Masterchef, vince Tiziana Stefanelli


Tiziana Stefanelli

Allora, tutto come da copione: in un programma di antipatici ha vinto la più antipatica. Non poteva essere diversamente e i pronostici erano tutti per lei, un personaggio ben costruito dalla sceneggiatura attenta a riprodurre le beghe condominiali davanti ai fornelli.

Piaccia o non piaccia, a noi sicuramente no, Masterchef apre definitivamente le porte alla spettacolarizzazione di tipo anglosassone della cucina. Un po’ come è avvenuto con il vino negli anni ’90, sono le classifiche, i punteggi, le gare a dettare i tempi dei piatti e delle ricette.

Dopo la cucina rurale, la cucina dell’urbanizzazione selvaggia, la cucina del benessere in stile cafonal, arriva l’era della cucina fusion televisiva, con piatti improbabili e ricca di ingredienti fuori stagione e fuoi portata.

Auguri a Tiziana: abbiamo perso un avvocato, non so se abbiamo guadagnato una cuoca:-)

L’articolo sul blog del Mattino

3 Commenti

  1. masterchef è la giusta sintesi tra il grande fratello e l’onda lunga dei programmi di cucina tanto di moda ahimè oggi.non ha alcun fine pedagogico ma nemmeno credo voglia averlo,la mission è un’altra.purtroppo però noto che molti,anche tra i concorrenti,mostrano solo amore per la forma,per l’apparenza del cibo e non per la sostanza.ci propongono accostamenti e tecniche pseudostellate senza forse nemmeno sapere se in inverno si possono trovare o meno le melenzane.per questo vieterei i ristoranti gourmet a questi teledipendenti briatorizzati.prima una cultura del cibo e dei prodotti e poi dopo si va a mangiare altrimenti si ricordano solo del sifone e non del cibo

  2. Che poi non so…

    Tiziana Stefanelli è la vincitrice della seconda edizione di Masterchef Italia. Amata e odiata con la stessa veemenza, le vengono riconosciute doti di aggressività, coraggio, determinazione. Di lei si sa che è un avvocato di successo e la moglie felice di un marito perfetto. E chi è il marito della Stefanelli? Paolo Girasole, numero uno di Finmeccanica in India dal 2009 al marzo 2012. Uno degli uomini citati nell’inchiesta sulle presunte tangenti indiane del colosso italiano, secondo quanto dichiara ai magistrati Guido Haschke, l’intermediario svizzero che, con il socio Carlo Gerosa, avrebbe versato materialmente le tangenti alla controparte indiana: “A Girasole ho corrisposto la somma complessiva di 200 o 220mila euro… Non ha avuto alcun ruolo nella vicenda… ma era al corrente di quel che accadeva…”.

    Insomma, Haschke avrebbe “stipendiato” Girasole “per tenerselo buono”, perché “tutta l’attività in India dipende da lui”. L’avvocato Stefanelli sostiene di dovere agli anni indiani al fianco del marito la competenza nell’uso delle spezie. Pare però che a Delhi non si sia dedicata solo alla cucina. Il 28 gennaio 2009, la rivista italiana Top Legal pubblica questo lancio: “Stefanelli & Partners [… ] lo studio guidato da Tiziana Stefanelli ha stretto un accordo di collaborazione in esclusiva con O.P.Khaitan &Co e aperto un desk italiano. O.P. Khaitan è una delle più affermate law firm indiane”. Per una coincidenza molto curiosa, fra i titolari dello studio Khaitan figura l’avvocato Gautam Khaitan che, almeno fino ad ottobre 2012, è stato il socio indiano di Haschke e Gerosa. Che di lui dicono: “È la nostra linea del Piave… Gli ordini di riciclaggio li davamo noi, ma il riciclaggio lo faceva lui. È veramente un’associazione a delinquere”.

    di Sabrina Provenzani

    da Il Fatto Quotidiano del 21 febbraio 2013

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