McDonald’s a Expo? Nooooooooooo.
Avere come partner McDonald’s a Expo 2015 è un po’ come invitare John il Boia a un convegno giuridico sui diritti della Difesa.
Eppure, la notizia, battuta ieri dall’Ansa, recita così:
Anche McDonald’s sarà presente a Expo 2015, di cui è Official Sponsor. La catena di fast food avrà infatti un padiglione-ristorante che racconterà ”le filiere agricole italiane partner del marchio globale”.
Non solo. In vista dell’evento, la multinazionale lancia – insieme al Ministero dell’Agricoltura e a Expo – il progetto ‘Fare Futuro’ che offrirà a 20 giovani agricoltori italiani under 40, che hanno progetti di innovazione e sostenibilità per la propria azienda, la possibilità di diventare fornitori per tre anni di McDonald’s.
”Con 36 mila ristoranti in 120 Paesi nel mondo, McDonald’s serve ogni giorno 70 milioni di persone – spiega Roberto Masi, ad di McDonald’s Italia -: non sono molte le realtà che con gli stessi numeri possono dire di affrontare sul campo e in modo concreto, ogni giorno da decenni, le tematiche che saranno al centro del dibattito durante i sei mesi di Expo”. Per il commissario unico per l’evento, Giuseppe Sala, il progetto ”è un segnale importante da parte di un’azienda che dimostra di avere a cuore le tematiche legate allo sviluppo sostenibile, all’innovazione, all’incremento dell’occupazione in un periodo di forte crisi”.
C’è il chiaro tentativo di rifarsi una bella verginità dopo aver cercato di imporre un modello che riempe i bambini di colesterolo per decenni.
Ma la via della redenzione è aperta a tutti. Nella cattolicissima Italia basta confessarsi e tutto è a posto:-)
Infatti troverete anche la Coca Cola!
Il governo Renzi rottama così le tipicità italiane, ma si sa, ai sindacati ha sempre preferito le lobby.
Insomma, non avevo granché voglia di partecipare al carosello delle multinazionali e dello scontato. Adesso ne ho ancora di meno.
Un commento
I commenti sono chiusi.
L’ unica cosa che rassicura nel lancio della notizia Ansa, è che specifica ANCHE…. Mc Donald’s.
Confido pensando che il Ministero dell’ Agricoltura, pensi ANCHE FARE FUTURO altrove considerando che apparteniamo ad una cultura alimentare mediterranea, non proprio in linea con le politiche alimentari dei fast food.