La ricetta cult: la parmigiana di zucchine di mia madre
La mamma si ricorda anche per come ti ha nutrito. L’inizio d’estate mi preparava (lo ha fatto fino a 87 anni!) questa vera e propria torta vegetale che presentai orgoglioso al parmigiana night delle Strade della Mozzarella 2014. L’estate torna, l’ennesima che trascorro senza le sue cazziate. E ho questo modo di ricordarla, con questa ricetta che Pinuccio Alia ripubblicò in suo omaggio nel Quotidiano di Calabria.
Senza offesa per i cuochi che hanno aderito al Parmigiana day qualche estate fa, oggi vi presento il mio idealtipo weberiano. Si tratta di una vera e propria torta di cui sono sempre stato goloso e che ultimamente mia madre ha voluto riproporre in un pranzo di famiglia.
Ultima di sette figli, dunque coccolata da fratelli e sorelle già grandi, ha iniziato a cucinare solo dopo sposata e i rudimenti di alcuni piatti le sono stati trasmessi da mia nonna originaria del Vallo di Diano, precisamente a Padula dove aveva anche proprietà nella magnifica Certosa. Una bellissima e lunga valle (oltre 50 chilometri) tra Basilicata e Campania ricca di latte e caseifici, agriturismi, ortaggi, salumi, sorvegliata dalla vetta più alta della Campania con posti mirabolanti come il centro storico di Teggiano, le grotte di Pertosa, le terme di Montesano, chiese, fonti e battisteri. Un passaggio obbligato e strategico per chi va e viene dalla Calabria e ben insediata sin dai tempi dei lucani e poi dei romani. Qui le truppe borboniche respinsero Pisacane, salvo poi accogliere tre anni dopo trionfalmente Garibaldi.
Questo per dire che la ricetta ha una datazione certa di oltre cento anni visto che mia nonna l’aveva a sua volta appresa dalla madre.
Questa è una delle sue ricette cult. Uno dei misteri della donna riguarda anche il suo comportamento in cucina: mai in vita sua ne ha fatto una di melanzane. Questa parmigiana è stata spesso testata in occasioni conviviali, ed è in genere la prima cosa a terminare.
Ci sono due elementi importanti da considerare nel suo successo. Il primo, visivo, è la forma: come vedete si tratta di una vera e propria torta vegetariana, molto alta, capace di trasmettere subito l’idea di opulenza e abbondanza, a differenza di quelle basse delle pirofole d’ordinanza. Come si dice, altezza mezza bellezza.
Il secondo è il taglio delle zucchine: si tratta di fette sottilissime, un po’ come quando si preparano i carpacci di pesce o di carne. Questo è molto importante perché determina la consistenza in bocca e lo scambio di sensazione tra gli elementi che la compongono. Se posso fare un paragone, è un po’ la differenza che passa tra la pizza napoletana e quelle del resto del mondo: non c’è alcuna rigidità. Il boccone si scioglie letteralmente in bocca.
Ora voi vorreste la ricetta, ma le donne di un tempo custodiscono i loro segreti, vanno a occhio ed è per questo che, come si usa dire, su certi piatti hanno la mano e su altri no.
Ingredienti per la parmigiana di zucchine
Vi servirà allora del caciocavallo fresco vaccino, preferibilmente silano evitando l’acquosa mozzarella o usando il fiordilatte di due o tre giorni. Una quantità esagerata di basilico, parmigiano, olio di oliva per friggere, le zucchine ovviamente, il pomodoro, la cipolla, le uova, la farina.
La preparazione
L’incontro tra l’acidità del pomodoro e la dolcezza delle zucchina ha bisogno di un lungo corteggiamento preparatorio e la mediazione, come usava un tempo, di altri elementi.
Le zucchine saranno tagliate a fette sottili sottili, come il prosciutto dal salumiere, passate nell’uovo, lieve aggiunta di sale, ancora farina e fritte.
Vanno poi messe su carta assorbente per farle asciugare il più possibile.
Nel frattempo si prepara la salsa di pomodoro partendo da uno sfritto leggero di cipolla.
In un tegame inizia poi il rito lento e collaudato. Una messa ortodossa. Strato di salsa, poi di zucchine, fiordilatte tagliato a pezzi piccoli e sottili, basilico (idea migliorativa sarebbe fare una salsina a base di basilico invece di usare le foglie), parmigiano e via via su per altre venti volte almeno.
In forno la terrete almeno un’ora.
Non è finita. Terminata la cottura la tirate fuori, la capovolgete e la tenete su un piano inclinato per espellere ancora l’olio della frittura e farla rassodare per almeno cinque o sei ore.
Si può mangiare a temperatura ambiente in estate, in inverno il modo migliore per riscaldarla è a bagnomaria.
La grande forza di questo piatto è il bilanciamento perfetto tra il dolce della zucchina e l’acidità della salsa in una cornice golosa offerta dal formaggio e rimandi cerebrali estivi con il basilico. Un mix perfetto.
Brava mamma!
Cosa berci sopra? Ovviamente un vino Slow.
