Magno Megonio 1998 Val di Neto igt Librandi
Uva: magliocco
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Magno Megonio, Librandi, Lanati, Magliocco. Era la fine degli anni ’90 quando l’azienda leader calabrese decise il cambio dell’enologo, e la svolta fu quella di puntare su due vitigni autoctoni quasi sconosciuti, il magliocco e il mantonico posizionandoli subito sulla linea top.
Nelle degustazioni d’annata questi vini non sono mai riusciti ad emergere come in quetse in cui entra il fattore tempo. Ed è bevendo questo Magno Megonio del 1998 che si conferma la forza e la grandezza di questo vino, come già dimostrammo in un verticale organizzata con Nicodemo Librandi al Romeo di Napoli con Mauro Erro.
L’abbiamo riprovato in Aspromonte sabato sera in una cena potente e pazzesca da Nino Rossi a Qafiz grazie alla passione del papà, grande colezionista di vini. Sarà stata la suggestione territoriale, ma messo a confronto con mostri sacri come il Guado al Tasso 1998, Solaia 1993 e Terra di Lavoro 2001 è stato il rosso che ci è piaciuto di più grazie alla energia incredibile che esprimeva al palato, i tannini morbidi e setosi, il naso ancora di frutta fresca.
Ma soprattutto una bottiglia ancora viva e senza alcun cenno di cedimento, a conferma che i due grandi vitigni rossi calabresi hanno davvero vita eterna cone l’Aglianico.
Bello, bello, bello. E buono.
Sede a Cirò Marina (Kr) – Contrada San Gennaro
Tel. 0962 31518 – Fax 0962 370542
[email protected] – www.librandi.it
Enologo: Donato Lanati
Ettari vitati: 232
Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: gaglioppo, magliocco, cabernet sauvignon, cabernet franc, mantonico, greco e chardonnay.
Un commento
I commenti sono chiusi.
Grazie.
Bene la prova….ma allora come mai questo prodotto non ha la stessa fama degli altri…?
E questione di marketing Aziendale….o del prodotto se stesso…?