InVINOveritARS. Artisti per Frescobaldi a Montalcino, il mecenatismo come stile di vita


di Ilaria Oliva

Una casata nobiliare, una storia illustre, la Toscana: questo è ciò che viene subito in mente quando si pronuncia il cognome Frescobaldi. Ed effettivamente siamo davanti ad una dinastia dal passato importante, a cui fa seguito un presente in linea con i tempi ma che porta avanti le tradizioni: l’impegno nella viticoltura, ad esempio, rappresenta da sempre un aspetto caratteristico della famiglia, che da settecento anni, dai primi del Trecento, produce vino in Toscana.

mappa tenute

mappa tenute

Oggi, con ben nove tenute situate nei luoghi più vocati per la viticoltura in Toscana (una delle quali, Gorgona, rappresenta un progetto sociale molto importante), Frescobaldi incarna l’essenza stessa della regione, la sua straordinaria vocazione per la viticoltura e la diversità dei suoi territori.​ L’offerta enoica si arricchisce con il progetto enoturistico, in quanto in alcune di queste tenute è possibile aggiungere alla visita, con relativa degustazione, anche il soggiorno: nell’antico frantoio del Castello di Nipozzano, nel Chianti Rufina, sono state ricavate delle camere; a CastelGiocondo, a Montalcino, ci sono sette stanze nel borgo; Castello di Pomino ha anch’esso un’offerta di cinque camere.

Tenuta Ammiraglia

Tenuta Ammiraglia

E ancora, un importante tocco di design con la cantina d’autore della tenuta Ammiraglia, in Maremma, progettata da Piero Sartogo e Nathalie Grenon, che oggi rappresenta un esempio di architettura nel rispetto per l’ambiente circostante, integrandosi a meraviglia col paesaggio. A questi possedimenti si aggiungono successive acquisizioni, come le Tenute di Bolgheri Ornellaia e Masseto, Tenuta Luce a Montalcino, Poggio Verrano (Maremma), Attems nel Collio e Domaine Roy in Oregon (USA). Una holding da milioni di bottiglie, che accoglie (a discrezione e con delle regole ben precise) le “nuove leve” della discendenza, ma che porta avanti anche la tradizionale vicinanza al mondo dell’arte che caratterizza la famiglia Frescobaldi da ben trenta generazioni.

veduta della tenuta castelgiocondo

veduta della tenuta castelgiocondo

Ancor prima di iniziare a produrre vino, infatti, la famiglia intratteneva rapporti e contatti commerciali con le botteghe di vari artisti famosi: Filippo Brunelleschi nel XV° secolo fu incaricato da Stoldo Frescobaldi della costruzione della Basilica di Santo Spirito a Firenze; Donatello abitava nelle case dei Frescobaldi e fu in stretto rapporto con la famiglia, e nel XIII° secolo Lamberto Frescobaldi aveva fatto costruire una serie di opere pubbliche a Firenze. Esempi che indicano una tradizione di committenza e di mecenatismo profonda e radicata nel tempo e che arriva ai nostri giorni, con Artisti per Frescobaldi, nato nel 2012, contemporaneamente progetto di arte contemporanea e collezione.

Nato per sostenere gli artisti contemporanei, per le prime cinque edizioni il progetto è stato realizzato sotto forma di premio internazionale, per poi diventare committenza diretta nel 2023. Gli artisti sono stati invitati a interpretare, ciascuno nei suoi linguaggi espressivi, la tenuta di CastelGiocondo a Montalcino, e le opere realizzate sono entrate a far parte della collezione esposta nella tenuta stessa, che quindi è diventata contemporaneamente un “hub” culturale e una “kunsthalle”: oggi a CastelGiocondo, infatti, sono raccolte quindici opere realizzate dagli artisti che hanno preso parte al Premio, più le nuove realizzate su committenza nell’ultima edizione.

Il progetto è stato fortemente voluto dalla marchesa Tiziana Frescobaldi, che, insieme al curatore Ludovico Pratesi, ha selezionato gli artisti partecipanti, tre per ciascuna edizione del premio. Requisito fondamentale non avere più di 45 anni di età, ma vantare un curriculum artistico già importante; si è cercato, inoltre, di avere una continua commistione di provenienze geografiche, per cui ad una prima edizione con soli artisti italiani hanno fatto seguito le successive dove un artista italiano era affiancato da artisti stranieri dalla svariata provenienza. Ogni anno una giuria internazionale composta da tre direttori di musei d’arte contemporanea ha poi selezionato il vincitore di ogni edizione, ma tutti gli artisti partecipanti hanno comunque disegnato le etichette delle bottiglie in edizione limitata di Brunello di Montalcino CastelGiocondo, creando un ulteriore collegamento concreto con la produzione enoica dell’azienda e con il vino principe dell’areale di Montalcino.

