La Guida Vini Espresso chiude e diventa una sezione della Guida Ristoranti
Chiude la Guida Espresso Vini. Chiude per diventare una sezione della Guida Ristoranti. L’annuncio ufficiale di una notizia che circolava ormai da un paio di mesi è stato dato proprio al Vinitaly dal direttore Enzo Vizzari, come scrive Repubblica Sapori che riporta i due motivi alla base della decisione: “sempre più cibo e vino sono legati, perché quest’ultimo è vissuto come completamento di un’unica esperienza gastronomica e perché non ha senso ogni anno pubblicare una Bibbia del vino, con nozioni base, tecniche di degustazione, decine di migliaia di assaggi e descrizioni delle stesse cantine anno dopo anno”.
Da anni la Guida Espresso Vini, molto apprezzata negli ambienti della critica enologica, marcava difficoltà diffusionali, probabilmente perché ultima arrivata in un mercato già presidiato da sempre dalla Guida Gambero e dalla Guida Veronelli oltre che dalle due guide che si appoggiano rispettivamente a Slow Food (Slowine) e all’Ais (Vitae).
Un settore dunque dove non mancano le scosse continue, a cominciare dal trasloco dal cartaceo al web della Guida della Fis Bibenda e, per quanto riguarda la ristorazione, dalla chiusura della guida ristoranti Veronelli e il passaggio al web di quella di Identità Golose.
Due anni fa Enzo Vizzari aveva sparigliato mandando a casa Fabio Rizzari ed Ernesto Gentili per sostituirli con Andrea Grignaffini e Antonio Paolini. Ma il cambio della guardia, oltre che della formula, non è bastato per il rilancio. Tanto da spingere Antonio Paolini a dare le dimissioni per andare al Gambero Rosso, ossia dalla diretta concorrenza.
La verità è che oggi nessuno ha la risposta giusta su come mettere a reddito una guida dei vini in un momento in cui i consumatori accedono direttamente alle recensioni su internet mentre i produttori sono sostanzialmente interessati al mercato estero e dunque alla critica straniera.
La Guida Ristoranti Espresso si avvia così ad essere una piccola enciclopedia gastronomica perché, oltre ai vini, dobbiamo ricordare l’esistenza di una sezione pizza in un volume che vede il Molino Quaglia come unico sponsor di farine.
Un commento
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in qualche maniera mi spiace ,perché ho potuto apprezzare negli anni passati la qualità di questa guida che nel mio immaginario era diventata la più affidabile di quelle circolanti sul nostro territorio, e le ho acquistate e messe alla prova tutte, tra la fine degli anni novanta e il primo decennio del secondo millennio; poi internet e siti come questo, che seguo con quotidiana assiduità, hanno sparigliato le carte e spinto molti, anche il sottoscritto a fare a meno delle guide cartacee e ad affidarsi alla immediatezza ed alla varietà delle nuova frontiera on line.
Rimane un piacevole ricordo oltre che una decina di volumi che insieme alle altre riempiono gli scaffali della mia libreria ad imperitura memoria