Falanghina del Sannio doc 2011 debutta al Vinitaly: 30 aziende in pillole


La fascetta che caratterizza la produzione del Falanghina del Sannio Doc

La fascetta che caratterizza la produzione del Falanghina del Sannio Doc

di Pasquale Carlo

Si preannuncia un’annata estremamente interessante per la falanghina sannita. L’impressione maturata con le degustazioni delle produzioni 2011 nell’Area Benevento del padiglione Campania al Vinitaly è che l’entrata in vigore dei nuovi disciplinari di produzione, visivamente annunciata dall’arrivo delle apposite fascette sulle bottiglie, sia salutata da una pattuglia di etichette di grande valore qualitativo.

Di seguito una veloce passerella delle circa trenta produzioni che, insieme alle altre, dovranno essere seguite con particolare attenzione.

L'Area Benevento al Vinitaly

L'Area Benevento al Vinitaly

– Terra di Briganti:  buon impianto olfattivo, piena e fresca,  nonostante l’elevato tasso alcolico (14°) +++++

– Fattoria Ciabrelli: un po’ più nascosta al naso ma di bella complessità e tipicità +++++

– Fattoria La Rivolta: floreale e bell’agrumato al naso, fragrante e piena, mai spigolosa ++++++

– Vinicola del Sannio: naso pulito e tipico, buono l’ingresso in bocca e piacevole la persistenza ++++

– Torre a Oriente: qui entra in gioco la criomacerazione avvertita al naso e ancor di più al palato, morbida e calda. Da seguire con attenzione +++++

– La Dormiente: prodotto di grande tipicità, notevole spalla acida e grande persistenza +++++

– Nifo-Sarrapochiello: calice di estremo interesse, ampie note di agrumi al naso e grande freschezza al palato ++++++

– Torre Varano: naso che si distingue per l’agrumato dolce, stesso discorso in bocca dove esplode la struttura. Buona persistenza +++++

– Terre d’Aglianico: ecco un altro calice particolarmente in linea con il vitigno: strutturata, fresca e lunga ++++1/2

– De Lucia: intensa all’olfatto, piena e fragrante in bocca con l’acidità giusta per sorreggere l’alcol +++++1/2

– Vigne di Malies: belle le sensazioni di crosta al naso, vinificazione tipica e ben riuscita ++++1/2

– Cantine Iannella: produzione interessante, notevole il minerale e buona la freschezza +++++

– Vigne Sannite: buon lavoro di Pizzi, calce fresco e pimpante, da provare fra qualche mese ++++ 1/2

– Aia dei Colombi: tra le più interessanti, con naso piacevole e floreale. Fresca e persistente, mai stancante ++++++

– Masseria Frattasi (versione Bonea): complessità maggiore, grazie al legno, giustamente fresca e chiusura con una piacevole tostatura +++++

– Fontana delle Selve: il campione di vasca provato parla di un vino ancora da attendere e da riprovare con interesse  tra qualche mese ++++ 1/2

– Caputalbus: anche qui campione di vasca ancora difficile da interpretare ma che mostra buone potenzialità +++++

– Cantine Tora: calice in linea con le annate precedenti, sempre piacevole per il giusto equilibrio tra alcol, struttura ed acidità +++++ 1/2

– La Guardiense (Senete): floreale e complessa al naso, elegante al palato e di buona freschezza +++++

– Cantina Sociale di Solopaca: fiori al naso, di buona intensità, un po’ meno complessa al palato ++++

– Wartalia: calice tipico, buon impianto olfattivo ed ingresso meno morbido al palato. Buona la freschezza ++++ 1/2

– Terre Stregate (versione Svelato): un vino che ha bisogno ancora di riposare in bottiglia ma particolarmente interessante anche per gli ampi abbinamenti a tavola che lascia intuire +++++

– Ocone: fresca al naso, bella sapida al palato. Calice ben riuscito e particolarmente stuzzicante per la piacevole beva +++++

– Capolino-Perlingieri: mostra tutta la caratteristica acidità del vitigno. Da attendere con particolare curiosità +++++

– Il Poggio: il campione da vasca di Carmine colpisce non poco. Freschezza, sapidità e piacevole allungo acido che fanno ben sperare +++++ 1/2

– Corte Normanna: sicuramente tra le più convincenti. Estremamente bello il minerale che affiora al palato. Pulita e particolarmente lunga ++++++

– Votino: agrumi al naso, rotondità al palato per un prodotto già pronto e stuzzicante per la persistenza fresca ++++1/2

– Vigne Storte: sempre in linea con le annate precedenti che hanno convinto per mineralità e fragranza del frutto +++++

– De Fortuna: anche in questo caso la lavorazione gioca sulla morbidezza per una piacevolezza che non stanca grazie alla spalla acida +++++

– Cautiero: fiori e frutta bianca al naso, notevole il minerale al palato, buon allungo e beva sempre fresca +++++

2 Commenti

  1. Cosa sarebbe un mondo senza fascette? :-)
    Bella carrellata Pasquale, belle aziende e grande terroir, da tenere a portata di clic!
    In bocca al lupo ai molti amici (ma pure a quelli che non conosco di persona)…

  2. mancherebbe la Falanghina sannio doc di Mustilli…dimenticata o non degustata?

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