La Taverna dei Viandanti a Camparada, qui la polenta… non manca mais


Taverna dei Viandanti, Camparada

Taverna dei Viandanti, Camparada

di Marco Galetti

Taverna dei Viandanti, la dichiarazione d’intenti alla parete, cucina di carne, maschia, astenersi gastrofighette e sciurette milanesi

Taverna dei Viandanti, la dichiarazione d'intenti alla parete

Taverna dei Viandanti, la dichiarazione d’intenti alla parete

Qui la polenta non manca mais, anche se questo non è certamente l’unico motivo per varcare la soglia di questo locale dal nome  bellissimo, Taverna dei Viandanti,  che sembra mandarci un messaggio da un’altra epoca… i viandanti di oggi, superati i boschi che separano Arcore da Lesmo e dalla sua curva, curva che rimanda alla Formula Uno e al concetto stesso di velocità, potranno rallentare, scalare marcia  e rifocillarsi in un’accogliente trattoria di tradizione lombarda, onorando il concetto stesso di downshifting, uno dei pochi rimedi contro il logorio di anima e corpo, un diritto, filosofia di vita, strada che sembra così difficile da percorrere, mentre correre sembra un dovere.

Il locale è situato nel borgo di Camparada,  nel parco dei colli Briantei, 550 ettari di boschi e zone agricole confinati con il Parco Regionale della Valle del Lambro, con il Parco Regionale di Montevecchia e con il Parco del Molgora, 35 chilometri lo separano dal centro del capoluogo lombardo che sembra distante cento volte tanto (continua dopo le immagini)

Boschi a Camparada

Boschi a Camparada

Taverna dei Viandanti, la sala col camino in bianco e nero…

Taverna dei Viandanti, la sala col camino in bianco e nero...

Taverna dei Viandanti, la sala col camino in bianco e nero…

Taverna dei Viandanti, …e a colori

Taverna dei Viandanti, ...e a colori

Taverna dei Viandanti, …e a colori

Taverna dei Viandanti, l’altra saletta

Taverna dei Viandanti, l'altra saletta

Taverna dei Viandanti, l’altra saletta

Taverna dei Viandanti, il seggiolone Harley-Davidson per piccoli centauri, accolti, come ho potuto notare, con molte attenzioni, attenzione non è scontato

Taverna dei Viandanti, il seggiolone Harley-Davidson

Taverna dei Viandanti, il seggiolone Harley-Davidson

Taverna dei Viandanti, omaggio al cowboy per eccellenza, qui i segnali di fumo senza arrosto sono mal visti, il Duca John vigila…

Taverna dei Viandanti, omaggio al cow boy per eccellenza

Taverna dei Viandanti, omaggio al cow boy per eccellenza

Taverna dei Viandanti, il fiorito dehors valore aggiunto nelle afose sere d’estate brianzole, se le zanzare sono pungenti o il freddo comincia a diventare pungente, niente paura, all’interno si sta davvero benissimo

Taverna dei Viandanti, il fiorito dehors

Taverna dei Viandanti, il fiorito dehors

Taverna dei Viandanti, posate di livello, parquet lucido a livello suolo, tappeti, cura dei particolari, estrema pulizia degli ambienti e della mise en place, una Taverna calda e accogliente, sia dal punto di vista umano, che quanto a location

Taverna dei Viandanti, posate di livello

Taverna dei Viandanti, posate di livello

Taverna dei Viandanti, pane caldo e olio al limone per la bresaola, non è pane riscaldato né biscottato, ma pane al quale viene restituita fragranza, ideale

Taverna dei Viandanti, pane caldo e olio al limone per la bresaola

Taverna dei Viandanti, pane caldo e olio al limone per la bresaola

con i salumi

Taverna dei Viandanti, il tagliere dei salumi: crudo, pancetta, bresaola e cotechino caldo (strepitoso), scrivo a distanza di 24 ore, digeribilità assoluta di tutti i piatti, nessun ritorno di fiamma o di sapore, lo stomaco ringrazia io ringrazio la cucina che ha lavorato bene con prodotti freschi e ben conservati

Taverna dei Viandanti, il tagliere dei salumi

Taverna dei Viandanti, il tagliere dei salumi

Taverna dei Viandanti, Bonarda vivace, i giovani si sa non stanno mai fermi, ma con loro si sta bene, per oltre due ore a tavola, in Taverna…

Taverna dei Viandanti, Bonarda vivace

Taverna dei Viandanti, Bonarda vivace

Taverna dei Viandanti, risotto con cotechino Vaniglia (rispetto al tradizionale la stagionatura è più breve e le carni sono più magre, il gusto è meno forte, più dolce, da qui il nome) e prosecco di Valdobbiadene, un buon risotto, che il prosecco ha contribuito a sgrassare e ad acidificare, mantecato poco credo per scelta, quindi un po’ meno goloso e un po’ meno pesante.

