Librandi rilancia la doc Melissa


15 giugno 2002

Angelina Mauro, giovane e coraggiosa contadina, il quindicenne Giovanni Zito e Francesco Nigro, appena 29 anni, finirono sotto l’azzurro cielo di Fragalà di Melissa il 29 ottobre 1949 crivellati dai proiettili di un centinaio di poliziotti ospiti del marchese Berlingieri che, dopo essersi abboffati, per digerire organizzarono la caccia agli affamati occupanti delle terre incolte. Tre calabresi fra le decine di vittime italiane della sanguinosa stagione di Mario Scelba, il ministro-mitra. Oggi, dopo oltre mezzo secolo le terre dei latifondi sullo Jonio sono sempre abbandonate, ma non sono più incolte perché piene di olivi piantati con i sussidi europei i cui frutti non vengono raccolti. Certamente Angelina vive grazie alla scuola materna a lei intitolata, ma da oggi soprattutto per la decisione dei fratelli Antonio e Nicodemo Librandi di rilanciare, sotto quello stesso cielo azzurro, la doc Melissa attraverso un nuovo vino a base di gaglioppo, l’Asylia: un rosso concepito dal wine-maker Donato Lanati per essere bevuto subito, fragrante e profumato, niente passaggio in legno. Ecco allora un nuovo modo per interpretare il vitigno calabrese che proprio grazie ai Librandi (Statale Jonica 106, Contrada San Gennaro a Cirò Marina. Telefono 0962 31518. Sito www.librandi.it) si è affermato attraverso lo straordinario Cirò Duca San Felice di cui ancora godiamo l’anno 1991. L’azienda di Antonio e Nicodemo oggi viaggia sopra i due milioni di bottiglie: quasi duecento ettari di vitigni, gli autoctoni con la riscoperta del magliocco, base del Magno Megonio 1998, del mantonico da cui il superbo passito Le Passule 1998 ma anche di chardonnay e sauvignon (leggi Critone) e cabernet sauvignon (da cui l’unico trebicchierato calabro, il Gravello). Vigneti piantati nell’argilla, studiati e coccolati con l’impianto automatico di irrigazione a goccia. Dopo mezzo secolo, almeno qui, i giovani non devono occupare nulla per essere occupati. Ecco come una bottiglia può ricordare e cambiare il territorio.