L’antica ricetta dei cururicchi, le ciambelle di patate calabresi
di Floriana Barone
Morbidi e gustosi, la fine del mondo se serviti caldi: i cururicchi, le ciambelle fritte di patate calabresi, si preparano solitamente nel periodo natalizio. A tavola si servono spesso come antipasto, anche al posto del pane, insieme a salumi e formaggi. La ricetta dei cururicchi è antichissima, tramandata oralmente da mamma a figlia: questa, in particolare, arriva da zia Sara, che abita a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia: per lei preparare le ciambelle è un’autentica tradizione di famiglia. Molto spesso, nelle cucine, i cururicchi vengono fritti direttamente nel caminetto, sulla brace rovente. Queste ciambelle possono prendere nomi diversi a seconda delle zone: si chiamano anche “curudi i patati”, crespelle, cuddrurieddri o cullurielli.
Quanta farina? Le dosi consigliate nella ricetta sono generiche, perché, vale sempre la regola “quanta ne prende”, considerato che ogni tipo di patata potrebbe essere diversa. Per il lievito di birra, invece, c’è chi ne mette 13 gr e predilige una lievitazione più lunga. Oltre 1 kg di farina, zia invece aggiunge un cubetto intero e lascia riposare il composto almeno un’ora sotto un canovaccio in un posto caldo, lontano da spifferi. Poi inizia a “filare”, stendendo la pasta e realizzando le ciambelle. C’è poi chi mette un goccio d’olio al bordo della ciotola, una volta che il composto è lievitato, per evitare che la pasta si appiccichi alle mani e sia poco lavorabile. I cururicchi possono essere preparati anche intrecciati, a forma di un 8. Molto spesso vengono tuffati, ancora bollenti, nello zucchero semolato, diventando così ciambelle dolci.
Per friggere è sempre meglio utilizzare una padella larga, alta e antiaderente e tuffare nell’olio poche ciambelle alla volta: mia zia usa il suo olio extravergine d’oliva, ma è preferibile optare per l’olio di semi di arachide. Attenzione però alla temperatura, che non deve mai superare i 180°.
Anni fa, a San Calogero, quando zia Sara lavorava nel forno a legna Barone, insieme a suo marito Nicola, nel periodo natalizio vendeva direttamente la pasta per il pane, senza aggiungere le patate, già pronta per preparare le ciambelle.
Ricetta di Floriana Barone
Ingredienti per 10 persone
- 1 kg di farina 00
- 300 gr di patate con la buccia
- 1 cubetto di lievito di birra
- 20 gr di sale fino
- Acqua tiepida q.b. (circa 500 ml)
- 1 bottiglia di olio di semi di arachide per friggere
Preparazione
Lessare le patate con la buccia fino a che non sono morbide. Sbucciarle e schiacciarle ancora calde e poi lasciarle raffreddare. Prendere un bicchiere e sciogliere bene il lievito in un po’ d’acqua presa dal totale. Mettere le patate schiacciate su una spianatoia di legno e iniziare ad aggiungere la farina, poco a poco (ma non tutta), il lievito sciolto nell’acqua e un po’ di altra acqua tiepida. Iniziare ad impastare un po’ e vedere se il composto assorbe bene tutta la farina: alla fine si deve ottenere un impasto liscio, omogeneo, ma non troppo appiccicoso. A questo punto aggiungere il sale (che deve essere aggiunto sempre lontano dal lievito) e impastare energicamente con le mani per almeno 5 minuti. Riporre l’impasto in una ciotola grande, praticando dei taglietti sulla superficie, a forma di “x” per favorire la lievitazione e coprire la ciotola con un canovaccio. Lasciare riposare il composto per almeno un’ora in un luogo caldo. Controllare se la lievitazione è a buon punto con un dito: se affonda bene nell’impasto, si può iniziare a lavorarlo. Staccare un po’ di pasta alla volta e creare un cordoncino per realizzare le ciambelle. I cururicchi vanno lasciati lievitare ancora almeno 15 minuti sotto il canovaccio, mentre l’olio si scalda. Immergere le ciambelle, poche alla volta, nell’olio caldo e girarle da entrambi i lati. Sono pronti quando diventano leggermente dorati, ma non eccessivamente. Tamponate le ciambelle con la carta assorbente o carta fritti. I cururicchi, una volta freddi, possono essere anche congelati: una volta tolti dal freezer, è meglio lasciarli a temperatura ambiente per un paio d’ore e poi ripassarli nel forno caldo o lasciarli scaldare lentamente sulla brace nel caminetto.