La Dispensa San Salvatore lancia le confezioni ecologiche per la Mozzarella. Tema: gli altri seguiranno l’esempio? Un po’ di storia


Dispensa di San Salvatore, il packaging ecofriendly

La Pandemia può essere una scusa per rinviare la soluzione di alcuni problemi, oppure una opportunità per risolverli. Dipende se sei un imprenditore o un prenditore:-)

Nel primo caso l’ambiente è una risorsa che senti come tua e capisci che rispettarlo nei fatti da valore ai tuoi prodotti. Nel secondo caso si applica il modello biblico delle cavallette, ossia consumare risorse e poi passare ad altro, tipico della maggior parte della orribile edilizia itaiana.

Peppino Pagano di è sempre stato un passo in avanti, forse perchè è anche nel mondo del vino che da oltre un anno spedisce le bottiglie in confezioni ecofriendly riciclabili. Ormai la maggiornza delle aziende ha dimenticato polistirolo e plastica. La Dispensa di San Salvatore di Paestum cambia passo perchè o sei green in tutto (biologico certificato il latte ed ecofriendly le confezioni) o sono solo mosse commericali.

Nel mondo della mozzarella e dei latticini le confezioni nella maggior parte dei casi sono le stesse che acquistavano i nostri nonni: plastica, polistirolo e nastri adesivi. Ce ne siamo resi conto proprio acquistando in circa cento caseifici le confezioni durante il primo Mozzarella Championship 2021 

Eppure il tema non è nuovo.

Nel 2013 l’ex direttore del Consorzio della Mozzarella di Bufala Antonio Lucisano presentò le nuove confezioni alle Strade della Mozzarella a Paestu, il congresso organizzati da Albert Sapere e Barbara Guerra che ha rilanciato l’immagine del prodotto nell’alta ristorazione dopo il disastro dello scandalo della Diossina e della terra dei Fuohi a cui il prodotto veniva ingiustamente associato dai molti media tradizionali.

2013: Antonio Lucisano presenta le nuove confezioni della mozzarella di bufala dop alle Strade dlla Mozzarella a Paestum

Immediato il rilancio stampa

Due anni dopo Antonio Lucisano fu fatto fuori dal Consiglio d’Amministrazione del Consorzio e di questo argomento non abbiamo sentito più parlare.

In questo lunghi otto anni non ci risulta che il settore, tra dop e non dop, mozzarella o fior di latte, abbia fatto passi in avanti. Registriamo solo questa novità da parte del Caseificio Mandara nel 2019

Il resto è storia di oggi, i latticini in Italia si vendono ancora come ai tempi di Pappagone usando polistirolo, plastica e nastro adesivo come se non ci fosse un domani.

Speriamo che l’esempio della Dispensa di Salvatore sia ben presto seguito da altri imprenditori che ne comprendono il valore aggiunto, etico, estetico e commerciale.

POST SCRIPTUM

Oggi il Consorzio della Mozzarella di Bufala rende noto questo comunicato

Due mozzarelle su tre viaggiano in confezioni sostenibili

30 luglio 2021–Il comparto della mozzarella di bufala campana Dop è sempre più green: due mozzarelle su tre infatti arrivano sulle tavole di tutto il mondo confezionate in packaging secondari ecocompatibili. Il dato emerge da un’indagine statistica del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop su un campione rappresentativo di soci.

Sulla produzione totale di circa 50 milioni di chili, quasi 32 milioni di chili viaggiano in imballaggi sostenibili, soprattutto carta e cartone, al posto del polistirolo.
Un trend in continua crescita dal 2015, che testimonia impegno e sensibilità sul tema da parte dei produttori di mozzarella di bufala campana Dop e che delinea per la filiera un futuro sempre più rispettoso dell’ecosistema.

«L’impegno del Consorzio è di sostenere ancora di più processi di ammodernamento che riducano ulteriormente l’impatto della filiera sull’ambiente, condividendo gli obiettivi rilanciati nel pre-vertice della Fao, appena conclusosi a Roma, per trasformare i sistemi alimentari globali in ottica sostenibile per clima e ambiente», commenta il direttore del Consorzio di Tutela,
Pier Maria Saccani.

Un tema fondamentale e prioritario, che sarà oggetto di lavoro e di approfondimento anche da parte del Comitato Scientifico del Consorzio, presieduto dal rettore dell’università Federico II di Napoli, Matteo Lorito, e composto dall’ex ministro
Luigi Nicolais e dal docente dell’università di Parma, Germano Mucchetti.

 

Ovviamente ci fa piacere scoprire che il Consorzio resta attento a questa materia, anche se prima del nostro articolo non abbiamo riscontri.
Ci permettiamo di dire che ci piacerebbe una certificazione di un ente terzo SU TUTTI I SOCI e non solo su un campione rappresentativo.
La nostra esperienza è che su cento caseificio, solo uno ci ha consegnato al banco un contetitore eco friendly. Tra l’altro un caseificio non dop, di quelli che secondo qualcuno hanno qualcosa da nascondere (cit)

 

3 Commenti

  1. Per la distribuzione locale non c’è cosa migliore del polistirolo. Tornano indietro al caseificio e durano anni. Altro che fare tutta ‘sta monnezza di cartone. Ma si sa oggi il giornalismo deve essere sensazionalistico, altrimenti i blog chi li legge?

    1. Mettiti d’accordo con te stesso, il Consorzio parla di confezioni in cartone in aumento, tu ami il vecchio polistirolo anni ’70 (ma davvero tornano indietro ai caseifici, che bello)
      Il blog si legge perchè, a differenza tua, caro Emilio, non abbiamo conflitti di interesse. Bacioni e, rilassati.

  2. E’ ovvio che il cartone è in aumento, tutto il mondo green lo spinge. Il polistirolo torna sempre indietro dai punti vendita, non ritorna ovviamente dal consumatore finale e lì potrebbe entrare il cartone.
    I food bloggers ed i conflitti di interesse sono tutt’uno oramai :-D
    Sono rilassatissimo quando non leggo battaglie ideologiche fatte giusto per fare ammuina.
    Un bacione pure a te

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