Labico (Rm): Biodinamica Carlo Noro, le mani nella terra
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Carlo Noro
di Floriana Barone
La biodinamica è un metodo scientifico, una scienza agronomica, il nutrimento e, al tempo stesso, l’unica medicina possibile per la terra: Carlo Noro non usa giri di parole per spiegare le basi del suo progetto di vita che ha concretizzato a Labico, un paese nella campagna romana, poco fuori dalla Capitale. Carlo è stato uno dei precursori della biodinamica in Italia e uno dei fondatori della sezione del Lazio: frequenta l’associazione per l’Agricoltura Biodinamica da ben 35 anni.
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Biodinamica Carlo Noro
Nata nel 1996 da una piccola azienda a gestione familiare di Zagarolo, la Società agricola biodinamica Carlo Noro è una realtà apprezzata e conosciuta in Italia e nel mondo. Carlo all’epoca lavorava a Roma come dipendente di un istituto di credito, ma sognava di fare l’agricoltore e, per rincorrere questo desiderio e per dare un futuro diverso alla sua famiglia, un giorno, dopo aver vissuto per un periodo a Zagarolo, comprò una nuova casa a Labico. In questo paesino, infatti, d’inverno il freddo è persistente, con temperature che arrivano anche a meno 17 gradi.
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Biodinamica Carlo Noro
Un ambiente perfetto per allestire i preparati biodinamici. Con il metodo biodinamico, l’agricoltura si connette totalmente con la natura: la concimazione, la coltivazione e l’allevamento rispettano lo scorrere delle stagioni, stimolando la fertilità della terra senza l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici.
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Biodinamica Carlo Noro
Oggi l’azienda si occupa principalmente di fare formazione: un’attività partita circa 4 anni fa, che sta riscuotendo un grande interesse. Presso la Società agricola biodinamica studio e pratica viaggiano in parallelo: nel 2013, presso l’azienda, è nata l’associazione culturale “Professione Biodinamica”. Si tratta di una scuola riservata agli agricoltori professionisti, agli hobbisti e a persone desiderose di imparare un metodo efficace, alternativo al convenzionale, per improntare il lavoro sul terreno. La scuola si avvale della collaborazione di Michele Lorenzetti, biologo, enologo e revisore scientifico del progetto, appoggiata, per alcune ricerche, alla Facoltà di Agraria di Viterbo.
![Biodinamica Carlo Noro, il corno letame](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2017/09/Biodinamica-Carlo-Noro-il-corno-letame.jpg)
Biodinamica Carlo Noro, il corno letame
Il concime utilizzato in azienda è letame bovino fresco e di ottima qualità, inserito in un corno di mucca, interrato d’inverno e poi dissotterrato: i corni restano interrati per tutto l’inverno e i grandi freddi invernali favoriscono una più intensa trasformazione nella natura della materia umica. A Primavera si svuotano e il letame si è già trasformato in humus.
Il corno è un attivatore, è una struttura unica, in cui il letame si demolisce e si ricostituisce in humus. Il letame di mucca, secondo i principi di Rudolf Steiner, è quello più neutro: deve provenire da mucche adulte che pascolano all’esterno, che mangiano erbe e fieno e che non assumono antibiotici e farmaci. Il letame arriva dall’Agricola Boccea, un’azienda zootecnica e orticola, che possiede cica 150 mucche su 200 ettari a pieno campo, con una gestione del pascolo in cui vengono seminate una varietà di 20-30 specie di erbe, oltre a quelle naturali: il nutrimento e la medicina delle mucche. Il dosaggio per il corno letame è 200 gr per ettaro, che avviene per mezzo di un macchinario speciale o anche a mano, sciolti in 40-50 litri di acqua tiepida e miscelati per un’ora. Il preparato viene distribuito in primavera e in autunno su terreni bagnati o in prossimità di una pioggia.
Il corno letame possiede una carica batterica impressionante: le analisi microbiologiche, fino ad oggi, hanno analizzato e individuato oltre 200 colonie di batteri: in natura non esiste una concentrazione batterica così forte. E ogni colonia batterica ha una funzione precisa nel processo dell’humus del terreno. Questo concime è stato ideato nel 1924 da Steiner e ogni anno è al centro di un confronto di 5-6 allestitori mondiali.
Un altro preparato fondamentale è il corno silice: un cristallo di rocca, prelevato da cave quarzifere presenti in moltissime montagne, finemente triturato e bagnato in acqua: si inserisce nel cono nel periodo primaverile e viene dissotterrato in autunno e utilizzato dopo circa un anno. Il corno silice viene nebulizzato sulle foglie in primavera, alla ripresa vegetativa, quando si riattiva la fotosintesi.
![Biodinamica Carlo Noro, il corno silice](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2017/09/Biodinamica-Carlo-Noro-il-corno-silice.jpg)
Biodinamica Carlo Noro, il corno silice
Per Carlo, la gastronomia di oggi non sa riconoscere la qualità dei prodotti: i nomi convenzionali, quelli più apprezzati, sono costruiti a livello chimico con lieviti selezionati, fabbricati e aggiunte. E, con molta determinazione, afferma come la bevanda al mondo oggi più inquinata sia il vino. Il vino di Carlo è a produzione limitata per una scelta precisa: è naturale, senza aggiunte di nutrienti e vitamine, ad eccezione di basse dosi di metabisolfito di potassio. Il vino non viene arricchito con nessun additivo, non vengono introdotti acidi, ed è a basso dosaggio di solforosa. La sua filosofia parte dal fatto che il vino si fa in vigna, così l’enologo in cantina è agevolato in quanto parte da un prodotto sano nella vinificazione naturale. L’azienda produce il Costafredda, Passerina del Frusinate Igt e il Collefurno, Cesanese del Piglio Docg. La produzione del vino è partita circa 6 anni fa: Carlo discende da una famiglia di viticoltori ed entrambi i suoi figli hanno intrapreso il percorso per diventare enologi. La cantina dell’azienda è millenaria e si trova a Piglio (Fr), nel centro storico, ma da quest’anno Carlo Noro ha iniziato a vinificare direttamente in azienda, all’interno di una nuova cantina di 250 mq.
![Biodinamica Carlo Noro, il vino](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2017/09/Biodinamica-Carlo-Noro-il-vino.jpg)
Biodinamica Carlo Noro, il vino
Tre ettari della superficie aziendale vengono destinati alla coltivazione dei prodotti di stagione: il periodo di produzione è da aprile a dicembre. La produzione abbraccia quasi tutte le tipologie di ortaggi e li vende presso il Mercato Contadino Castelli Romani e alcuni ristoranti. Carlo produce 4-5 varietà di pomodori, ma il frutto più buono qui sono le fragole, che vengono raccolte a maggio giugno e a ottobre. La coltivazione avviene principalmente all’aperto e in parte in serre non riscaldate artificialmente e aperte. E dal 2012 l’azienda si occupa anche della trasformazione degli ortaggi, per questo è stato costruito un laboratorio interno.
Società Agricola Biodinamica Carlo Noro
Via Valle Fredda, 31
00030 – Labico (Rm)
Tel 06/9511243
E-mail [email protected]; [email protected]
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Un commento
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Ho trovato l’articolo molto interessante e piacevole. Mi interesserebbe molto riuscire a coltivare in maniera biodinamica, ma non credo che riuscirò facilmente……