Propongo o il Tintilia Macchiarossa 2007 di Cantina Cipressi o il Ragis 2007 di Vigne di Raito. Acidità, struttura, sapidità per un abbinamento indimenticabile e ricco di storia:-)
25 Commenti
I commenti sono chiusi.
adesso capisco perchè la signora è tra i più temibili ispettori gastronomici in giro
Complimenti per la descrizione. Ottima ricetta e grande amore
Delicata immagino. Ma quellamdi melenzane con doppia frittura la porto come esempio della nostra insuperabile cucina regionale a commensali nordici o stranieri!
credo sia il post più dolce di tutto il sito..
la ricetta è così amorevolmente perfetta… si conferma la regola che i maschi prendono tutto dalla mamma!
mamma mia questo non è un post:è un attentato!che fame che m’è venuta, che voglia di cose buone!complimenti alla signora Aurora, sperando che ci inviti pe run assaggio!
non e’ una parmigiiana, e’ un timballo. Con metodologia mutuata
Donna Aurora, mi scusi, ma come ha fatto a generare un simile “mostro di ottimizzazione”…persino la ricetta di mammà??? ;-)))
nessuna ricetta e’ migliore di una preparata con amore rispetto degli ingredienti, che bello che ognuno di noi porti nel cuore un gusto ed io lavoro perche’ tutti i figli possano avere questo tesoro da conservare, maria elena curzio-cuoca a domicilio e presidente dell’associazione nazionale cuoche a domicilio
Signora Aurora che spledida ricetta, sembra di sentire i profumi!
Oltretutto la parmigiana checche ne dicano, nasce proprio per le zucchine. Vedasi zucche lunghe alla parmigiana del Corrado già presente nella prima edizione del cuoco galante.
L’unica cosa che sicuramente la tua Nonna utilizzava era il Pecorino stagionato dei nostri bravi Pastori Padulesi, che qui non mancavano, le nostre pecore pascolavano nella piana di Mandrano, ed il formaggio era Unico……. poi il resto nulla da discutere, la ricetta è quella!!!!
Complimenti signora Aurora, mi emozionano tanto le ricette di un tempo,con tutta la storia che trasmettono e lei me le ha fatte rivivere..
Poco tempo fà ho trovato mia zia che la stava preparando e mi sono resa conto che preparando un solo piatto ci mettevano tutto il tempo e l’amore necessario.
Oggi invece la corsa ci fà fare più portate ma quei profumi e sapori sono rari.
Anch’io amo più quella di zucchine, è decisamente più delicata.
Che meravigliosa descrizione..ce l hai fatta assaporare gia’ prima di cucinarla..grazie!
La signora Aurora anche in cucina dimostra razionalità ,equilibrio e concretezza! Una mamma Super.
gnam gnammm buonissima! ora la preparo….ma senza sgoccialorala sul piano inclinato…..sembra pericoloso…..troppo rischioso !! :D
Non è una parmigiana, non è un timballo. Donna Aurora, credetemi, è nu’ babbà !!!!
Complimenti vivissimi!!!
[…] La ricetta cult: la parmigiana di zucchine di mia madre sembra essere il primo su Luciano Pignataro […]
oggi cercavo proprio una ricetta per le zucchine hò trovato questa e lo preparata non avevo mai fatto la parmigiana , faccio i complimenti ….
bella…come la ricordavo…come la ricorderò….
Perdonatemi,
sono alle primissime armi…
prima uovo e poi farina o prima farina e poi uovo?
Mi sembrava di ricordare che la mia mamma prima infarinava le fette e poi le passava nell’uovo. e’ sbagliato?
Qualcuno ha voglia di aiutarmi? Vorrei provarci…
Si, anche mia madre prima infarinava e poi passava l’uovo:-)
Buona….in mezzo a una palatella cotta a legna…..e una birra ghiacciata.ESTATE!!!
gusto, cuore, sapori di famiglia, uno splendido tenero e affettuoso modo di ricordare :-)
“L’estate torna, è già la seconda che trascorro senza le sue cazziate”…ci mancano anche i rimproveri che non arriveranno più, anch’io conto a ritroso e mi aggrappo ad un piatto o ad un profumo, mentre le “nuove” giovani mamme barattano via smartphone ricette fast scansando quelle slow
Mia Mamma la faceva praticamente uguale ed io continuo a farla almeno due-tre volte l’anno. Lei era di Tropea ma la facevano solo nella sua famiglia (Paparatti un tempo Baroni di Mannarino a Rosarno). Gli altri tropeani manco sanno cosa sia e ci eravamo sempre chiesti la sua origine. Chissà come sia arrivata da Padula a Rosarno/Tropea! Però nella nostra su vari strati di zucchine, sugo, provola silana, pecorino del Poro, aggiungiamo anche strati di patate a fette non troppo sottili e fritte. Inoltre a metà strati aggiungiamo degli spicchi di uovo sodo e copriamo l’ultimo strati di sugo con due tuorli d’uovo per creare una deliziosa crosticina. Il giorno dopo quella rimasta la frantumiamo con la forchetta e ci condiamo le mafaldine (mafaldine alla parmigiana): buonissime anche queste!