Lacryma Christi, una voce del Piedirosso | Tenuta Le Lune del Vesuvio, eleganza in un panorama vesuviano
di Gennaro Miele
Nei tempi remoti quando il latino risuonava in un impero vasto come il mondo conosciuto, sul Vesuvio, prim’ancora che la natura svelasse la sua furia, le nobili famiglie pompeiane erigevano qui le loro ville da vacanza. I loro resti sono oggi un puzzle magnifico ricomposto per testimoniare un simbolo di civiltà. Parte di questa composizione è oggi affidata ad Andrea Forno, studi economici da sempre rivolti all’attenzione del mondo del vino, nella sua Tenuta le Lune del Vesuvio che esprime un pensiero enologico che perdura da tre generazioni.
Qui la luna di notte dà suggestiva luce alla densa sensazione di silenzio, tra le strade nere di cenere antica, che si fondono con le ombre mentre il giorno svela vigne decennali a piede franco, nodose e spesse, la cui corteccia si stacca nel risveglio primaverile del suolo. In questo luogo una leggenda attribuisce al divino il nome del Lacryma Christi, di quella storia inverosimile resta l’essenza di una realtà liquida, di forte capacità narrativa, che sorso dopo sorso svela le potenzialità del Piedirosso. Il Cratere Rosso, Lacryma Cristi del Vesuvio DOC, nella giovane annata 2019, in cui il vitigno principale è affiancato da un saldo del 20% di Aglianico, ha un colore rubino in cui ancora evidenti sono i riflessi purpurei, consistente alla roteazione con lacrima veloce nella discesa, si presenta in aromi complessi che spaziano dall’amarena croccante alla spezia, chiodi di garofano, rametto di liquirizia, sbuffo vegetale proprio della sua primissima evoluzione, incursione floreale di violetta. L’assaggio inizia con piacevole sensazione di corposità, morbido con vena tannica decisa, piacevole la sapidità seguita da moderata freschezza e sensazioni di piccoli frutti nel finale. Armonia in costruzione nella definizione di una decisa identità con componente alcolica ben integrata. Toni delicati ma interpretazione intensa, giovane come l’ultima canzone di Noemi, Glicine, in cui la seducente voce canta ‘’La sera ci stringeva quando tu stringevi me’’, un vino del vulcano dormiente non è solo pigiare uve ma creare con territorio un rapporto di sensi, di intima intesa. Buon Calice. ***
Tenuta “Le Lune del Vesuvio”
Via Vicinale Lavarella – Terzigno (NA)
www.lelunedelvesuvio.it