Magnolia a Napoli, dal ristorante Mosaico al giapponese O Toro, dal lounge bar al pranzo veloce
Magnolia a Napoli
Vico Belledonn a Chiaia, 11
Tel 081 277 9597
Aperto sempre dalle 9 alle 2.
Ristornte Mosaico, aperto la sera e domenica a pranzo
Napoli non finisce di stupire nemmeno chi ci è nato, una città millefoglie ricca di sorprese, cultura, monacielli. Ma forse il vero fascino della città è che si tratta dell’unica grande metropoli indissolubilmente legata alla forza e alla bellezza della natura, Vesuvio e Golfo, Capri e Penisola Sorrentina. E poi il suolo vulcanico, eccole dunque, in pieno centro a Chiaia, un complesso termale acquistato nel 1906 dalla moglie del professor Gauthier, Sofia Procida da cui la “Sorgente Sofia” e su cui è stato costruito un vero e proprio Palazzo del benessere e della Gastronomia a vicolo Belledonne.
Lo slogan recita ogni momento è buono: sei camere, spa in arrivo, un br che iniza a funzionare la mattina ma che ovviamente esprime il meglio di se la sera con i cocktail, i gin tonic, i distillati e quanto altro di alcolico sia uscito dalla immaginazione dell’uomo. C’è poi al piano superiore il ristorante giapponese O-Toro, aperto inizialmente nella vicina via Nisco e inglobato nel progetto di Luigia Chiacchio affiancata dal marito, l’imprenditore Francsco Pizzicato. Poi a pranzo c’è un lunch veloce ed economico, molto pratico, un riferimento utile nella zona popolosa e infine il ristorante fine dining affidato allo chef Antonio Chirico, cuoco di esperienza, arrivato dal Quisisana a Capri.
Un lusso tutto sommato accessibile, considerate le stanze a 160 euro e la cena che difficilmente supera i 60-70 euro vini esclusi.
Lo stile della cucina è semplice ma non banale, denota buona tecnica, capacità di estrazione dei sapori. Come tutti i professionisti che si sono formati negli alberghi, Antonio Chirico sa che bisogna dare qualcosa in più senza però forzare la mano oltre la comprensione del cliente che si deve soprattutto rilassare e non esercitare a capire cosa ci sia dentro un piatto.
Buoni crudi, antipasti leggeri, primi e secondi di buona scuola e dolci particolarmente centrati perchp non zuccherini e quindi non stucchevoli. Buona la carta dei vini in fase di ampliamento e attento e professionale il servizio.
La proposta ha le radici nel gusto napoletano, punta sulla leggerezza dei piatti, è chiaramente vocato al mare e all’orto (qui bisogna spingere con più convinzione) anche se non manca il percorso di terra.
Il posto, come vedete dalle foto, è semplicemente magico, con tanto design ben pensato in ogni angolo e un cambio dei fiori e del verde periodico per dare l’idea di un ambiente che si rinnova in continuo.
Un posto da scoprire, nel cuore della città.
Un commento
I commenti sono chiusi.
Alici del Cantabrico.Per una volta niente campanilismo ne “provincialismo”con buona pace di Cetara e Pisciotta.I siciliani emigrati in Spagna al tempo dei Borboni hanno insegnato così bene l’arte della salatura che a mio modesto parere al giorno d’oggi non ce n’è per nessuno FRANCESCO