Le Bollicine di Sara Bistrot a Roma, buona cucina e da bere tutto quello che desideri e ti puoi permettere
Le bollicine di Sara Bistrot
Via Tuscolana, 898
Telefono: 06 5184 4727
www.lebollicinedisarabistrot.it
Sara Blandamura è sommelier di lungo corso, prima a bottega da Luigi Cremona, poi attraverso un bella carriera con non poche e prestigiose responsabilità. Il marito Alessandro Mirizzi è proprietario della storica enoteca Bomprezzi sulla Tuscolana a due passi dal mausoleo di Alessandro Severo conosciuto come Monte del Grano, mentre la famiglia produce vino nelle Marche con la cantina Montecappone. Insomma i presupposti ci sono tutti per rinverdire la tradizione romana di enoteche dove ci si incontra e si può bere di tutto mangiando qualcosa di buono. Dalla scelta dei parati all’hotellerie la mano femminile si vede in ogn cosa, ma è nella proposta che questo luogo offre il punto di convenienza dei clienti: una carta di cento bottiglie al calice e 4000 etichette a disposizione dalla enoteca a fianco e che si pagano a prezzo di scaffale. L’idea è dunque quella dell’accoglienza che inizia adesso sin dal pomeriggio con la collezione di tè e tisane di Dammann Frères.
Poi largo agli aperitivi e alla vera e propria cena in cui spiccano materie prime interessanti dal caviale (Calvisius) alla ventresca di salmone (Upstream), fino a grandi salumi (Spigaroli) e formaggi (Carmasciando). Ai fornelli lo chef pugliese Domenico Abbrescia con un menu articolato e non ideologico che prevede diverse sezioni, ad esempio dedicate ai carnivori (‘I piaceri della carne’) o agli amanti del pesce (‘Un tuffo dove l’acqua è più blu…’), agli indecisi (‘Né carne né pesce..’) e agli esploratori (‘In viaggio con gusto…’) e perfino ai bambini (‘Per i più piccoli..’). Non mancano le incursioni in dolcezza (‘Con un poco di zucchero la pillola va giù..’), le proposte per la merenda del pomeriggio e la ‘playlist’ di prodotti preferiti dalla stessa titolare (‘La gastronomia di Sara…’).
Mise en place originale con piatti di vario tipo – da quelli in stile shabby chic a quelli in ceramica total black di ispirazione orientale – arricchiscono infine il racconto estetico del locale che conta 28 posti, la cui progettazione è stata affidata allo Studio Tiberi di Roma, che con i titolari ha scelto un look dove predomina il grigio scuro nell’arredo e il rosa antico alle pareti con richiami evidenti all’Oriente e, in particolare, al quadro “Ramo di mandorlo in fiore” di Vincent Van Gogh. Il design della cucina porta la firma di Antonio Angelini di Topkitchen.
Questa linea non ideologica cerca il buono in ogni tendenza, per cui trovate le polpette di Sara così come il Rossini, oppure i tagliolini ai ricci di mare e le famose tagliatelle all’Alfredo. La cucina è molto semplice, senza ghirigori, estrae molto bene il sapore dalla materia e appaga.
CONCLUSIONE
Un locale inclusivo, che ti mette subito a tuo agio e che applica il principio “quant spienn‘ tant‘ appienn”, ossia hai la possibilità di prendere quello che vuoi, a seconda di quanto puoi spendere: un tè con il dolce oppure mangiare un solo piatto o anche cenare; e qui il costo del food difficilmente supera i 50-60 euro. Poi, ovviamente, dipende dalla bottiglia che scegli, e anche qui ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche, tra Francia e Italia. Un locale che coniuga la passione, la competenza sui prodotti e l’esperienza commerciale di Sara e Alessandro.