Le eccellenze campane protagoniste al Palazzo UNESCO per l’evento Cultur Al 2014 – Campanie Terre Merveilleuse


La brigata di cucina e Mauro Bochicchi

di Marina Alaimo

La Campania sta vivendo un periodo di grande confusione mediatica dovuta alla continua attenzione accesa sulla questione di Terra dei Fuochi. A molti di noi è piaciuto ridefinirla Terra dei cuochi per cercare di spegnere quei fuochi mal gestiti e troppo spesso motivo di speculazione che ha non poco danneggiato il mercato dei nostri prodotti agro alimentari. C’è comunque chi sa guardare oltre la cortina di fumo riuscendo ad avere ben chiaro che un fenomeno riguardante l’1% del territorio campano non possa compromettere tutto il resto. Mauro Bochicchio è lucano e vive da qualche tempo a Parigi dove ha  fortemente voluto creare un evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche della Campania, terra che ama percorrere ed assaporare. Che ne dici Marina mi aiuti in questa impresa? Vorrei portare al palazzo UNESCO chef e prodotti della tua terra e riuscire a comunicarli al meglio.

Così abbiamo composto una squadra di sette cuochi, sei campani e un italiano davvero speciale che in breve tempo è diventato un mito a Parigi: Giovanni Passerini, chef del ristorante Rino. Siamo riusciti a mettere in moto la grande macchina grazie anche ai produttori che hanno creduto in questa iniziativa sostenendola con il proprio contributo. Sono: Tenuta Sarno, Tenuta Cavalier Pepe, Feudi di San Gregorio, Bambinuto, Ferrarelle, Molino Quaglia, Pastificio Gentile, Agrigenus, Sapori di Corbara, Terra Amore e Fantasia, Consorzio della mozzarella di bufala campana dop, Olio Torretta.

Maura Sarno, Mauro Bochicchio, Bernardo Conticelli

Le cucine del ristorante di palazzo UNESCO sono state letteralmente travolte dall’esuberanza degli chef campani. Un gran vociare ed una confusione anomala a queste latitudini ha lungamente echeggiato al settimo piano, a pochi metri dalla Tour Eiffel. Per due giorni hanno lavorato a gran ritmo i nostri Gianfranco Iervolino, pizzaiolo cantatore, Antonella Rossi del ristorante Napoli Mia, Paolo Gramaglia del President, Fabio Pesticcio del ristorante Il Papavero e Vitantonio Lombardi  di Locanda Severino.  La serata ha avuto inizia con un tocco tutto partenopeo, quello delle montanare con corbarini e provolone del Monaco e delle pizze fritte con cicoli e ricotta di bufala di Gianfranco Iervolino accompagnate dai calici di Dubl Feudi di San Gregorio.

le montanare di Gianfranco Iervolino

 

il polpo all’ombra del Vesuvio di Paolo Gramaglia

 

la millefoglie di baccalà di Antonella Rossi

 

i mezzi paccheri con peperoni cruschi e cacioricotta salata di Vitantonio Lombardo

 

l’agnello con patate carciofi e liquirizia di Fabio Pesticcio del ristorante Il Papavero di Eboli

 

il semifreddo agli agrumi su briciole di financier e frutta secca caramellata di Giovanni Passerini del ristorante Rino – in abbinamento passito di greco di Tufo di Bambinuto

Una vivace e coinvolgente tavola rotonda sulle eccellenze campane ha riunito i tanti ospiti della serata, tra i quali tanti ambasciatori UNESCO, giornalisti e appassionati del settore. Apre l’incontro Antonio Lucisano direttore del consorzio mozzarella di bufala Campana dop, a seguire Eugenio Mailer, delegato nazionale Slow Food France, Giovanni Passerini, chef di Rino, Alba Pezone giornalista e voce della cucina partenopea a Parigi.

da sx Alba Pezone, Antonio Lucisano, Jean Noel Schifano, Marina Alaimo, Eugenio Mailer, Giovanni Passerini

Particolarmente coinvolgente è stato l’intervento conclusivo dello scrittore Jean Noel Schifano, innamorato di Napoli, della sua storia imponente, della sua magia “cuochesca” che riesce ad esaltare con grande talento i doni della terra campana rendendo puntualmente gioia agli occhi e alle papille. L’ha definita una stupenda serata di civiltà napoletana – secondo lui la Dama di Ferro, la signora Eiffel, scintillava di felicità e si è inchinata all’arte dei nostri cuochi. Jean ha profondamente apprezzato anche i vini a tavola: il fiano di Maura Sarno sorride in bocca e il greco e l’aglianico di Milena Pepe avviluppano lingua e palato in una festa di sapori notturni fino a far tremar le stelle.

i vini

Non è stato il solo a decantare le lodi dei piatti e dei vini serviti. In molti hanno chiesto il bis e tutti hanno applaudito calorosamente all’uscita finale della brigata di cucina.

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