Londra, Spitalfields: l’ultimo nato in casa Ottolenghi
di Virginia Di Falco
L’ultimo nato di casa Ottolenghi si trova a pochi passi dall’Old Spitalfields Market, uno dei più antichi di Londra, qui dalla fine del Seicento.
Oggi l’intero quartiere sta affrontando con decine di gru e ruspe l’ennesimo restyling urbano, anche se le case – proprio come il mercato – hanno mantenuto l’aria popolare di una volta, grazie anche agli inconfondibili mattoncini rossi.
Oggi il mercato offre prevalentemente prodotti per turisti, anche se sopravvive qualche banco artigianale e ogni tanto si affacciano giovani artisti. Nel complesso è una gradevole passeggiata e anche dal punto di vista gastronomico c’è più di qualche puntatina interessante, come il truck azzurro con la pizza napoletana.
Il ristorante Ottolenghi, vicino a Liverpool Street e ben integrato nell’East End per stile e design, è l’ultima creatura dello chef israeliano e anche il più grande, con circa 70 coperti. Molto semplice nell’arredo, quasi geometrico, tutto nei toni del bianco e del legno chiaro, estrema pulizia delle linee. Le sale rispecchiano fedelmente la doppia strada offerta dal menù: si sceglie dal banco, oppure dalla cucina.
Al buffet della sala di ingresso, con al centro uno splendido vaso di gladioli gialli, una serie di piatti freddi e, soprattutto, di torte e biscotti che colpiscono subito per la varietà dei colori (si può venire qui anche solo per la prima colazione).
Attraversando la sala principale, il banco per aperitivo e cocktail e in fondo i tavoli: mise en place minimale, candele accese, tovaglioli bianchi, ancora fiori.
Si comincia come sempre da Ottolenghi: pane e olio. I pani e la focaccia sono buonissimi, così come l’olio (extravergine dalla Sicilia).
Tempura perfetta e sapore netto e gradevole per i piccoli zucchini con fiore farcito di ricotta di capra e miele di timo, ben eseguito ma senza sorprese (tranne ovviamente quella di trovare a Londra zucchini e fiori più saporiti che a Roma).
Ottimo il cavolfiore, uno dei cavalli di battaglia di Ottolenghi, di cui trovate una bella variante nel libro di ricette del NOPI. Qui servito arrostito su purée di cavolfiore caramellato, pinoli, capperi e profumato con lo za’atar, mistura speziata mediorientale a base di origano e timo.
Bello a vedersi e buono a mangiarsi, il maccarello su purée di barbabietola rossa e insalatina di capperi e olive, vivacizzato da un topping piccante al peperoncino verde.
Senza guizzi prticolari il merluzzo al forno con salsa all’acetosella, minuscoli gamberetti, quinoa e olio all’aneto.
Cotto benissimo l’agnello, davvero da bis (e l’abbiamo fatto) servito su lenticchie e cipolline speziate e una salsetta vegetale piccantissima.
Il consiglio è di trovare a fine pasto un po’ di spazio per il dessert, e la scelta al banco dei dolci davvero lascia nell’imbarazzo.
Molto vicina per gusto e consistenza alla tradizionale tortina al lemon curd la piccola crostata con limone e mascarpone; mentre è una bomba di golosità la cheese cake alle nocciole.
Insomma, proprio come negli altri ristoranti di Yotam Ottolenghi, troverete un’atmosfera cosmopolita – nella clientela come nei piatti – easy e di grande piacevolezza. Le spezie e le erbe aromatiche di tutto il mondo danno ritmo e tempo a piatti, soprattutto vegetali, ormai più che collaudati. Qualche interessante etichetta di vini naturali (non tantissime in verità e tanto care, invece) e delle ottime birre. Un servizio giovane, sorridente, non ingessato. Sicuramente meno pretenzioso del NOPI che però, a giudizio di chi scrive, resta il più originale e divertente del gruppo.
OTTOLENGHI SPITALFIELDS
Artillery Lane, 50
Tel: +44 (0)20 7247 1999
Aperto dal lunedi al venerdi dalle 8:00 alle 22:30
Il sabato dalle 9:00 alle 22:30
La domenica dalle 9:00 alle 18:00
www.ottolenghi.co.uk
Conto di un pasto medio 35-40 sterline.