Massaro Rosso Aglianico Colli di Salerno Igt 2015 – Viticoltori Lenza | Vino arrivato primo a Radici del Sud 2018
di Enrico Malgi
Ormai è sicuro, da qualche anno Radici del Sud è diventato il trampolino di lancio di alcune etichette prodotte in un minuscolo e nascosto areale salernitano fino a poco tempo fa quasi del tutto sconosciuto, a parte il fenomeno del Montevetrano: I Colli di Salerno. E quello che più stupisce è il fatto che a Radici si premiano soprattutto bottiglie di Aglianico, come negli anni passati è successo a quelle di Lunarossa e di Mila Vuolo, a discapito della medesima produzione del versante irpino del Parco dei Picentini, in cui è inserita la denominazione, notoriamente più vocato. Seguendo questa semplice regola, quest’anno è toccato all’azienda Viticoltori Lenza essere gratificata col primo posto assoluto da parte della giuria del Wine Buyers con l’etichetta Massaro Rosso Aglianico Colli di Salerno Igt 2015.
Il proprietario di questa giovane azienda è l’avvocato Guido Lenza, supportato dal padre Valentino, dalla moglie Ida Tascone e coadiuvato dall’enologo Sergio Pappalardo. Sei e mezzo gli ettari vitati posizionati in un corpo solo in modo monocolturale ed in conversione biologica, collocati nel comune di Montecorvino Rovella. Quest’anno è stato impiantato un nuovo vigneto di tre ettari di uve bianche (greco, falanghina e coda di volpe).
Il vino è maturato in acciaio per un anno e poi è stato elevato in vetro per altri dodici mesi. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale della bottiglia sotto i 10,00 euro. Praticamente regalato!
Colore rosso rubino, con screziature purpuree ai lati. Impatto olfattivo di sicura presa, caratterizzato com’è da profumi ampi e variegati. Pregnanze fruttate vestite di rosso come da copione (ciliegia, mora, mirtillo e prugna), innestate su proposizioni odorose di viola, di spezie, di balsamo, di erbe officinali, di ginepro e di china. Sorso subito caldo ed avvolgente e che appena entrato in bocca esplora una cavità voluminosa e ben disponibile. Tannini graffianti e ruvidi per la giovinezza del vino e per l’assenza del legno. Buona l’acidità a supporto di un ritmo incalzante, che mette in mostra uno sviluppo verticale di buona struttura. Si tratta di un vino dai tratti ancora giovanili e quasi selvatici, ma che nel complesso riesce a raggiungere un proprio equilibrio. Finale lungo e leggermente amaricante. Migliorerà con gli anni. Sulla classica cucina terragna del territorio picentino.
Sede a Pontecagnano Faiano (Sa) – Via Lago di Carezza
[email protected] – www.viticoltorilenza.it
Cell. 336 566515 – Fax 089 3866086
Enologo: Sergio Pappalardo
Ettari vitati di proprietà: 6,5 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigno: aglianico
2 Commenti
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ma perché scrivete di un vino come questo, che quando costa 10 euro è praticamente regalato? quanto dovrebbe costare?
Gentile sig. Giancarlo, ponendo l’accento sul prezzo finale s’intende sottolineare l’eccellenza del rapporto qualità-prezzo, come lei sicuramente sa. Non si tratta di un vino che si vende nella Gdo, che può costare certamente meno ma non sarà altrettanto valido. Qui si parla di una bottiglia che una giuria internazionale di esperti ha valutato il migliore tra quelle assaggiate nella propria tipologia. Le sembra poco?