Koppert Cress arriva a Napoli e mette brio nei piatti di Lino Scarallo
di Marina Alaimo
La giornalista slovena Andreja Lajh sta presentando in tour per l’Italia la nuova collezione di germogli e piccoli vegetali proposti dall’azienda olandese Koppert Cress. Il tour prevede una serie di cene nei migliori ristoranti italiani dove lo chef con grande inventiva realizza piatti utilizzando le divertenti piantine Koppert Cress, scegliendo tra una vasta gamma di germogli, piccoli frutti e fiori multicolor, dagli aromi e forme estremamente stimolanti e divertenti. Lunedì 17 ottobre la collezione di piccoli vegetali approda a Palazzo Petrucci, nella splendida cornice di piazza San Domenico, dove lo chef Lino Scarallo ha ideato un menù dai sapori mediterranei, come è nel suo stile.
La serata ha avuto inizio con un aperitivo che secondo i programmi avrebbe dovuto essere piuttosto breve, ma gli aromi dei vari prodotti Koppert Cress assaggiati hanno acceso particolarmente l’attenzione degli ospiti, per cui i tempi si sono dilatati notevolmente, con grande divertimento di tutti.
In aperitivo Micaela 2010 vino bianco vivace a rifermentazione naturale da uve riesling italico di Stefano Milanesi, produttore dell’Oltrepo Pavese noto soprattutto per il suo talento nella produzione di spumanti metodo classico.
Lo chef Lino Scarallo era in gran forma ed ha raccolto l’ampio plauso di tutti dalla vetrina della sua cucina a vista. In antipasto: battuto di crostacei profumati con dushi bottom; insalatina di atsina cress folie, prosciutto di agnello e salsa di finocchi e limone.
Poi zuppetta di sfusato amalfitano con corallo di fasolari e salty fingers. In abbinamento Vesna Nature spumante metodo classico da pinot nero vinificato in bianco.
Come primo piatto: linguine con calamari d’amo, cipolla rossa di Tropea, lamelle di maji leale con agrumi e ricotta affumicata al ginepro. In abbinamento Dulos 2009 da uve riesling italico in purezza.
Per secondo: triglia croccante con panure di rock chives pea con yougurt. In abbinamento Setteuve 2004 bianco prodotto con riesling italico, vermentino, trebbiano, pinot nero vinificato in bianco, pinot rosa, cortese e chardonnay a vendemmia medio tardiva.
Pre dessert: Venus Vase con sgrappino di vino: un rinfrescante sorbetto sorseggiato nei fiori della pianta carnivora venus vase.
Dolce: roccocò al limoncello e fiori di bean blossom.
6 Commenti
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perdonate l’ignoranza, ma cosa sono o cosa è il rock chives pea? e poi siamo sicuri che lo chardonnay presente nel Setteuve 2004 sia di vendemmia medio.tardiva?
Rock Chives è un erba cipollina molto decorativa in quanto sulla punta di ogni filo d’erba c’è un semino scuro. Ha sapore di aglio dolce e prociene dal sud est asiatico. Per quanto riguarda lo chardonnay non abbiamo partecipato personalmente alla vendemmia.
Raccolta medio tardiva non è riferita allo chardonnay, bensì alle sette uve raccolte. Chardonnay e Pinot Nero vinificato in bianco, vengono raccolte prima delle altre.
@ Aldo Jurlano. Conosco Stefano Milanesi personalmente, se ha dichiarato a Luciano la presenza di uve con vendemmia medio-tardiva, stai pur certo che è la verità. Se c’è una cosa che proprio non sa fare, è dire le bugie. Nella mia piccola esperienza nell’andare per cantine, pochi sono stati coloro che hanno una tale onestà intellettuale ed umanità.
Inoltre, oltre al Vesna che ormai tutti conoscono, segnalo il “Maderu” 2003 Pinot nero in purezza, vincitore della Gold Medal a TerraVino 2010 e “Alessandro” 2007 Cabernet in purezza, vincitore della silver Medal della medesima manifestazione. Come dire!!! appena si esce fuori dal confine nazionale anche l’Oltrepo pavese a qualcosa da dire nel settore enoico.
Un cordiale saluto a tutti
Concordo pienamente con quello che dice il Sg. Damiano Raffaele. Anche io ho avuto modo di conoscere Stefano Milanesi ed il privilegio di condividerci una vendemmia per capire veramente come nascono i suoi prodotti e credo che l’onesta e la credibilità non possano non venirgli attribuite come doti.
Fantastici di Milanesi sono anche il BUCANEVE vendemmia tardiva da uve Cortese, il GRANDULOS affinao 50 mesi in piccole botticelle di rovere da uve Riesling Italico, tutte eccellenze di questo piccolo produttore capace di fare vini di altissima qualità!
Buonagiornata a tutti!
Concordo con quanto di buono scritto sopra da Marco Riva e Damiano Raffaele relativamente a STEFANO MILANESI, visto che loro hanno già citato alcuni dei suoi Capolavori Enologici, mi permetto di suggerirne altri due che secondo me sono molto significativi.
OLTREPO’ PAVESE BARBERA 2003 “Elisa”, affinamento di 44 mesi in barrique non nuove, 15% di alcol: espressione olfattiva strepitosa, una vera sinfonia di note balsamiche, spezie dolci, vaniglia, goudron, il tutto con una finezza esemplare. In bocca potenza ed eleganza vanno abbracciate, con un alcol ben presente, ma splendidamente equilibrato dalla freschezza acida della Barbera, il tutto in grande equilibrio e con la garanzia di enorme potenzialità di invecchiamento negli anni.
SPUMANTE METODO CLASSICO ROSE’ 2008 “Fleadh”, Pinot Nero in purezza, 24 mesi minimo di permanenza sui lieviti, 13% di alcol: espressione olfattiva di grande tipicità con sentori che richiamano in modo inequivocabile il Pinot Nero, uno spumante di grande struttura, che punta alla potenza sfruttando le peculiarità di questo nobile vitigno.