciano e amarene, il Divine liquore di genziana fatto con una lavorazione totalmente artigianale e le radici più pregiate.
In un antico palazzo di Civitella del Tronto sulla piazza di questo borgo medioevale, ricco di fascino e di storia, non mancate una visita al Museo Tessile che raccoglie una collezione di abiti e tessuti dal “700 al secondo dopo guerra, c’è il ristorante Zunica 1880. Se siete dei viaggiatori raffinati dovete obbligatoriamente sostarvi perché qui troverete un sunto dei sapori del territorio. Qui abbiamo ancora una volta il mare che si scorge lontano e alle spalle il maestoso Gran Sasso che fa quasi da contrappeso con la sua maestosità all’ esteso blu marino.
La Cucina di Zunica con lo chef Sabatino Lattanzi è una fucina di idee ma senza suscitare confusione o clamore, nei suoi piatti si esaltano i prodotti stagionali in modo delicato e direi quasi rispettoso dei sapori essenziali del prodotto sia esso verdura, pesce o carne. Indimenticabile il suo pane, fragrante, profumato e morbido servito con tartare e tartufo nero, la modernità del pancotto, gli spaghetti aglio e peperoncino, aglio fermentato e formaggio di capra, il dolcissimo piccione al mais e un dessert latte al fieno che è stato un vero e proprio conforto dopo questo lungo viaggio navigando in Abruzzo, uno sguardo che è solo una piccola parte su quello che può offrire.
Aprudia, Enzo Di Pasquale Cell. 340 7000739 Mail: [email protected]
Terra di Ea, Walter D’Ambrosio Cell. 338 811 0823 Mail: [email protected]
Tenuta Terraviva www.tenutaterraviva.it
Il Palmizio, Valerio Di Mattia Cell. 347 530 8206 Mail. [email protected]
Cimar, Daniele Cell 348 4008638 Mail: [email protected]
Barone Cornacchia Cell. 347 9078857 Cell. 347 9078857 Mail: [email protected]
Museo Nina www.museonina.it
Scuppoz Liquori Tel. 0861 56625 www.scuppoz.it
Ristorante Zunica, Daniele Zunica Cell. 320 1710334 Mail: [email protected]