Luigi Moio presidente del gruppo di Esperti di Tecnologia del vino dell’Oiv
Luigi Moio, ordinario di Enologia dell’Università di Napoli Federico II, è stato eletto durante le riunioni del mese di marzo scorso a Parigi nuovo Presidente del Gruppo di esperti di Tecnologia del vino dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), composta da un gruppo di esperti scientifici a livello mondiale.
L’OIV è infatti un’Organizzazione intergovernativa a carattere scientifico e tecnico fondata nel 1924, alla quale partecipano 43 Stati membri e 3 Stati Osservatori.
Luigi Moio, figura di spicco nel mondo della ricerca enologica internazionale, è autore di numerosi studi sull’aroma del vino e sui processi tecnologici di trasformazione. Compito delle Commissioni all’interno dell’Organizzazione è di trattare tutti gli aspetti riguardanti l’elaborazione dei vini, la protezione di indicazioni geografiche e denominazioni d’origine, fino alla loro commercializzazione. Esperti scientifici internazionali compongono il Comitato Scientifico e Tecnico, suddiviso nelle commissioni Viticoltura, Enologia, Economia e Diritto, Sicurezza e Salute. Il Comitato Esecutivo è invece composto dai rappresentanti dei Governi.
Fra i principali compiti dell’OIV rientrano la formulazione di raccomandazioni da applicare negli Stati membri in materia di produzioni e pratiche enologiche, l’assistenza ad altre organizzazioni internazionali intergovernative, l’armonizzazione di norme internazionali e l’elaborazione di nuove.
Tra i temi di attualità su cui l’OIV sta concentrando i propri programmi ci sono la qualità igienica del vino, la protezione degli interessi viticoli ed il miglioramento delle condizioni di mercato, l’uniformazione e l’armonizzazione dei metodi di analisi, la protezione delle denominazioni d’origine, la garanzia di purezza e autenticità dei prodotti, la repressione di frodi e della concorrenza sleale. Fra i tanti temi affrontati in questo periodo, anche quello della creazione di un’etichetta semplificata valida a livello mondiale.
4 Commenti
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L’altissimo profilo professionale ed accademico del professore sono ampiamente conosciuti tra i veri appassionati di vino. La cosa straordinaria non è tanto che la sua indiscussa autorità gli abbia valso un incarico tanto prestigioso, ma piuttosto che Luigi, grande uomo di sogni e speranze, sia il nuovo presidente. Auguri all’amico ed al maestro. Luigi Gino Oliviero.
Un’altra meritata gratificazione per il carissimo professore, per il suo impegno costante e scrupoloso.
Un impegno prestigioso che Luigi riuscirà ad onorare al meglio dall’alto della sua autorità scientifica, sempre pregna però di vera umanità. Auguri di vero cuore.
Confluisce su un italiano, e su un campano, la scelta di una prestigiosa organizzazione rappresentativa di oltre 40 stati membri nel campo del vino. Non un francese o uno scienziato dei nuovi produttori, ma un italiano con lo sguardo sul mondo. Complimenti.
Caro Luciano, mi riallaccio all’ultimo intervento di Monica Piscitelli per sintetizzare il mio pensiero sulla nomina del prof. Luigi Moio a questo prestigioso ed importante incarico internazionale, cui è stato chiamato. Innanzi tutto, esprimo la mia personale soddisfazione e il mio plauso al professore, che tanto lustro ha dato e sta dando alla viticoltura campana prima e poi anche nazionale e mondiale.
Questo mi fa ricordare che quando io bazzicavo dalle parti di Via Chiatamone, appena subito dopo l’uscita del tunnel della Vittoria (tu forse non eri ancora nato, oppure eri un bambino) con gli amici Ciro Buonanno, Assini, i fratelli Cisternino ed altri discutevamo sul fatto che Napoli, antica capitale del mondo culturale, storico e artistico e non solo d’Italia, era stata delegata ormai ai margini della vita pubblica nazionale e non contava più niente. Invece proprio in quegli anni, è questo fu motivo di grande orgoglio per noi, personaggi famosi della carta stampata ed illiustri letterati come Gino Palumbo, già direttore di “Sport Sud” e “Sport del Mezzogiorno” e Antonio Ghirelli, altro grande protagonista della cultura partenopea, furono chiamati a dirigere rispettivamente i due quotidiani sportivi più letti d’Italia: “La Gazzetta dell Sport” a Milano e “Il Corriere dello Sport” a Roma. Con questo voglio significare che quando un personaggio si dimostra bravo e competente viene apprezzato anche fuori territorio. Anzi, cosa che in parte mi riguarda molto da vicino, specialmente quando conduco serate di degustazione a Milano, Varese e dintorni, è più considerato e osannato, a differenza del luogo di origine.
A proposito, se i tuoi molteplici impegni te lo permetteranno, approfitto di questa vetrina per invitarti per martedì 20 c.m. verso le ore 20.30 alle “Macine” di Ascea Marina, ove per conto di “Go Wine” presenteremo i vini di Luigi Maffini (interverrà lui personalmente) in abbinamento alla classica cucina cilentana dell’amico Luciano Ferolla. Pensaci e fammi sapere. Ti Saluto.
Enrico.