La pizzeria ‘O Capuzziello di Carmine Verdicchio
Pizzeria O’ Capuzziello Santa Maria a Vico
Via Nazionale, 316
Tel 0823 1608844
di Antonella Amodio
Nuove tecniche di cottura e preparazione, studiate per valorizzare alcuni ingredienti naturali e le materie prime territoriali, sono alla base della cucina molecolare, che vede nello chef Ferran Adrià il suo massimo esponente. Dalle sfere alle salse, passando per il gel e le emulsioni, la cucina molecolare, come innovazione, interessa sempre più il settore della pizza. E’ il caso della pizzeria O’ Capuzziello, di Carmine Verdicchio, giovane pizzaiolo con gavetta dai Martucci, che da circa due mesi si è messo in proprio, aprendo il locale a Santa Maria A Vico, non distante da Enrico De Lucia, l’altro bravo allievo dei Martucci.
Una sorpresa, quella di O’ Capuzziello, che non ci si aspetta di trovare in una pizzeria con un nome molto “rustico”, che a tutto fa pensare, fuorché alla nuova frontiera della cucina.
Emulsione, gelificazione e sferificazione sono la “forma” nuova che riprende i gusti tradizionali e ne fa un punto di forza, dialogando poi con abbinamenti particolari. Per averne un’idea, aspettate il nuovo menù in uscita a Dicembre che – accanto alle classiche preparazioni – presenta pizze farcite con elementi solidi eliquidi, creando contrasti e consistenze differenti.
Ma veniamo intanto a quello che è proposto oggi in pizzeria, che – a meno di due mesi dall’apertura – riscuote già molto interesse.
Intanto c’è da dire che Carmine non si stacca mai dal banco e dal forno, essendo aiutato in sala dal fratello Antonio, il quale si occupa anche di cucina molecolare, essendone un appassionato ed esperto delle relative tecniche.
E’ lui che provvede alle affumicature delle carni, o ai gel frizzanti a base di vino falanghina e di moscato, che creano guizzi di sapore. In occasione dell’apertura sono andati cauti con la proposta: piccoli e insignificanti accenni di gastronomia molecolare, senza spingersi nell’avanguardia, giusto per conoscere i gusti della clientela.
Così le immancabili pizze classiche, come la Margherita, trovano sempre terreno fertile. Qui costa 3,00 euro servita al tavolo. L’impasto è morbido, scioglievole e leggero e il pomodoro ha la giusta acidità.
Una lista di pizze stagionali vede l’impiego di ingredienti come le papaccelle napoletane, le patate del Taburno, i carciofini romaneschi, le castagne di Montella e lo zafferano dell’Aquila.
La proposta del mese, chiamata “ Fuori menù di Novembre “, si articola su tre pizze: la Finlandese, preparata con fiordilatte, cavolfiori gialli e viola, baccalà finlandese in olio cottura, mandorle tostate, scarola ripassata con olive e capperi e nero di seppia; la pizza Notte Rossa ha come topping la carne black angus irlandese affumicata al bourbon, fior di latte misto bufala, crumble di polenta, castagne di Montella, carciofi alla giudia, riduzione di Malvasia e nebbia di ciliegio.
Infine la Bisque Clandestina prevede una base di fiordilatte, poi mandorle tostate, mousse di mascarpone allo zafferano, gamberetti con bisque, chips di topinambur e gocce di nero di seppia.
Il martedì e il giovedì, Carmine propone anche l’impasto multi cereale.
La sala, dall’arredo moderno, conta circa settanta coperti. La lista dei vini ha poche referenza, mentre le birre sono disponibili in bottiglia e alla spina.
Pizza Finlandese € 9,00
Coperto e servizio € 1,00
Sempre aperto, tranne la domenica a pranzo.
Pizzeria ‘Capuziello a Santa Maria a Vico