Kanthari 2004 Aglianico Paestum IGT
TIPALDI
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
“La nebbia agli irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar. Ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar”. Lo schema chiasmico, secondo il classico canone elaborato da Policleto, viene qui ben sintetizzato dal grande Giosuè Carducci. La visione è quella di una natura prettamente autunnale: piovosa, brumosa e fredda, con le foglie ingiallite di alberi quasi spogli e che, comunque, viene confortata dall’odore acre e indelebile del mostro nei tini. Si evocano così scene gioiose e goderecce, che fanno parte di un rituale di convivialità, in cui, come in un’ode oraziana o in un simposio greco, si vuole scacciare la tristezza, ravvivando il fuoco dell’eterna giovinezza, col versare il vino copiosamente.
Ci troviamo nella cittadina di Acciaroli, dove purtroppo recentemente è stata teatro di un abominevole fatto di sangue. Il mare, mentre si infrange sugli appuntiti scogli, sembra veramente schiumare e urlare la sua rabbia al mondo intero per questo inaudito misfatto. Qui agli inizi degli anni ’50 è vissuto il grande scrittore americano Ernest Hemingway e sembra che il personaggio di Santiago del suo capolavoro “Il Vecchio e il Mare” del 1952 (pluripremiato con il “Pulitzer”, il “Nobel” e il “Bancarella” e sceneggiato poi per il cinema) abbia tratto ispirazione da un tale Antonio Masarone, pescatore locale. Fatto sta che stralci di questo famoso romanzo si trovano affissi dappertutto lungo le vie del famoso borgo marinaro cilentano.
Acciaroli è da molti anni frequentatissima località balneare, con forte vocazione turistica. Non per niente è stata insignita dei massimi riconoscimenti ambientali a livello nazionale. Possiede una lunga e sabbiosa spiaggia, bagnata da un mare sempre limpido e pulito. E’ fornita, poi, di tutti i servizi indispensabili per un’ottima qualità di vita. E tutto questo grazie ad una lungimirante e saggia azione amministrativa locale. Il toponimo di Acciaroli trae origine da “Laczaruolo”, ovvero “Lazzaroli”, arbusti simili al biancospino, che sorgono spontanei in tutta la zona.
L’avvocato Nicola Tipaldi mi accoglie insieme con il fratello Bruno con squisita cortesia nel suo splendido palazzo gentilizio, situato proprio al centro cittadino. E’ un uomo non giovanissimo e dai tratti estremamente signorili.
Mi spiega che la sua vigna affonda le radici su un letto ricchissimo di argilla e calcare, tipicamente cilentani. E’ esposta a mezzogiorno in collina, dove si può toccare con mano il mare turchino. E’ collocata a 400 metri s.l.m., nel comune viciniore di San Mauro Cilento, ove insiste anche la cantina e l’allevamento è a cordone speronato. La produzione vinicola, curata dall’enologo avellinese Di Meo, interessa appena tre etichette sotto la denominazione Paestum Igt: il Fiano Cerzalonga, la Barbera e, soprattutto, il Kanthari Aglianico.
Ho assaggiato tutti e tre i vini e sono rimasto particolarmente colpito da quest’ultimo, che fermenta e matura in botti di rovere. Il colore è rosso granato impenetrabile, con gradazione alcolica di “appena” 13 gradi.
Al naso sviluppa sentori di erbe officinali e terriccio bagnato, mescolati ad una densità carnosa e sanguigna. Si colgono poi profumi terziari e note speziate e austere, con sottofondo di frutta rossa matura. Al palato, nonostante l’affinamento di sei anni, conserva intatta la piena solidità tannica, con un ricamo imperiale, pervasivo e succoso. Il finale ha uno sviluppo lungo, verticale e persistente. Si sposa benissimo con costolette di maiale alla grigia, stinco al forno, formaggi stagionati come il caciocavallo, il grana o il castelmagno. Paradisiaco…
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede ad Acciaroli di Pollica – Tel. e Fax 0974/904035 – Enologo: Roberto Di Meo – Ettari di proprietà 12, di cui 2 vitati – Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigni: Aglianico, Barbera e Fiano.