Lacryma Christi del Vesuvio 2012 di Cantina del Vesuvio
Uve: piedirosso e aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
In questo periodo dell’anno i vigneti di Cantina del Vesuvio a Trecase sono uno splendore. Non ne ho mai fatto mistero, trovo questo luogo un tempio della bellezza celebrata con grande rispetto e profonda ammirazione. E’ questo il piccolo regno di Maurizio Russo che con la sua caparbietà e grande spirito positivo è riuscito a vincere le difficoltà di un’area notevolmente repressa e vilipesa dall’indifferenza delle istituzioni locali, trasformandola in una meta ambita dagli eno turisti.
L’amore profondo per i vecchi vigneti di famiglia e l’abilità in campo commerciale sono stati un motore di sviluppo potente per questa piccola azienda che non conosce crisi ed è in continua crescita. Saper riconoscere la bellezza rappresenta un valore inestimabile che arricchisce l’animo donando grande equilibrio e serenità. Riconoscerla per me vuol dire soprattutto ossequiarla in doveroso rispetto, facendo grande attenzione a non oltraggiarla ed impegnandosi a riservarle fedele protezione. Tutto questo è fortemente percepibile camminando tra i vigneti di Maurizio dove è ancora possibile ammirare la pergola vesuviana che si sta rivelando una tecnica di allevamento saggiamente utile per il piedirosso visto l’innalzamento delle temperature nel periodo estivo.
Il Lacryma Christi rosso 2012 di Cantina del Vesuvio è una interpretazione fedele ed esaltante del per’ ‘e palumm’, presente all’80% accompagnato dal 20% di aglianico, come da disciplinare di produzione. Esprime una bella intensità di profumi integri e puliti, tinti di violetta, frutti di bosco e sottile nota speziata di pepe nero. E’ particolarmente piacevole il sorso sottile e scattante, solare e gioioso, trasmette entusiasmo e piacere per la convivialità.
Fascia di prezzo 10 – 20 €.
Azienda Agricola Vitivinicola Cantina del Vesuvio Via T. della Guardia, 12 80040 Trecase (NA) Tel +39.081 536 90 41 www.cantinadelvesuvio.it
Questa scheda è di Marina Alaimo