Castelgiocondo

Castelgiocondo

Le cinque edizioni hanno visto la partecipazione di Giovanni Ozzola, Elisa Sighicelli e Rä Di Martino per il 2012; Michael Sailstorfer, Jorinde Voigt e Yuri Ancarani, 2014; Matthew Brannon, Eric Wesley e Patrizio Di Massimo, 2016; Claudia Comte, Sonia Kacem, e Francesco Arena, 2018 il canadese Andrew Dadson, l’americana Erica Mahinay e l’italiano Gian Maria Tosatti per il 2021.

Giovanni Ozzola

Giovanni Ozzola

Elisa Sighicelli

Elisa Sighicelli

Jorinde Voigt

Jorinde Voigt

Erica Mahinay

Erica Mahinay

Sonia Kacem

Sonia Kacem

Tra questi c’è stato chi ha lavorato sul concetto di paesaggio, con restituzioni variegate che vanno dalla fotografia all’incisione fino ad una sorta di neo-puntinismo fatto da impronte digitali; chi si è concentrato sugli aspetti della fermentazione del mosto, chi ancora ha creato un sistema codificato ricollegandosi ai codici di Leonardo, chi ha riconsiderato la pittura con modelli dal vivo come nel passato ma utilizzando la bottiglia di vino per dipingere e creando una videoinstallazione, chi ha trasformato una bottiglia di vino in una scultura mobile; chi si è fatto portatore di un retaggio della tradizione, utilizzando la pittura su anfora o riproponendo le sfumature delle terre di Siena su sculture contemporanee; chi si è lasciato conquistare dagli scarti della lavorazione dell’uva o dalla macchia mediterranea che circonda le vigne; chi ha girato un film che nessuno potrà vedere e chi ha immaginato di ridare vita a delle stanze non utilizzate del castello con un soffio di vento.

Nel 2023 il progetto, legandosi sempre più all’antica tradizione di mecenatismo della famiglia, è diventato una committenza: gli artisti invitati sono stati Daniela De Lorenzo e Massimo Bartolini, che hanno realizzato delle opere site-specific per gli spazi esterni della tenuta.

Daniela De Lorenzo

Daniela De Lorenzo

Le nuove opere, realizzate al culmine di una residenza artistica, si concretizzano in un progetto scultoreo di Daniela De Lorenzo, dal titolo Sogno sottile (2023), che vede tre figure in bronzo dorato collocate sui muretti di contenimento della struttura che si affacciano sui filari della tenuta, ed evocano le diverse fasi della vita del vino, dalla fermentazione alla trasformazione del mosto sino alla maturazione.

Massimo Bartolini

Massimo Bartolini

In testa a uno dei filari delle vigne di CastelGiocondo, invece, si trova la scultura in rovere stagionato di Massimo Bartolini, intitolata Rosa Sirena (2022-2023), e rappresenta una polena, figura femminile di carattere marino e mitologico legata alla prua degli antichi velieri come dimostrazione della ricchezza del proprietario. Il tutto completato con la tradizionale realizzazione di un’inedita etichetta per un’edizione limitata e numerata di 111 bottiglie del vino CastelGiocondo Brunello di Montalcino 2018 ad artista.

Mentre scrivo, sono state appena annunciate le protagoniste della nuova edizione, la settima: si tratta di due artiste, Giulia Cenci, classe 1988, che lavora prevalentemente con installazioni di grandi dimensioni sul tema del rapporto uomo/natura, e Sunmin Park, artista coreana che lavora anch’essa prevalentemente sul medesimo binomio ma con l’utilizzo di due medium estremi che vanno dal binocolo al microscopio. Entrambe andranno prima in residenza a CastelGiocondo e quindi realizzeranno i loro lavori.  Ho chiesto pertanto alla marchesa Tiziana Frescobaldi, anima e motore del progetto Artisti per Frescobaldi, cosa ha portato alla scelta di queste due artiste e se lavoreranno anche loro sugli spazi esterni come nell’edizione precedente: “Abbiamo scelto per la prima volta un’artista coreana e dell’estremo oriente, affiancandola come al solito ad un’artista italiana. Ci ha convinto l’idea che fossero due donne, anche se si tratta di una pura casualità, in quanto la scelta si basa sempre sul lavoro dell’artista. Per sapere cosa produrranno aspettiamo di vedere i progetti: al momento abbiamo solo annunciato la loro partecipazione”. In attesa di vedere le nuove opere, vi consiglio di fare un tour virtuale sul sito del progetto: troverete tanti video che raccontano i lavori degli artisti, estremamente evocativi.

 

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