La Cipolla di Vatolla a Terra Madre: prova genovese superata alla grande!
di Antonio Vuolo
Dolce e dal profumo delicato, facilmente digeribile, utilizzata in piatti della tradizione contadina, è diventata un simbolo di eccellenza della biodiversità campana. È la cipolla di Vatolla, un antico ortaggio coltivato nel Cilento, prendendo il nome proprio dalla frazione del comune di Perdifumo dove si produce, protagonista anche quest’anno al “Salone del Gusto”. Dopo la partecipazione al Salone nel 2022, anno successivo al riconoscimento quale Presidio Slow Food, l’associazione «La Cipolla di Vatolla», che raggruppa oltre venti piccoli produttori, torna in Piemonte, per un nuovo laboratorio del gusto, «Tra l’erba, la terra, le cipolle, gli ulivi», prevista domani alle ore 12 all’interno del padiglione Campania. Una cipolla perfetta per la genovese-
«Il nostro impegno è finalizzato al recupero delle tradizioni di un tempo che si traducono poi in una crescita sociale, culturale ed economica per il territorio» afferma Angela Marzucca, presidente dell’associazione che si prepara a festeggiare nel 2025 la decima edizione della “Festa della Cipolla di Vatolla”, la vetrina per eccellenza di questo prodotto sempre più apprezzato sulle tavole di tutti. «Saremo protagonisti con un nuovo laboratorio del gusto proponendo una colazione contadina in linea con quello che è anche il tema di quest’anno del Salone, “Noi Siamo Natura”» aggiunge la presidente.
Bruschetta di pane nero con cipolla di Vatolla rosolata, cacioricotta di capra cilentana, origano selvatico, olio d’oliva extravergine sarà il piatto preparato insieme ad un lievitato rustico con la cipolla di Vatolla e olive nere, quest’ultimo realizzato dalla pasticceria La Ruota di Perdifumo. Ad innaffiare la “colazione cilentana” un Pietralena – Cilento Aglianico Doc 2021 delle Cantine Barone di Rutino, altro piccolo borgo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Negli altri giorni, invece, si potrà visitare lo stand allestito dall’associazione cilentana, all’interno della spazio riservato alla Campania, per conoscere meglio questo prodotto e le sue varie declinazioni tra sott’olio, confetture e creme.
«E’ l’occasione giusta per far conoscere questo straordinario prodotto, naturale e senza chima, in sintonia con la terra, che però ha una produzione molto limitata nel tempo – spiega, ancora, Angela Marzucca – Il periodo di produzione va da giugno a settembre, mentre la raccolta avviene tra luglio ed agosto. La maggior parte del prodotto viene venduto durante la festa estiva dedicata alla cipolla che ormai attira a Vatolla sempre più persone». Ma il Salone del Gusto va oltre la semplice esposizione perché diventa un’occasione per mettere in luce le storie vere dietro i prodotti perché la cipolla di Vatolla, oltre al valore gastronomico, incarna un patrimonio culturale che testimonia la resistenza delle piccole comunità alle sfide della globalizzazione alimentare. «La valorizzazione dell’aspetto culturale è fondamentale ed in questo percorso preziosissimo è stato più di ogni altro Ente il ruolo di Scabec con in testa Antonio Bottiglieri – conclude la presidente dell’associazione – Insieme a loro abbiamo recuperato la festa della semina e dell’intrecciatura e soprattutto siamo riusciti ad avviare un progetto sulla comunità di recupero sociale e culturale, oltre che è economico, legato alla Cipolla di Vatolla». La cipolla di Vatolla, oltre a essere un’eccellenza gastronomica, rappresenta quindi un simbolo di resilienza e tradizione per il territorio cilentano. La sua presenza al Salone del Gusto è l’occasione perfetta per raccontare questa storia di passione, legame con la terra e rispetto delle tradizioni».
La conosco bene e la cucino….una prelibatezza……..proprio sabato scorso una frittatona di 12 uova con circa 1 kg di cipolla vatolliana o vatollese? Non solo genovese……..