La Cantinella del Mare a Villammare
di Marco Contursi
La Cantinella del Mare a Villammare. Trovare una verticale di Terra di Lavoro di Galardi, a due passi dal mare già è una impresa. Ma trovarci dentro pure diverse bottiglie della mitica 2001, sa di vero e proprio miracolo. Siamo a Villammare, dove la Campania volge in Basilicata, accolti dalle braccia aperte del Cristo di Maratea.
Qui Mario e Lorenza Riccardi, hanno creato il loro buen retiro per gli amanti del buono, sia nel piatto che nel bicchiere. Cucina e sala dialogano fraternamente per la gioia di chi siede a questi tavoli. Si sta bene a questi tavoli. Soprattutto se stai con cari amici come i coniugi Malgi e Galetti. E pazienza se io ero solo, coi miei pensieri. Al terzo bicchiere, già stavo meglio. L’ostrica, impreziosita da scaglie di oro, segna l’inizio di un pranzo piacevolissimo per qualità della materia prima e bravura nella trasformazione. Il gambero rosso duetta con la mozzarella, mentre la chips di alga fritta ci restituisce tutta la nota iodata del mare. Da sgranocchiarne una busta al posto delle patatine.
La dolcezza del pomodorino giallo bilancia la sapidità della alice salata, in una caponatina gustosissima e salutare.
Un giro di olio evo locale e fai il pieno di gusto e antiossidanti. I mezzi paccheri di grano locale sposano un gustoso sughetto di vongole e calamari mentre il risotto con salicornia e pesce spada ci riconcilia con una pietanza che da noi al sud, troppo spesso diventa un mappazzone.
Potrei dire del cestino dei pani, dei cannoli e dei tartufini di cui ne avrei mangiato una vagonata.
Dico solo che gli amanti del bere, qui troveranno tutto quello che serve loro per divertirsi: grandi etichette, in grandi annate, in grandi formati.
E la competenza di Mario, nel guidarvi in un percorso di abbinamenti che a tratti trasforma, il cibo nel contorno e il calice nella portata principale. Solo all’Enoteca Pinchiorri ebbi la stessa sensazione, ma, per qualcuno bestemmierò, all’epoca non mi piacque come questo pranzo cilentano.
Ma si sa, io quando scendo qui, lascio ragione e obiettività ad Eboli, e varco Agropoli con le ali del cuore, in un volo pindarico che troppo spesso, qui, nella terra di Parmenide, mi ha scottato e fatto precipitare. “Ma meglio soffrire, che mettere in un ripostiglio il cuore”. Susanna docet.
Corso Italia, 129, 84079
Villammare SA
Tel. 0973 365442
7 Commenti
I commenti sono chiusi.
Grande Marco! Il risotto mi sembra proprio buono e ben mantecato Baci
Elegiaco!
Tutto maesella la migliore bottiglia della Divina Costiera più un petting(pardon preliminare)lucano.Conoscendo i commensali non ci si allontana dal vero pensando che le bottiglie non siano state solo assaggiate ma finite facendo onore al detto popolare:chi non vede il fondo non vede il mondo.Buona domenica da chi si consolerà con una tartare di mazzancolle appena pescate ed un piatto di trofei artigianali con le sarde bevendo Etna.FM
Tutto Maesella
Marsella propio non gli va giù al mio correttore
Il risotto è un fuori carta, omaggio della Chef Lorenza (che non ama particolarmente risotti) in onore del milanese in vacanza, quindi è buonissimo a prescindere…
Ho particolarmente apprezzato l’accoglienza che i fratelli Riccardi hanno riservato all’autore dell’articolo (e a noi, naturalmente) nonostante fossimo capitati a pranzo, proprio in occasione del compleanno della mamma dei titolari, festeggiata da amici e parenti nel tavolo a fianco.
Qui mi sento talmente ed inspiegabilmente benvoluto che ho sempre il dubbio mi abbiano scambiato per qualcun altro.
Non è vero caro Galetti qui nel Cilento amiamo tutti, specialmente quelli bravi e buoni come te. Ti ricordi quando ti ho invitato per la prima volta a venire qui? Sei stato subito pronto e questo ci ha fatto molto piacere. Gli altri che non hanno seguito il tuo esempio si devono mangiare le mani.