Mezzocorona, nasce la città di Bacco


3 novembre 2001

C’è la città del Sole di Campanella, quella di Dio di Agostino, quella del mobile… Noi puntiamo dritto alla città del Vino, in costruzione in quel di Mezzocorona, appena fuori la storica uscita del Brennero di San Michele all’Adige. Dunque se siete diretti verso gli spiritosen di Innsbruck o la vera cotoletta alla milanese di Vienna vale la pena fermarsi per onorare la prima città del nuovo millennio dedicata a Bacco. Tutto nasce nel 1904, anno di fondazione della Cantina Sociale di Mezzocorona, denominazione oggi ingentilita in Cantine Mezzacorona, una delle più antiche in Italia. La svolta qualitativa fu avviata 30 anni fa, quando fu istituita, la prima in Trentino, la doc del Teroldego Rotaliano. Oltre 1300 produttori associati, duemila ettari di vigneto, la holding che controlla quattro società: Cantine Mezzacorona, la Nosio per la commercializzazione dello spumante, una società per l’export negli Usa, la Silene per l’acquisizione, manco a dirlo, di una piccola proprietà di… appena 270 ettari in Sicilia! Ma cos’è la città, anzi, cittadella come la chiamano qui, del vino? Chi conosce i grandi outlet americani o alcuni centri commerciali dove è possibile passare tutta la giornata comprando, mangiando, bevendo, andando al cinema, eccetera eccetera, può farsene una idea. Chi vuol vedere di persona può invece telefonare (0461 – 616300 o 616301) oppure collegarsi al sito www.mezzacorona.it per maggiori informazioni. Su oltre dodici ettari ci sono cantina, spumantificio, ristorante da 450 coperti, sale riservate e molto altro ancora è in costruzione, così come è stato pensato dall’architetto veneziano Alberto Cecchetto. Di Mezzacorona conosciamo tutti lo spumante Rotari, un ottimo prodotto base senza grandi pretese ma valido in tutte le circostanze. Noi vi segnaliamo comunque il Rotari riserva ’95 e un vino da noi amato da vent’anni: il Teroldego rotaliano. In Trentino le cantine sociali fanno soldi a palate. Noi sogniamo le città del vino a Solopaca, a Taurasi, a Castel San Lorenzo, a Tufo, a Guardia Sanframonti. Purtroppo nel Mezzogiorno troppi politici di paese preferiscono traccheggiare su una licenza edilizia invece di lasciare un sogno realizzato alla fine del loro mandato. Nessuno li ricorderà, se non per maledirli di essere stati così ciechi e non aver visto Bacco. E con lui re Mida.