Le giornate del pinot nero in Alto Adige
di Marina Betto
Il Pinot nero al di fuori della Borgogna si esprime in pochi e ben definiti areali da cui questo capriccioso vitigno sa estrapolarne l’essenza aiutato dal gusto del vinificatore. In Alto Adige l’arrivo del Pinot nero si fa risalire a circa due secoli fa grazie all’Arciduca Giovanni D’Asburgo che mise a disposizione venti varietà di vitigni di origine francese nel parco sperimentale di Bolzano. Altra figura di spicco nell’introduzione del Pinot nero in regione è certamente Friedrich Boscarelli che nel 1863 mise a dimora Pinot nero e Riesling nella sua proprietà di Castel Rametz, con risultati che furono definiti subito buoni con uve che venivano diraspate e fermentate in tini con doppio fondo, il vino raggiungeva il suo apice al terzo/ quarto anno.
La maggior parte dei Pinot nero presentati alla Mostra del Vino di Bolzano tra il 1927 e il 1963 riportano in etichetta la dicitura Mazzon, zona che in Alto Adige rimane d’elezione per questo vitigno. Posta ad ovest dove il terreno è asciutto così come il clima, siamo a sinistra dell’Adige a sud di Bolzano in prossimità del paese di Egna tra i 300 e i 450m s.l.m. una zona ventilata con frescure mattutine e bell’irraggiamento solare dove si trovano rocce calcaree, arenarie insieme a marne e dolomia in un mix eterogeneo. La zona di Gleno è anch’essa favorevole grazie al monte Corno che protegge dai venti e dove l’escursione termica è perfetta per scongiurare ogni marciume. Anche la zona di Chiaromonte è considerata idonea per i venti freschi che provengono dalla Mendola anche se qui i vini sono più alcolici. Aldino e la val Venosta sono territori che stanno emergendo.
Negli ultimi 10 anni c’è stata una vera e propria rincorsa alla coltivazione di questo vitigno in Alto Adige e gli ettari sono circa 500 distribuiti nella maggior parte nella Bassa Atesina, poco meno in Oltradige poi nella valle Isarco, val D’Adige e val Venosta. L’età delle vigne non è così vecchia e solo a Mazzon troviamo quelle più antiche. Ancora c’è molta differenza nei vini, nella vinificazione e affinamento, nell’uso della botte grande o i tonneaux.
C’è chi usa uva dei conferitori e chi la propria e dal Trentino in giù si trovano contadini che vogliono produrre di più ma a Gleno e Mazzon questo non avviene. Si sono svolte ai primi di maggio a Montagna le Giornate del Pinot Nero manifestazione specializzata giunta alla 24° edizione, un format di degustazione che coinvolge tutte le regioni italiane, arricchita da verticali di alcuni produttori e visite in cantina lungo il sentiero del Pinot nero. Tutti i mesi dell’anno lungo questo sentiero che si snoda tra i paesi della Bassa Atesina quali Ora, Montagna ed Egna si possono percorrere a piedi le migliori zone del Pinot nero da Mazzon a Gleno e Pinzano, camminare lungo la vecchia Ferrovia della Val di Fiemme, visitare la chiesa di S. Stefano di Pinzano o la chiesa di S. Michele a Mazzon, vedere le rovine di Castel Kaldiff o il Castel d’Enna e il sito archeologico di Castelfeder.
Tra tutti i Pinot nero che hanno partecipato al concorso nazionale, circa 87 etichette provenienti da varie regioni italiane dell’annata 2019, sono stati definiti i 10 migliori vini: 1) Kellerei Andrian Blauburgunder Riserva “Anrar” Alto Adige DOC con profumi empireumatici, mentolati e fruttati e sorso lungo, verticale e sapido. 2) Schloss Englar Blauburgunder Riserva “Baltasius” Alto Adige Doc elegante e setoso, snello e sapido. 3) Kellerei St. Michael Eppan Riserva “Sanct Valentin” Alto Adige DOC con particolari sentori di cenere e incenso, di grande finezza anche il sorso. 4) Kellerei Girlan Riserva “Trattmann” Alto Adige DOC un Pinot nero dinamico, equilibrato, molto piacevole.
5) Kellerei Bozen Riserva “Thalman” Alto Adige DOC sorso sottile, fresco e fruttato. 6) Kollerhof Mazon Riserva “Aegis” Alto Adige DOC aromatico e intenso. 7) Kellerei Terlan Riserva “Monticol” Alto Adige DOC piacevole e armonico. 8) Malojer- Gummerhof Blauburgunder Riserva Alto Adige DOC empireumatico con richiami di gomma pane e idrocarburi. 9)Bellaveder Riserva “Faedi” Trentino DOC e non ultimi al 10) Conte Vistarino Pinot nero “Pernice” Oltrepò Pavese DOC e Muri Gries Klosterkellerei “Abtei Muri” Alto Adige DOC fine e molto equilibrato. Certamente molte altre sono le cantine e i vini che meritano di essere conosciuti come Manincor Pinot nero “Mason” fruttato, polposo, integrato; Castel Sallegg Pinot Noir” Karal”, Jermann, Kellerei Schreckbichi “Lafòa” avvolgente con la sua dolcezza fruttata; Weingut Tiefenbrunner “Linticlarus” di grande equilibrio e verticalità. Kellerei St. Pauls Riserva “Lehmont” sorso freschissimo; Castelfeder Riserva “Burgum Novum” e Pfitscher Pinot nero Riserva “Matan” Alto Adige DOC.