L’Ursiola Vino Rosso Azienda Mattarelli
di Enrico Malgi
Tra le molteplici bottiglie di vino che ho stappato fino adesso me n’è capitata tra le mani una rara e poco conosciuta (se ne fanno soltanto 1.500 pezzi l’anno da parte di tre aziende locali) che non avevo mai assaggiato: L’Ursiola Vino Rosso Novello del Bosco Eliceo. Un’etichetta prodotta in questo caso dall’azienda emiliana Mattarelli con uva Russiola, la più antica varietà del territorio di Ferrara che fino a poco tempo fa ha corso il rischio di scomparire definitivamente. Il tasso alcolico è di undici gradi.
Nel bicchiere scruto un colore più rosato che rosso, molto simile ad un clairet bordolese tanto amato dagli Inglesi fin dal Medioevo. Dal vivace bouquet si sprigionano essenziali e molteplici profumi, con in testa essenze di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco, insieme a svolazzi floreali di viola e di rosa ed a sentori vegetali di erbe officinali. Sospiri speziati ed ottimi ricordi salmastri vanno poi a completare il registro olfattivo. In bocca penetra un sorso che subito si rivela acidulo, secco, beverino, sapido, balsamico, mentolato, succoso e delicatamente tannico e che, come ho potuto sperimentare, possiede un’ottima capacità sgrassante in bocca. Percezione palatale molto piacevole. Finale godibile. Si sposa molto bene con l’anguilla fritta o marinata locale (siamo vicino alle valli di Comacchio), il baccalà in umido e naturalmente con la famosa salama da sugo tipica del Ferrarese.
Come si evince da queste note si tratta di un vino poco impegnativo e sfizioso e che comunque mi ha molto intrigato. Il prezzo finale non dovrebbe superare i 10,00 euro.
Azienda Vinicola Mattarelli
Via della Vite, 2 – Vigarano Pieve (Fe)
Tel. 0532 43123 – Fax 0532 436264
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Vogliamo il nome di chi te l ha data, visto che è conosciuto solo per la competenza sui salumi….. :-)))))))
In questo momento non mi ricordo bene, anche se ho una parvenza ……
Marco non dovevi venire da me in questi giorni? Se vieni forse mi ricorderò chi mi ha dato la bottiglia.
Gentile dottor Malgi lei è inciampato (a quanto ci consta capire grazie ad amici competenti)in uno dei cosiddetti vini delle sabbie (l’altro è il più conosciuto ed anche più prodotto Fortana che secondo me da il meglio di se nella fermentazione ancestrale)consumati praticamente nel ferrarese e come giustamente detto con i piatti di quella tradizione ma se ne è rimasto “almeno”un fondo di bottiglia è un vino che potrebbe andare a meraviglia con le ottime castagne di Cardile facilmente reperibili al domenicale mercato da noi spesso frequentato FRANCESCO
Come al solito sono sempre d’accordo con te caro Francesco. Vada pure l’abbinamento con le caldarroste, se si riesce a trovarle ancora di questo periodo.