Giuseppe Iannotti è la prima Stella Michelin del Sannio
di Tommaso Esposito
L’anno scorso Giuseppe Iannotti è stato per la Guida Ristoranti d’ Italia de l’Espresso il cuoco giovane Emergente 2013.
Da giugno è fra i Jeunes Restaurateurs d’ Europe. Ora è la prima Stella Michelin del Sannio. Una delle due novità campane della Rossa quest’anno.
Una bella notizia: siamo felici per i successi che stanno premiando il suo duro lavoro di ricerca nel suo regno sannita: il Kresios di Telese.
E siamo ancora più felici perchè fummo i primi a scoprirlo e a scrivere di lui.
Nella memory card ancora c’erano le tracce dell’ultimo passaggio al Kresios per una indimenticabile cena estiva di fine luglio.
Eccola qua.
L’accoglienza è il punto di forza: meticolosa, ma calorosa. Proprio come desideri e ti aspetti.
I pani eccellenti e cosi pure il benvenuto
Bufala con fiore di zucca, l’inverso. Subito buono, ben fritto, gustoso.
Sfavillante per freschezza la trota con julienne di cetriolo adagiata su emulsione di patate lievemente agliata.
Il guanciale di maiale nero casertano con verdure e frutta di stagione con popcorn. Che dire: è raro assaggiare un piatto freddo tiepido così saporito con questi ingredienti. Per nulla grasso il suino, anzi. E poi l’amaro della verdura, il dolce della pesca. Veramente buono. Ah c’è pure la chip di cotica.
Baccalà mussillo con fragole, olio agliato e lemongrass. Brodo di giuggiole per un baccalofilo come il sottoscritto. Un piatto da provare sul campo. Ops, le brune gocce non sono di balsamico, ma di ristretto aceto telesino.
Il risotto di mare. Perfetto. Non c’è pomodoro, né è tirato con vino. Eppure c’è immensa freschezza. Eppoi la bisque del crostaceo, il pepe di Sechuan. Lo scampo adagiato a crudo. Bravo Giuseppe, un risotto così se lo sognano lassù nella terra del Carnaroli.
Ancora qualche grissino e il burro di Normandia.
E qualche coccola in più: Joaquin, aglianico vinificato in bianco 2006. Da favola.
Un raviolone gourmand. Etereo involucro che racchiude la bufala. E la ricciola in cruda tartara per corona. Piatto unico. Succulento.
E infine le dolcezze. Macarons e piccola pasticceria. Di classe
Prosit, Giuseppe.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Complimenti a Iannotti, stella in una terra avara anche di pianetini. Tommaso, i chicchi del riso sembrano belli a vedere ma ci andrei piano con il denigrare il Carnaroli.. ;-) Vedo che poi hai bevuto una vecchia conoscenza, eh ?
Leo, ma il riso di Giuseppe era Carnaroli. Volevo semplicemente dire che un buon risotto si mangia anche quaggiù. Del resto al Sud si è molto coltivato il riso. Altri tempi, però!
https://www.lucianopignataro.it/a/il-miglior-riso-si-coltivava-nel-principato-di-salerno/60695/