Melograno 2007 Podere Concòri, voglia di biodinamica: da oste a vignaiolo


Gabriele Da Prato

di Lido Vannucchi

Ogni volta che bevo un bicchiere di PODERE CONCORI la mente non può che portarmi indietro nel tempo…
Sono le 13,30 è il 1999, martedi grasso per la precisione.
Zuppa di Farro, torte salate, frittelle di mela e cannella, ammazza che buone, ogni mese, in astinenza mi reco in questa terra chiamata Garfagnana, in Località  Ponte di Campia “Osteria dei 2 Platani”.
Un’ arzilla signora ed un giovine bel ragazzo; rispettivamente nonna e nipote allietano e coccolano i loro ospiti, bravi, onesti e competenti; ogni volta rimango estasiato e me ne esco in preda ad un momento di enfasi “Questo se si mette a fare Vino lo farà da Dio”
Siamo in Garfagnana parliamo pure di acqua, parlare di vino è quasi blasfemia; e invece… No!

Fiattone una Collina a tutto sole dove da sempre qui si fa vino, il nostro Gabriele si reinventa vignaiolo e di  che Vino, una storia di ordinaria follia,  vecchi vitigni garfagnini e sirah per i rossi, per i bianchi su consiglio di Nicolas Jolie, udite udite CheninBlanc, la Loira diventa Serchio o forse il contrario, una viticoltura di stile Vecchio Contadino che ben presto diviene Biodinamica.

Molte visite di Alex Podolinsky che di questi luoghi ameni se ne innamora, dispensando consigli e Gabriele da Oste sempre più diviene Vignaiolo.

Preparato Biodinamico 501

Sono affascinato da queste situazioni, mi piace lo svolgere e il mutare della vita e dei pensieri, chi si ferma è perduto e il nostro vignaiolo da “Buon Garfagnino” con cervello fino agisce di conseguenza; buone e sagge vinificazioni, qui niente diraspatrici o presse ne rotomaceratori e nessun concentratore solo tavoli di selezione e tutti in braghe di tela e piedi nudi a pestar uva.
Follature, rimontaggi e tanta Luna, che suggerisce fasi e frasi, prende vita un grande vino: Il Melograno, un blend di Sirah e vecchi vitigni; anno dopo anno il liquido color rosso rubino muta il suo corpo e la sua forma, lascia col passare delle stagioni un’ acidità  pronunciata, che diventa più matura e bilanciata, si fan spazio  note di pepe e graffite con sentori di frutta rossa appena colta, per crescer  nel bicchiere roteato a frutta  più matura, sentori minerali e balsamici, sempre ben auspicabili in un vino in grado di dare  grande bevibilità e digeribilità, tutto questo Gabriele lo ottiene grazie alla biodinamica applicata alla viticultura, niente diserbanti un uso sapiente dei preparati  “500” e “501” niente lieviti selezionati,  una vinificazione rispettosa senza un uso smisurato dell’anidride solforosa, il  fondamentale rispetto delle fasi lunari, imbottigliare quando il vino lo desidera e non quando lo chiede il mercato!

Gabriele da Prato in vigna

Un plauso ed un ringraziamento al Vignaiolo Gabriele, per esercitare una viticultura di montagna quasi eroica, che dà la possibilità a chi beve un bicchiere del suo vino d’avere un po’ di Garfagnana tutta per se.

Zolla con umos

Melograno Bottiglie prodotte circa  8,000
Ettari vitati: 3,5
Distribuitro in Italia: Les Caves De Pyrene
Località Fiattone Ponte di Campia (Lucca)
Viticultore Gabriele Da Prato

10 Commenti

  1. Bell’esempio di storia e facce che è possibile trovare in un bicchiere di vino: aspetto letterario fatto di personaggi spessi che Lido riesce a coglire anche con la macchina fotografica, altrettanto spessa e materica, nel voluto bianco e nero che è cronaca e racconto.
    Mi viene facile pensare che un uomo possa trarre felicità accarezzando le sue vigne e la sua terra, mi vien più difficile accettare scientificamente l’influenza astrale sul vigneto, tanto più se veicolata da corna e letame di vacca primipara, simbolo, e sottolineo simbolo, di captazione delle forze eterico-astrali, collegamento tra astri e intestino. Questi sono il 500 e, con aggiunta di silice, il 501: l’ambiente e la cura del terreno è importante, mi convince meno seguire strade scientificamente non dimostrate, o meglio sostenute dalle sole elucubrazioni parafilosofiche steineriane. Soprattutto se queste convinzioni si confondono con un sentimento di bello e buono a priori, di bucolica bellezza del sapere contadino. Fermiamoci, ripeto, alla bellezza e alla salute della vigna e dei campi. Qualcosa succede nel cornoletame, son pur sempre materiali organici che danno reazioni chimiche, ma lasciamo perdere le corna di vacche primipare nel plenilunio d’agosto.

  2. E bisogna sentire che bianchi meravigliosi…… veramente bravo questo ragazzo……..

  3. non lo conosco ma mi hai fatto venire veramente una gran voglia di andare a trovarlo, parlare con lui e assaggiare insieme il suo vino! grazie Lido, bellissimo articolo
    Cristina

  4. Fresco di assaggio ieri a Terre di Toscana, bella manifstazione sempre, condivido le parole di Fabrizio e il desiderio di Cristina di andare a conoscerla/o di persona.

    Sullo stesso tipo di conduzione, mi permetto di indicare l’azienda Macea di Borgo a Mozzano.

  5. Gabriele sa superarsi ogni anno, i suoi vini meritano un confronto con i blasonati toscani!!! Il Melograno è il Sirah che più si avvicina ai cugini francesi, con buona pace di tante marmellate toscane. Acidità, territorio e piacevolezza le magnifiche componenti dei suoi vini. Ieri a terre di Toscana, sicuramente tra le aziende migliori.
    Prossimamente qui in degustazione
    http://lescavesdepyrene.blogspot.com/2011/03/degustazione-vini-di-territirio.html?spref=fb

  6. GRAZIE devo dire solo grazie alla persona che con la costanza,la qualità ,il sacrificio ha fatto della garfagnana una zona importante dal punto di vista vinicolo.il melograno con tanti sforzi e anche tanti nemici ha vinto ormai la guerra contro coloro che lo hanno sempre deriso .
    ti ringrazio gabriele la garfagnana ,la nostra TERRA TI DEVE MOLTO .un grazie anche alla tua signora MICHELA , ai bimbi SUSANNA e GIORGIO che con pazienza e tanti sacrifici ti sono stati accanto nei momenti duri .

  7. Condivido in Pieno Andrea, ANDREA Sei grande di nome e di fatto sei unico ma grande non per la mole, per il pensiero e l’umiltà, e nel saper leggere fra le righe. UN abbraccio a te e a tutta la famiglia DA PRATO, in particolare a quella grande donna di nome Michela.
    Il melograno non sarebbe quello che è se lei………. Spero vivamente che la Garfagnana prenda atto di tali persone.
    e Qui richiamo Moralmente comunità montane, Assessori e Sindaci e politici “Meritocrazia” in un momento di tale disorientamento è di qui che bisogna Ripartire. Ciao Lido

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