Le Trame Le Boncie
di Raffaele Mosca
Con l’ingresso tra i top 100 wines of the year di Antonio Galloni di Vinous, uno dei pochi critici ancora molto influenti oltreoceano, il Le Trame di Le Boncie, azienda della vignaiola Giovanna Morganti, passa dall’essere vino outsider ultra-quotato in una piccola cerchia di enostrippati a benchmark globale e traino per il Chianti Classico, un po’ come è successo ad altre aziende di rilievo – per esempio Istine o Tenuta di Carleone – negli ultimi anni.
Per me, rispetto a quei due, ha un solo difetto: il non sfoggiare un Gallo Nero sul collo in un momento in cui la denominazione va forte e anche i bastian contrari si rendono conto che vale la pena di star dentro. Il liquido, in ogni caso, è chiantigiano al 300% e dimostra, tra le altre cose, che la zona di Castelnuovo Berardenga, dove si trovano le vigne, che confinano con quelle di San Felice, non è poi cosi svantaggiata in tempi di cambiamento climatico. Soleggiata si, sicuramente più bassa e quindi un po’ più calda di Radda o Lamole, ma non a tal punto da non riuscire a sfornare vini classici per dinamica di beva. Questo 2021 ha un profumo quintessenziale – di more, ribes, arancia, humus ed erbe silvestri – e un sorso snello, sanguigno, profondo e allo stesso tempo disarmante per scorrevolezza e precisione. Ricorda i grandi millesimi di Le Pergole Torte, ma con un pizzico di calore e immediatezza in più che lo rendono godibile da subito.
Per quanto sia salito un po’, il prezzo rimane relativamente competitivo: siamo sui 50 euro online, 70 in una trattoria con ricarichi incredibilmente onesti come Cesare al Pellegrino al centro di Roma. La sensazione è che molte bottiglie spariranno per riapparire nel mercato secondario, magari all’estero, quindi vale la pena di comprarne qualcuna finché si è in tempo…