Marina del Cantone, Taverna del Capitano e i nuovi piatti di Alfonso Caputo
Inizia la nuova stagione: la Taverna è stata rimessa a nuovo: c’è più bianco, c’è più luce nella bella sala adiacente alla cucina dove siamo stati il giorno dopo che i fornelli erano stati riaccesi.
Taverna del Capitano è una delle più belle e complete esperienze gastronomiche da fare grazie allo scenario fantastico, all’accoglienza riservata ad ogni cliente, alla carta dei vini, al tono della sala gestito da Mariella e Cladio, alla cucina sempre intimamente legata ai prodotti del territorio.
Gamberi di nassa e un bacio di fiordilatte fritto come aperitivo insieme a un sorso di Champagne.
Ecco il primo nuovo antipasto, l’equilibrio è perfetto. Noi però che abbiamo un palato un po’ rude non amiamo la ricotta nel pesce e pensiamo che i calamari si sposebbero ancora meglio con i fagioli.
Questo piatto è sempre nuovo perché dipende dal pescato del giorno. Da solo vale il viaggio per come sono trattati i cotti e i crudi, le diverse consistenze, il dolce dei crostacei e il sapido del pesce da taglio. Davvero magnifico, capace di esprimere l’incredibile qualità della materia prima del mare delle Sirene. Sono piatti come questo a fare la differenza, con le trattorie per la tecnica, con gli stellati che acquistano da selezionatori e non da fornitori per l’emozione e il sapore.
Alfonso sta studiando molto la pasta, gioca con i formati. Eccoli
Primo da sballo non ancora in carta. Piatti in due tempi, con la forchetta l’aglio e olio tonificato dal pomodoro, poi il cucchiaio per la zuppetta di totani. Imperdibile.
Altro primo con una trafila inventata da Alfonso. I broccol iquest’anno sono molto buoni, le vongole sono quelle piccole veraci: goloso e piacevole.
Terzo nuovo primo: qui la ricotta ci piace, rende i paccheri facilmente leggibili. Buono, sapido, goloso. Un classico piatto di pasta in stile mediterraneo, solare e saporito in cui gl ielementi si sentono molto bene al tempo stesso distinti e fusi.
Nuovo secondo che esprime bene la qualità del pescato.
Anche il nuovo secondo è un bel divertimento, molto gustoso e piacevole. Anche qui giochi di consistenze e di allunghi fumé
Golosi e di tradizione i nuovi dolci a cui abbiamo aggiunto la classica pastuera per devozione. Uno dei dolci di Alfonso che, assieme alle melanzane al cioccolate, ci fa più piacere.
15 Commenti
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Che dire…..Caputo ti regala sempre un sogno, fatto di colori, odori e sapori familiari. Veramente una perla da coltivare a difendere dalla globalizzazione imperante anche nell’intimità dei focolari.
Un’idea di prezzo del menù e dei vini?
ci sono capitato per caso anni fà. Nonostante le stelle Michelin siano solo due, davvero vale il viaggio.
Alfonso Caputo è un grande. Sicuramente fra i primi 10 chef italiani. Per tutti noi piccoli “cuochi” di provincia è un luminoso esempio di come creatività, tradizione ed innovazione possano, anzi debbano stare insieme. E poi le sue materie prime non hanno rivali.
La qualità delle materie prime non è in dubbio. Così come l’accoglienza. Ma il piatto recrimina una fantasia con il freno a mano tirato, poca capacità di sorprendere; capita di frequente di incontrare nuove pietanze che volendo rinnovare la carta propongano abbinamenti poco riusciti, infelici. Una stella e mezza, forse. Curiosa la frequente dimenticanza in questi racconti di esperienza di prezzi e menù: provveda e valuti nel complesso il rapporto felicità/prezzo.
Sì la valutazione del rapporto prezzo/qualità è importante per un ristorante. Luciano ci aggiorni?
la questione era stata abbondantemente sviscerata nella nostra ultima visita a settembre
https://www.lucianopignataro.it/a/marina-del-cantone-taverna-del-capitano-e-i-nuovi-piatti-di-alfonso-caputo/29327/
i menu degustazione variano dai 70 euro (tradizione con 6 portate), ai 90 con 8 portate (la mia cucina) ai 110 (sorpresa).
La riesorto a valutare il rapporto felicità/prezzo, sig. Pignataro. Non le pare che in questa fascia di prezzo se ne possa trovare di maggiormente soddisfacenti?
Non so perché si parli di questo ristorante che non merita questa pubblicità ci sono stato e mi ha deluso profondamente non rispecchia le 2 stelle Michelin non critico la qualità delle materie prime ma su altro in particolare servizio ,odore di cucina in sala cosa non gradita e sopratutto non si può mettere nel cesto del pane normale il pane senza glutine senza neanche separarlo lo trovo non professionale e poco consono all’ambiente non ha proprio rispecchiato i canoni su tutto giudizio negativo scrivo questa recensione perché vanto un’esperienza gastronomica in ristoranti stellati campani e non.Non è da me criticare in modo negativo ma ci vuole questi ristoratori devono essere piu umili ultimamente viaggiano su un’orbita devono tornare con i piedi per terra.
Il ristorante non ha affatto bisogno di una pubblicità su un piccolo blog come questo: è un due stelle Michelin!
Ne parliamo perché è una delle eccellenze del Sud e ci piace moltissimo
Buon per lei che le piace e che ne parla ma a mio modesto parere di certo non come la vostra conoscenza io non lo trovo un’eccellenza campana mi permetta di dirlo anzi è fin troppo premiato ci sono altri ristoranti campani che meriterebbero molto di piu di certo non questo, io la seguo da anni sul suo blog lo leggo sempre perchè è un blog che valorizza la cucina del sud italia ma le ripeto per me questo ristorante non rispecchia le 2 stelle michelin mi permetta di dirlo.
Gent.mo Giuseppe Novi, le opinioni vanno rispettate ed io rispetto la Sua. Per me, al contrario, Caputo rasenta la perfezione. L’accoglienza è di prim’ordine, difficilmente si trova altrove una carta dei vini cosi importante, la cucina poi rappresenta quanto di meglio si possa trovare ne Sud. L’odore di cucina in sala? E’ sicuramente un caso. A me non è mai capitato. Evidentemente sono fortunato. Un cordiale saluto.
Carta dei vini importante? Difficilmente si trova altrove? Siamo ai livelli di un bistellato, non dimentichiamocelo.
Oasis, a confronto, ne ha una di stelle e ha una delle 3 o 4 migliori carte dei vini del nostro paese.
Gent.mo Antonio Augello ognuno purtroppo è libero di esprimere la propria opinione che sia condivisibile oppure no purtroppo a me non va di criticare i ristoranti perche so quanto lavoro c’è dietro capisco i sacrifici che fanno ma le ripeto per criticare io vuol dire che veramente non sono all’altezza non che io mi senta un critico gastronomico ma per la mia piccola esperienza in questo settore sono profondamente convinto di quanto appena scritto.
Saluti
Giuseppe Novi
Poichè andrò nei prossimi giorni alla Taverna del Capitano potrei sapere se il menù splendidamente illustrato appartiene alla categoria “la mia cucina” o a “sorpresa”.
Cordiali saluti Davide Bernieri