Laganelle ai pomodorini di Montecalvo
La caratteristica più pregnante dei pomodorini è la concentrazione, un pò come per il concetto delle rese per ettaro dell’uva. Quando poi insieme alla genetica del prodotto, che prevede una pezzatura molto piccola e quindi una produzione per pianta molto ridotta, si aggiunge il metodo di coltivazione utilizzato per il pomodorino di collina di Montecalvo Irpino, che non richiede irrigazioni, si raggiunge il massimo della concentrazione dei sapori. I pomodorini, grazie a questa “virtù”, da sempre sono utilizzati nella cucina dell’Irpinia per le preparazioni che non prevedono tempi di cottura lunghi. E perciò venivano utilizzati “a pacche”fino a qualche tempo fa, nella tradizionale preparazione casalinga delle “bottiglie”. Per la passata invece si usavano i San Marzano. La donna di casa, al momento dell’utilizzo sceglieva “la bottiglia”giusta a seconda della preparazione che andava a fare. Per il ragù, che da noi in Irpinia si identifica con la parola “o’ tiano”, si usava la passata di San Marzano, che nelle lunghe ore di cottura previste, aveva tutto il tempo ed il modo per concentrarsi a dovere. Per la pizza, per la cacciatora, o quando non c’era il tempo per preparare un sugo più elaborato che andasse a condire la pasta, si usavano le bottiglie di pomodorini di Montecalvo “a pacche”, nelle quali già c’era il basilico introdotto direttamente in bottiglia contestualmente alla preparazione delle stesse. Avendo intenzione di fare una laganella veloce e “sciuliarella”, abbiamo preso quindi, i pomodorini di Montecalvo.
Ingredienti per quattro persone:
Kg 0,500 di pomodorini di Montecalvo Irpino
uno spicchio d’aglio dell’Ufita
mezzo bicchiere di olio di Ravece
kg.0,500 di Laganelle del pastificio artigianale “I Carrabbari” di Monteforte Irpino
100gr di guanciale irpino (quello recentemente apprezzato a Radici Wines)
mezzo bicchiere di Fiano di Avellino
lt 3 di acqua di Serino
sale q.b.
Procedimento:
Intanto che l’acqua di Serino arrivi ad ebollizione, scaldare in un padella il mezzo bicchiere di olio, aggiungervi l’aglio, appena imbiondito calarvi il guanciale a tocchetti e far soffriggere per qualche minuto. Sfumare con il Fiano e aggiungere i pomodorini.
Il tempo di cottura della pasta ed il sughetto è pronto. Spadellare a parte, aggiungendo negli ultimi secondi qualche foglia di basilico tritato.
Abbinamento cibo-vino:
Preparazione semplice, vino semplice…fruttato e “geranioso”. Un Gladiator 2010 piedirosso pompeiano igt della cantina “Contrada” di Candida (Av).
7 Commenti
I commenti sono chiusi.
addirittura adesso per cucinare questo piatto di pasta(pasta al pomodoro) negli ingredienti ci sta anche l acqua di serino? assurdo siamo propio a corto di idee per scrivere un articolo…….
;-)))
Caro Mark se leggi bene, tutto il post è palesemente autoironico e costruito sull’estremizzazione del campanilismo…pensavo si capisse!!! E dài…fatti una risata ;-))
Infatti, Lello, perché si è dimenticato di dire che vanno servite in pura maiolica arianese???
Scusami Sergio, lo so è una grave omissione, ma alla prossima occasione mi rifarò descrivendone le decorazioni…;-))
si dice che l’acqua del Serino,a Napoli arrivi solo nelle zone collinari sara’ vero ‘?
Finiamo d’estremizzare: che ne pensate di una grattata finale di pecorino….Bagnolese o Carmasciano fate vobis