Le “pizze vaganti” di Enrico Chambertin e Carmine Piano a Montevertine
Sei libero, stasera ?
Vieni a mangiarti una pizza (a Montevertine) ?
Curioso, ero curioso e poi a Montevertine, località molto famosa ma sicuramente non per le pizze che ci si mangiano, ci ritorno sempre con molto piacere: grazie all’invito di Liviana e Martino, che ospitavano le “pizze vaganti” a casa loro, ho avuto il piacere di scoprire una, per me, novità e di assaggiare delle gran belle pizze, in ottima compagnia.
Enrico Chambertin ha creato, assieme a Carmine Piano, questo progetto di democratizzazione della pizza: vengono a casa (la base è Roma, ma queste pizze possono vagare liberamente ben oltre le mura capitoline!) e t’ammaccano delle gustose pizze, con farciture creative, ben riuscite, non artefatte.
Un prodotto del genere non nasce dall’improvvisazione, infatti c’è passione e studio e c’è lo zampino di Giancarlo Casa – professionista del settore – che ha contribuito alla crescita di questo progetto di pizza itinerante.
So bene che non è mai semplice organizzare una degustazione in ambiente estraneo: trasportare l’impasto, organizzare la lavorazione, gestire il forno (elettrico, proprietario, adattato all’utilizzo per cotture rapide ad alta temperatura) e la serata a Montevertine mi ha fatto capire che c’è stoffa.
La carrellata degustativa, gestita da Enrico in solitaria – senza l’auto del fornaio (che in realtà è un ingegnere) Carmine – prevedeva una vasta proposta di pizze tra cui ricordo con piacere la classica mortazza; ben riuscita la pizza alla gricia; sorprendente la pizza erborinato e “Punt e Mes”.
Tutte le pizze mi son parse buone, gustose, farcite con equilibrio e cotte con buona proprietà. L’impasto è un mix di varie farine, con una chiara impronta gustativa integrale, che ben si adatta alle pizze creative, forse troppo caratterizzato come base della classica margherita.
E quindi, perchè le pizze vaganti ? Per mangiare a casa, invece di andar in un affollato locale pubblico, un’ottima pizza e divertirsi in un ambiente intimo, fino ad un massimo di 20 persone, senza rinunciare alla qualità globale del prodotto.