Krug a Napoli: la Pizzeria Gorizia 1916 e lo chef Gennaro Esposito insieme per creare gli abbinamenti perfetti
Quando Johann-Josef Krug divenne partner alla Champagne Jacquesson nessuno immaginava che avrebbe lasciato quella che era ormai l’azienda di famiglia, avendo sposato la cognata inglese di Adolphe Jacquesson. Pare fosse ansioso di lanciare la sua di Maison, come poi fece nei primi anni 40 del 1800, con l’unico obiettivo di sublimare la sua idea di eccellenza. La Casa è ferma su questo principio base ma assoluto da generazioni, dal 1999 nel gruppo LVMH.
Quanto la sua intuizione fosse corretta lo prova il prestigio del brand che ha fatto della “Grande Cuvée” un prodotto iconico su scala mondiale. E guai a definirla “non-vintage”, come tecnicamente sarebbe da classificare, perché susciteremmo le ire di Rémi Krug il quale ci risponderebbe come allora: “Krug non è non-niente!”. Un blend di oltre 120 vini da più di 10 annate diverse al fine di ‘offrire ogni anno il miglior Champagne al mondo a prescindere dalle condizioni metereologiche’.
Ed è a questo livello di pregevolezza che punta la Pizzeria Gorizia 1916, Krug Ambassade, nell’organizzazione dell’annuale appuntamento con la beneficenza dedicata alla Open Onlus a sostegno dell’oncologia pediatrica e neonatale. Salvatore (Antonio Grasso) sr e Salvatore jr sono stati impeccabili padroni di casa di un riferimento storico come Gorizia 1916 al Vomero (NA) aperta per l’occasione all’arte consolidata dello chef Gennaro Esposito (Torre del Saracino, 2 stelle Michelin).
La pizza del centenario, la 1916 (ricotta, provola di Agerola, carciofi saltati, salame a julienne, fiori di zucca aperti e provolone del monaco dolce all’uscita) e gli ottimi fritti della Gorizia sono stati, infatti, inseriti in un ampio menù realizzato in collaborazione con la sapienza e il cuore aperto dello chef Esposito. Non poteva mancare il riso (risotto mantecato al burro di acciughe, salsa di broccoli e tartufo bianco), l’ingrediente celebrato quest’anno da Krug (Krug x Rice) e proposto in abbinamento a un calice di Grande Cuvée o Krug Rosé insieme a una sorpresa finale: le candele al ragù.
KRUG GRANDE CUVÉE 170éme ÉDITION
(195 vini da 12 annate diverse dal 1998 al 2014. 51% Pinot Noir, 38% Chardonnay and 11% Meunier, probabilmente la più bassa percentuale di Meunier di sempre)
L’alternanza di lime candito, albicocca fresca grigliata, confetto alla mandorla tostata, brioche, cipria e un accenno di biancospino esprimono la stratificazione di cui Krug è il massimo portavoce. Palesemente cremoso, decisamente teso e saporito con grande equilibrio e una lunghezza in assoluta coerenza naso-bocca.
KRUG GRANDE CUVÉE 169éme ÉDITION
(146 vini da 11 annate diverse dal 2000 al 2003. 43% Pinot Noir, 35% Chardonnay and 22% Meunier)
Accattivante alla vista così come in degustazione: il naso alterna sensazioni definite di bergamotto e crosta di pane, cotogna e marzapane, pepe bianco e cenere annunciando un sorso altrettanto complesso. Pieno, cremoso, intenso ma dall’incedere dinamico.
KRUG 2002 MAGNUM
(Il primo Millesimato del nuovo millennio, presentato dopo Krug 2003. Pinot Noir 40%, Chardonnay 39% and Meunier 21%, affinato per 12 anni).
Fine e penetrante sin dalle primissime olfazioni con sentori di scorza d’arancia, cedro, liquirizia e poi caffè e cioccolato bianco. Il sorso è più voluminoso, eccezionalmente cremoso, di classe con un finale più austero visti anche i riverberi fumosi. Le note fruttate si accompagnano ad aromi di miele, frutta secca per un’esperienza degustativa completa e pienamente appagante.
KRUG ROSÉ 26éme ÉDITION
(28 vini da 7 diverse annate dal 2005 al 2014 con 11% di Pinot Noir d’annata macerato. 44% Pinot Noir, 30% Chardonnay and 26% Meunier).
Dal tocco più rustico e deciso: superiori sono le strutture e la pungenza. Al naso offre sbuffi delicati di petalo di rosa, pompelmo, arancia e pepe rosa. L’ambizione è quella di sostituire a tavola un rosso con un tocco brioso.