Le Radici Experience a Battipaglia, grande cucina a metro zero
Le Radici Experience a Battipaglia
Via Variante, SS 18 Tirrena Inferiore, 54
Tel. 08283.80205
Aperto la sera, la domenica solo a pranzo
Chiuso lunedì e martedì
Siamo a Battipaglia, vero capoluogo della piana del Sele dove solo la buona agricoltura e la grande zootecnia sono riuscite a frenare la follia speculativa edilizia degli anni ’70 e ’80. Una buona borghesia imprenditoriale capace di parlare ai mercati nazionali ed europei con prodotti di avanguardia e di attrarre investimenti alla fine ha prevalso su chi ha investito sul mattone di scarsa qualità: e che sia un fatto e non una opinione si vede dal valore dei terreni decisamente superiore a quello delle case.
La vicenda dell’Hotel Commercio sulla variante esterna che evita l’attraversamento del centro è emblematica da questo punto di vista con il cambio di proprietà e l’ingresso del gruppo Adinolfi, leader nel settore agricolo, che lo ha rivoltato come un calzino puntando deciso sulla qualità e la gastronomia.
Siamo in un punto strategico, due chilometri dall’uscita Battipaglia dalla Salerno Reggio, passaggio obbligato per chi va a Paestum e nel Cilento, epicentro di imprese laboriose e fattive ben lontane dall’immagine costruita su un sud stanco e attaccato al reddito di cittadinanza. Questo è un Mezzogiorno tutto dentro al più 3,8 per cento di Pil italiano del 2022. Da qui parte, per fare un esempio, quasi tutta la rucola che arriva a tavola. E poi, siamo a Mozzarellandia!
Partiamo dalle basi: 26 chilometri di costa regalano un pescato generoso e di altissima qualità, prodotti della terra favolosi, come il cavolfiore della Piana del Sele e il carciofo, per citare due potenti alleati anticancro naturali, poi c’è la mozzarella di bufala, la biodiversità e l’olio d’oliva delle dolci colline che sorvegliano la Piana. In una parola, c’è tutto quello che costituisce la base della Dieta Mediterranea. Si tratta solo di ficcare il naso fuori dalla porta e prendere, a metro zero nel caso dell’Hotel Commercio.
Ma fin qui abbiamo fatto sociologia spicciola, che ai gastrofighetti non importa nulla, del resto a noi non importa nulla di loro e li abbandoniamo volentieri al loro onanismo gastronomico. Ci piace descrivere il progetto gastronomico, ormai quasi compiuto, con un bistrot di buona e solida cucina di mare, di carne e vegetale e uno spazio cocktail e aperitivi, adocchiato dalla jeunesse dorée del territorio, con mille etichette da bere che vede un centinaio di champagne per tutti i gusti e le tasche. E adesso anche uno spazio fine dining ambizioso, Le Radici Experience, appunto che vede al timone due nostre vecchie conoscenze che hanno contribuito a fare grande la vicina Paestum: Matteo Sangiovanni, executive di lungo corso al Tre Olivi del Savoy Beach e Giovanni Grimaldi, maitre per 17 anni allo stellato Le Trabe, sempre di Paestum
In una parola, il gruppo Adinolfi si è affidato alla esperienza, quella guadagnata sul campo e non a Masterchef e nei localini da 20 posti, sulla quella solidità umana prima ancora che professionale di cui abbiamo tanto bisogno in questo periodo così difficile per tutti. Difficile ma anche esaltante.
Il progetto, seguito dall’architetto Diego Granese, ha una bellissima coerenza estetica, ammica un po’ ai locali giapponesi con rimandi alla pareti di foto storiche della Piana, un bel tavolo composto da tre marmi, cucina a vista, luci assolutamente perfette per stare concentrati sul tavolo.
La cucina di Matteo Sangiovanni è maturata nel corso degli anni, il nostro cuoco magari non è aiutato dal suo carattere schivo e timido, ma la sua assoluta professionalità ne fa un uomo azienda modello, quello di cui hanno bisogno gli imprenditori che guardano lontano, una sicurezza per il cliente che troverà sapori previsi, puliti, ben estratti, divertenti e gratificanti in uno dei due percorsi, terra e mare, ciascuno fra gli 80 e i 90 euro in un rapporto di qualità e prezzo di assoluto valore.
La carta dei vini è ampia, circa mille etichette gestite dal giovane castigliano Ivan Mendana, con ricarichi ben calibrati anche se manca la profondità necessaria che arriverà solo con il tempo o con ingenti investimenti. La Campania c’è tutta, bene l’Italia dalle Alpi alla Sicilia, e poi c’è la carta dei vini esteri con cui divertirsi con una Borgogna ancora accessibile grazie alla ricerca colta, quella che consente di bere senza dissanguarsi.
Il percorso è leggero, anche se le tentazioni non mancano, dalla emulsione di burro di bufala con il pane ai broccoli alla degustazione di olio, dal carrello dei formaggi alla piccola pasticceria. Ma tenendo la barra dritta, si arriva sino alla fine senza appesantimento, resta la curiosità di provare il terzo menu in arrivo, quello vegetale.
Dicevamo che si vive la sensazione di una sicurezza totale e assoluta. Matteo è chef anche da banchetti da 700 persone senza sbagliare un colpo, in questo angolo può solo divertirsi.Ci sono un po’ di giochi di artificio nella presentazione dei piatti, tutti studiati per la pietanza, belli da vedere, noi siamo stati colpiti dalla triglia, purissima e gustosa, ma segnaliamo un agnello laticauda di ottima scuola, il buon gioco di crudi, i dolci non stucchevoli. Insomma, un paio d’ore davvero gradevoli.
Siamo sicuri che sarà un ristorante di successo perchè non intimidisce, ma soprattutto perche l’areale di Battipaglia aveva bisogno di un locale ben fatto dove lasciarsi andare a qualche esperienze d’autore.
Gusto e salute, una fermata obbligatoria. La stella Michelin, per quel che abbiamo visto in giro non sarebbe una forzatura, ai posteri la facile sentenza. Quella verde obbligatoria, altrimenti è un buco per la rossa.
Cosa si mangia a Le Radici Experience
Le ricette di Matteo Sangiovanni