L’impronta aromatica dei vini di Tedeschi
di Marina Betto
La famiglia Tedeschi è tra i produttori storici della Valpolicella, dove l’Amarone è da considerarsi il vino principe. La viticoltura e l’enologia qui sono sempre state oggetto di studio oltre che di lavoro in vigna, una ricerca costante e dura per migliorare la crescita di ogni singolo acino, per ottenere vino sempre più integro e gradevole.
Dal 2005 Tedeschi ha investito in particolare in collina sulla proprietà di Mezzane ma non tutti i vini dei vari appezzamenti erano uguali spingendo una ricerca sulle differenze aromatiche. Dopo aver identificato l’impronta aromatica dei diversi terroir, nella seconda fase del progetto iniziato nel 2017 con l’Università di Verona è stata studiata l’origine di alcuni dei composti che definiscono l’aroma e la sua evoluzione nei vini Amarone. “Dall’Amarone proveniente dal vigneto Monte Olmi si è messo in evidenza che la presenza elevata di alcuni terpeni supporta la freschezza e di conseguenza la longevità del vino” spiega il Prof. Maurizio Ugliano in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona “le uve della Valpolicella sono essenzialmente neutre, non molto cariche dal punto di vista fenolico ma hanno un corredo aromatico che si sviluppa durante la vinificazione e con l’appassimento. Nella ricerca di questa impronta aromatica, l’aroma va estratto togliendo dal vino acqua e alcool, per studiare e cogliere una diversità e caratterizzarla chimicamente senza guardare al terreno o all’esposizione, senza valutare nessun elemento agronomico. Molti sono i fattori coinvolti nell’espressione dei caratteri aromatici, i vini rossi della Valpolicella sono ricchi di terpeni responsabili di sentori floreali che evolvono a carattere mentolato e che sono in grado di supportare nel tempo la freschezza aromatica e quindi la longevità del vino.
Si è notato nella vinificazione del Monte Olmi che i composti formatisi forniscono degli esteri che si nutrono di azoto; i composti azotati presenti nell’uva aiutano non solo il lievito ma anche lo sviluppo degli esteri. L’azoto presente nel suolo, disponibile alla pianta e non solo quello presente nell’uva, si evince diventi importante perché assorbito dalla vite attraverso l’acqua, ecco che la presenza di acqua nel terreno è determinante così come la sua acidità. L’effetto terroir è proprio questo nella sua capacità di veicolare alcune sostanze. Il Monte Olmi fu vinificato la prima volta nel 1964 dal papà di Riccardo, Antonietta e Sabina Tedeschi, che decise di vinificare le uve separatamente intuendo la qualità e il valore di quel vigneto in modo pioneristico, originando uno dei primi Cru della Valpolicella. Dai lavori finora svolti è emerso che il terreno calcareo dona intensità ed eleganza al vino, la presenza di ossido di ferro e di manganese regalano note di spezie, di amarena e ciliegie che sono un po’ la firma dell’Amarone di Tedeschi mentre le frazioni sabbiose nelle vigne regalano sentori di ribes, piccoli frutti rossi come si sente nel Ripasso San Rocco.
Il vino emblema è il Monte Olmi Amarone della Valpolicella DOCG Classico, un vino strutturato e potente. Il blend classico di Corvina, Rondinella e Corvinone senza dimenticare Oseleta, Dindarella, Negrara, Rossignola e Forselina viene fatto appassire per 4 mesi. Il vino matura in Rovere di Slavonia per 4 anni e passa un ulteriore anno in bottiglia per completare l’affinamento. L’annata 2016 presenta integrità di frutto con le sue belle note di ribes, ciliegia e quei refoli balsamici di grande respiro ed eleganza. Un vino solido ed equilibrato da abbinare alla carne brasata o ad un buon formaggio stagionato.
Capitel Monte Olmi Amarone della Valpolicella Doc Classico 2005 ha grado alcolico minore, 15%vol rispetto al precedente degustato che ha 17%vol. Il sorso è leggero, armonico integrato dalle sensazioni vellutate.
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