Iwfi: gli Usa importano più vino, ma l’export italiano perde colpi
E’ continuato, nel primo semestre dell’anno, il trend negativo delle esportazioni vinicole italiane verso gli USA, secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute.
In tale periodo infatti l’Italia ha fatto registrare una diminuzione del 4,1% in quantità e del 3,9% in valore, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.
Nonostante tale perdurante trend negativo l’Italia, secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, continua tuttavia a mantenere la prima posizione fra i paesi esportatori.
La flessione delle esportazioni italiane e’ pero’ preoccupante in quanto risulta in controtendenza rispetto al trend delle importazioni USA che sono aumentate del 25,1% in quantità e del 5,7% in valore ed al fatto che tutti i principali paesi esportatori verso gli USA hanno fatto registrare notevoli aumenti in quantità e più modesti in valore, a conferma della competitività dei loro prezzi.
Nell’ordine, il Cile con il 116% in quantità ed il 43,3% in valore, l’Argentina con il 62,7% in quantità ed il 18,9% in valore, l’Australia con il 19,2% in quantità e con il -0,9% in valore, la Francia con il 15,5% in quantità ed il 12,6% in valore e la Spagna con il 7,2% in quantità e con il -2,6% in valore, hanno confermato il trend positivo del mercato vinicolo statunitense.
Trend del quale non si e’ invece avvantaggiata l’Italia che e’ stato l’unico, fra i principali fornitori del mercato USA, a far registrare un doppio segno negativo.
Commentando tali dati il presidente dell’Italian Wine & Food Institute, Lucio Caputo, ha espresso preoccupazione per la mancanza di una adeguata attività promozionale pubblica che serva a sostenere e migliorare l’immagine ed il prestigio del vino italiano. Caputo ha anche espresso preoccupazione per la effettuazione, da parte di varie organizzazioni, di modestissime iniziative, non coordinate e senza alcun seguito, che nonostante il notevole dispendio di fondi, non contribuiscono al successo del vino italiano ma spesso finiscono con il danneggiarne e sminuirne
l’immagine.
Caputo ha pertanto sottolineato l’importanza del “Gala Italia, Special Edition”, che si terrà venerdì 7 dicembre 2012, nella ballroom del Pierre Hotel, uno dei luoghi cult più prestigiosi ed eleganti di Manhattan e che servirà a dare lustro e prestigio ai migliori vini nazionali ricollocandoli al livello che loro compete, quali vini di grandissima classe, distanziandoli e distinguendoli da quelle
produzioni concorrenti che ponendosi sullo stesso livello di quella italiana poi la battono sui prezzi.
Complessivamente, nel primo semestre dell’anno, sempre secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, l’Italia ha esportato 1.225.470 ettolitri, per un valore di $599.268 mila rispetto ai 1.277.320 ettolitri, per un valore di $623.591 mila del corrispondente semestre del 2011. Al secondo posto si posiziona l’Australia con 956.020 ettolitri, per un valore di $224.966 mila rispetto ai 801.760 ettolitri, per un valore di $ 227.097 mila del primo semestre del 2011.
Al terzo posto si piazza il Cile con 848.700 ettolitri, per un valore di $160.274 mila, contro i 393.060 ettolitri, per un valore di $ 111.819 mila del primo semestre del 2011. Segue l’Argentina con 737.920 ettolitri, per un valore di $156.759 mila, contro i 453.560 ettolitri, per un valore di $131.776 mila. Al quinto posto si posizione la Francia con 435.560 ettolitri, per un valore di $374.671 mila contro i 377.250 ettolitri, per un valore di $332.703 mila del 2011 seguita dalla Spagna con 309.450 ettolitri, per un valore di $100.618 mila contro i 288.640 ettolitri, per un
valore di $103.346 mila, sempre del primo semestre del 2011
Il totale delle importazioni vinicole USA, conclude la nota dell’Italian Wine & Food Institute, è ammontato, nel primo semestre dell’anno, a 5.054.510 ettolitri, per un valore di $1.863.327 contro i 4.040.880 ettolitri, per un valore di $1.763.292 del corrispondente periodo del 2011.