La Taverna del re ad Acerra
di Tiziano Terracciano
Siamo ad Acerra, a quattro passi dalla prima uscita dell’Asse Mediano, in uno dei tasselli essenziali che vanno a comporre il puzzle enogastronomico della città. Il locale da pochissime settimane è stato aggiornato acquisendo un aspetto moderno e assai più luminoso (lodevole ed eco-friendly il riutilizzo ragionato di alcuni componenti del vecchio locale, come i vetri infrangibili che prima facevano parte delle pareti scorrevoli interne e che ora compongono la bella ringhiera esterna, come il porfido che prima era nella seconda sala ed ora decora le pareti della sala esterna).
“La Taverna del Re” è Ristorante, Pizzeria e PizzaBurgeria, ed è gestita dal proprietario e cuoco Francesco Petrella, un ragazzo che ha cominciato la gavetta da giovanissimo (durante la quale ha ampliato le sue conoscenze acquisendo le competenze di pizzaiolo da quando un giorno, per l’assenza del pizzaiolo del locale in cui lavorava, si cimentò dietro al banco pizzeria) e che nella sua ultima esperienza lavorativa da dipendente si è innamorato e ha sposato Raffaela, la figlia del proprietario da cui ha poi rilevato il locale.
Francesco oltre che supervisionare è, come deve essere, parte attiva sia nel reparto cucina che in quello pizzeria.
Per quanto riguarda la pizzeria si occupa personalmente dell’impasto (con un blend di farine “Caputo-Il Mulino di Napoli”, un’idratazione intorno al 68% e una lievitazione a temperatura ambiente di circa 20 ore) e della scelta dei condimenti, creando anche propri abbinamenti quasi esclusivamente con ingredienti del territorio Campano e ispirandosi ai piatti della tradizione (alcune sue creazioni sono registrate su MySocialRecipe.com, il sito con cui è possibile ottenere una certificazione storica digitale delle proprie ricette). Sua è anche la creazione del PizzaBurger, una sorta di riuscitissimo ibrido tra pizza e panino, in cui appunto il pane viene sostituito da una pizza che ripiegata in quattro contiene gli ingredienti abbinati agli hamburger.
Per quanto riguarda il reparto ristorante, il rinnovo del locale è stata anche l’occasione per cambiare il menù che è stato improntato su piatti della tradizione partenopea assemblati avendo particolare cura nello scegliere ingredienti provenienti, come per le pizze, dal territorio Campano. La varietà è assicurata dai frequenti fuori menù che seguono la stagionalità dei prodotti. Presente anche una carta dei vini.
L’antipastino per cominciare è d’obbligo: si parte con un bellissimo piatto di “O’ Per e 0’ Muss”, ovvero il quinto quarto che rappresenta uno dei cardini dello street food partenopeo;
è poi la volta delle Frittatine, Tortano e Panzarotti Napoletani, rigorosamente di produzione propria con impeccabile cottura e con dei sapori che cominciano a far impazzire le papille gustative; si prosegue con dei cornettini di formaggio ripieni dei Fiori dei Friarielli Napoletani che oltre ad essere belli da vedere, con la giusta nota di piccante, sono una poesia per il palato;
immancabili “’e Fasul ca coten” con crostini di pane e la Parmigiana in vasocottura.
Uno sfizio poi tanto semplice quanto buono sono le olive nere passate in forno con colatura di alici di Cetara!
La tradizione ci avvolge e non possiamo dunque non assaggiare le interpretazioni che Francesco ne dà con i due assaggi di primi: “La Genovesa” (come più volte ribadito dal Dott. Tommaso Esposito, in lingua italiana si dice “salsa genovese” ma in napoletano è più corretto dire “genovesa”… e poiché questo è un piatto patrimonio della Napoletanità non si può che scriverlo con la “a” finale così come d’altronde si pronuncia ovunque la si mangi!) qui fatta con la Cipolla Austegna (ovvero la cipolla ramata che matura nel mese di agosto tipica del territorio acerrano) e carni del Beneventano; ed il “Rraù Napoletano” fatto sempre con carni del Beneventano, servito con paccheri rigati e con braciulelle di carne e di “coten”.
Essendo sera decidiamo di fermarci ma quando ho sentito che tra i dolci c’era quello al Pistacchio fatto da Maria Grazia Di Giovanni mi sono riseduto e non ho resistito ad assaggiarlo: 1) perché adoro il Pistacchio; 2) perché avevo già assaggiato lo strepitoso dolce al Nocillo di Maria Grazia (che prestissimo aprirà la sua Pasticceria Acerra). Non sono golosissimo di dolci ma quando trovo quelli che alla bontà riescono ad abbinare anche una certa leggerezza, difficilmente resisto!
Ristorante, Pizzeria, PizzaBurgeria
La taverna del re
Via Cuoco, 5
80011 Acerra (NA)
Tel. 081 014 72 49
Cell. 366 502 06 96