La tavola di Natale
di Carmen Autuori
Alla magia del Natale contribuiscono sicuramente dei rituali ben precisi, tra questi il lungo susseguirsi di pranzi e cene in famiglia.
Il ritrovarsi intorno ad un tavolo magnificamente allestito per l’occasione, renderà il momento del pranzo o della cena della Vigilia una gioia per gli occhi oltre che per il palato. Sebbene la mentalità e lo stile di vita siano molto cambiati (soprattutto dei giovani adulti) il Natale rimane una delle poche occasioni in cui la tavola deve necessariamente essere la protagonista della festa, tanto quanto il Presepe o l’albero di Natale.
Ed allora tiriamo fuori i pezzi più belli, quelli che si usano raramente, i più preziosi. Esibiamo quel servizio di posate tanto bello quanto difficile da lucidare, il servizio di piatti, ricordo della mamma o della nonna, finemente decorato da motivi che ci riportano alla mente un grande mondo antico o la cristalleria più preziosa.
Partiamo dalla tovaglia che deve essere bellissima (e perfettamente stirata). Le fortunate padrone di casa che posseggono quelle con ricercati ricami, le tirino fuori dai cassetti, altrimenti anche una bella tela di fiandra con un runner di pizzo o di altro tessuto prezioso farà la sua bella figura.
L’oro e l’argento non possono mancare, per chi ama uno stile minimal ci sono servizi moderni altrettanto eleganti che ne riportano il colore.
Il centrotavola riveste un ruolo di primaria importanza. Deve necessariamente essere modulato in base alla forma e alle dimensioni del tavolo.
Quello tondo avrà bisogno di uno a cupola, mentre quello lungo potrà essere impreziosito da un centrotavola che si sviluppi in lunghezza. In entrambi i casi bisognerà fare molta attenzione a che non sia impedita la visuale tra i commensali. Nell’ipotesi di un tavolo di dimensioni ridotte è meglio optare per delle piccole decorazioni a tema da porre sui singoli tovaglioli oppure davanti al piatto di ciascun commensale. È sempre opportuno usare decorazioni naturali: qualche ramo di abete, della frutta secca, dei piccoli melograni accompagnati da decorazioni natalizie o candele sono più che sufficienti a donare alla nostra tavola la magica atmosfera che il Natale porta con sé. Molto originali anche dei segnaposto commestibili ad esempio di pastafrolla o di pasta di zucchero, soprattutto se a tavola ci sono dei bambini.
E’ risaputo che la luce delle candele fa subito festa, ma è necessario che siano corte e non profumate: intralcerebbero gli odori delle pietanze creando un mix non proprio piacevole. Nei pranzi di rappresentanza, si può optare per i candelabri molto alti che donano una luce calda ed invitante sui piatti serviti pur non intralciando la visuale.
I piatti saranno sicuramente messi in evidenza se poggiati sul sottopiatto. Non è necessario che questo appartenga al servizio, basta che nel colore richiami un elemento decorativo. La pasta ed il risotto vanno sempre serviti in un piatto piano, mentre i primi piatti liquidi nella fondina. Se si posseggono le graziosissime e molto eleganti tazze da consommé, si può prevedere nel menù una vellutata o del brodo.
Il cestino del pane può essere sostituito da un piattino che, oltre che ad alleggerire la parte centrale del tavolo per fare spazio alle decorazioni, donerà all’ insieme un effetto sicuramente più elegante.
Le posate saranno in numero sufficiente a coprire ogni portata, mentre i bicchieri dovranno essere in tavola mai in numero superiore a quattro.
Bando alle bottiglie di plastica, ma anche in vetro, sono quanto di più antiestetico possa esserci sulla tavola, l’acqua andrà servita sempre nelle apposite caraffe. Questa regola andrebbe adottata sempre, ma soprattutto a Natale.
A concludere il pasto non potranno mancare i tradizionali dolci natalizi. Molto carina, e anche funzionale, l’idea di allestire un piccolo buffet di leccornìe servite su vassoi ed alzatine, magari in salotto su un tavolino opportunamente abbellito da decorazioni natalizie, dove il dessert, insieme al caffè, sarà servito con del passito o dei rosoli, la nostra tradizione ne contempla di ottimi, mai con le bollicine che sono sicuramente più adatte agli aperitivi, a meno che non si tratti di uno spumante dolce. E tra un castagnaccio, un raffiuolo, un roccocò o un mustacciuolo lasciamoci trasportare dai ricordi e dalla magia del Natale che è soprattutto famiglia.