Memini Irpinia Aglianico Doc 2008 | Voto 87/100, winner a Radici del Sud
Azienda Agricola Guastaferro Raffaele
Uva: Aglianico
Fascia di prezzo: 10,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35
Raffaele Guastaferro ha fatto l’en plein all’ultima edizione di Radici del Sud. Con due sole bottiglie presentate ha conseguito due vittorie ed un secondo posto. Col Primum Taurasi 2004 ha ottenuto la prima piazza da parte della giuria internazionale e la seconda da quella nazionale e col Memini Irpinia Aglianico Doc 2008 ha conseguito la prima posizione ancora da parte della giuria internazionale, che a quanto sembra direi che abbia avuto un debole per questi vini. E come darle torto visto la bontà di queste etichette. E siccome Raffaele è stato così meritatamente baciato dalla fortuna, se avesse esposto anche il Fiano di Avellino ed il Greco di Tufo che produce probabilmente avrebbe impinguato ulteriormente il suo carniere!
E vediamo allora come si presenta questo Aglianico Memini. Intanto i vigneti sono posizionati in alta collina oltre i 500 metri di altezza su terreno calcareo-argilloso. Già sulla pianta viene effettuata una rigorosa selezione delle uve. Dopo la vendemmia e la fermentazione controllata, il vino inizia il suo itinerario di progressiva maturazione transitando prima in acciaio, poi in tonneaux e quindi in barriques di rovere francese per complessivi otto mesi, per completare poi l’affinamento in bottiglia per altri cinque mesi, prima di essere messo in commercio. La gradazione alcolica arriva a toccare i 13,5° C.
Il bicchiere è tinto di un bel colore rubino brillante venato da vivide sfumature purpuree. Al naso il bouquet è ampio, articolato ed avvolgente e regala come imprimatur i tipici ed evoluti sentori aglianicanti: fruttato di ciliegia, prugna e amarena; floreale di viola; speziato di cannella, vaniglia e chiodi di garofano. E poi il vino consegna all’olfatto nette ed intriganti sensazioni balsamiche, tabaccose, minerali, empireumatiche, erbacee e terrose. In bocca il sorso impatta sulla lingua come lo schermidore plurimedagliato Edoardo Mangiarotti sulla pedana: bello reattivo e scattante. Il palato è nitido, polposo, succoso, sapido, vibrante, elegante, equilibrato, speziato, cenerino ed armonico. I tannini sono ancora leggermente astringenti, ma già in procinto di partire sull’orientale via della seta. Il retrogusto è lungo, intenso e pervasivo. Occhio al prezzo! Io ho abbinato questo vino ad un sostanzioso piatto di fusilli al sugo di cinghiale, con relativa carne. Scelta che si è rivelata molto azzeccata! Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Taurasi (Av) – Via Gramsci, 2
Tel e Fax: 0825 39244
[email protected] – www.guastaferro.it
Enologo: Antoine Gaita
Ettari vitati: 10
Bottiglie: 40.000
Vitigni: Aglianico, Fiano e Greco.