Taverna dei Viandanti, risotto con cotechino Vaniglia

Taverna dei Viandanti, risotto con cotechino Vaniglia

La pirofila posta al centro del piatto, una generosa porzione da condividere, è stata più che sufficiente per togliere la voglia di riso a due viandanti che, sulla loro strada, avrebbero incontrato di lì a poco, brasato, polenta, cotoletta…

Taverna dei Viandanti, brasato con polenta…

Taverna dei Viandanti, brasato con polenta

Taverna dei Viandanti, brasato con polenta

Taverna dei Viandanti, … nel piatto, cucina maschia ripeto, ma assolutamente digeribile e gustosa, la salsa tirata a lucido e per nulla “lenta”

Taverna dei viandanti, ...nel piatto

Taverna dei viandanti, …nel piatto

Taverna dei Viandanti, la costoletta alla Milanese…

Taverna dei Viandanti, la costoletta alla milanese...

Taverna dei Viandanti, la costoletta alla milanese…

Taverna dei Viandanti, …con patate al forno, un bel regalo che vale il viaggio e il costo, il piatto più caro (24 euro) è anche un piatto che può tranquillamente essere diviso, non per risparmiare ma per poter gustare al meglio anche altro…

Taverna dei Viandanti, ...con patate al forno

Taverna dei Viandanti, …con patate al forno

Taverna dei Viandanti, lo strudel

Taverna dei Viandanti, lo strudel

Taverna dei Viandanti, lo strudel

Taverna dei Viandanti, il conto più che onesto e i recapiti, se capiti in zona è indirizzo sicuro

Taverna dei Viandanti, il conto piu' che onesto e i recapiti

Taverna dei Viandanti, il conto piu’ che onesto e i recapiti

Giuliano Cesati, il sorridente e disponibile (ho riscontrato il suo garbo e la sua disponibilità allungando occhi e orecchi in direzione dei tavoli attigui che in quanto a richieste non sono stati secondi a nessuno) titolare della Taverna ci accoglie…

Giuliano Cesati, il titolare della Taverna

Giuliano Cesati, il titolare della Taverna

…in una Domenica autunnale umido-lombarda, il locale, una trentina di posti indoor, con camino, travi a vista, arredato con gusto e guidato da Giuliano con garbo e passione, si presenta caldo, accogliente ed esaurito in ogni ordine di posto eppure non c’è stata alcuna sbavatura né in sala né in cucina, il personale è attento e gentile, vengono accolte col sorriso le mie richieste di condivisione dei piatti con relativi piattini per ogni commensale, le posate vengono cambiate ad ogni portata e tutti dico tutti i piatti vengono serviti fumanti alla giusta temperatura di servizio.

In carta, oltre ai piatti evidenziati con foto e didascalie, polenta taragna (con una percentuale di farina di grano saraceno, tipica della Valtellina), polenta concia (con burro e formaggio, tipica delle Valli Bergamasche) pane e salame, tartare di fassona, tagliata di manzo con verdure grigliate, sirloin steak, una selezione in tre stagionature di Branzi e l’Angus bacon cheeseburger della Taverna.

Durante la collezione autunno-inverno da non perdere le serate con menù bolliti o menù trippa, nei prossimi tre giovedì di Novembre, ad esempio, per la modica cifra di 35 euro si potrà gioire con: tagliere di salumi, trippa a volontà, torta paesana, acqua, vino e caffè.

Rispetto alle mie numerose visite precedenti, che risalgono a qualche anno fa, l’offerta è migliorata senza stravolgere il concetto di ristorazione caro a Giuliano e a quelli come me che spesso cercano un luogo “caldo”, una seconda casa, una sorta di casa di campagna dove poter trovare piatti lombardi, preparazioni curate, fumanti, accoglienza molto garbata ma per nulla ingessata,  un’osteria, una trattoria, in questo caso una Taverna, dove le pentole stanno sul fuoco e il cuoco sta in cucina, dove il fumo è quello profumato, invitante, corroborante dei piatti lombardi nati per contrastare il freddo umido e pungente dei territori del nord, non certo il fumo negli occhi di chi vuole irretire con segnali incomprensibili anche ad un Apache di lungo corso.

Taverna dei Viandanti
Viale Brianza 25
Camparada MB
https://www.tavernadeiviandanti.it/

3 Commenti

  1. Da Sor-Riso a Taverniere il passo è breve,ma se stacco gli occhi dal tagliere mi sovviene che già nel bel nome è compresa la dichiarazione d’intenti visto che rimanda inevitabilmente alla carne(dal francese viande).Foto da antologia per piatti capolavoro quali polenta(con grano saraceno)e brasato e costoletta alla milanese che personalmente non le avrei divise.Tutto giusto come il fumo senza arrosto(malvisto)e le posate alla carne dedicate(bellissimo coltello)e la non scontata attenzione ai più piccini (Harley-Davidson)che rimanda a Carlo Talamo figlio dall’omonimo Marchese con Palazzo sito in zona Santa Chiara in quel di Vallo Scalo (Cilento)che da studente pubblicista viveva nella stessa mia via di Roma prima di trasferirsi a Milano dove diventò il più importante distributore del marchio di cui sopra tanto influente da farsi personalizzare i modelli adatti al mercato italiano.PS.Mi sa tanto che qui, con la scusa dell’umido e del freddo ,il gioco comincia a farsi “interessante”.FM.

  2. …se non scendo prima io, caro il mio fiduciario ;-)
    …sparerò a salve, siamo due chili di riso in venti versioni per il piacere del Principe di Omignano.
    Omaggi dal vostro viandante nonché polentone di fiducia

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