InVINOveritARS: Arte a San Leonardo


artista Nagler al lavoro per l'ed. 2025

artista Nagler al lavoro per l’ed. 2025

di Ilaria Oliva

A due passi dal lago di Garda, incastonata tra i Monti Lessini e il Monte Baldo, si trova la tenuta San Leonardo, casa della famiglia Guerrieri Gonzaga dal 1894, quando il Marchese Tullo sposò Gemma de Gresti, alla cui famiglia la proprietà apparteneva da quasi due secoli. Ci sono stata in visita lo scorso anno e, varcato il cancello d’ingresso, si percepisce subito come lo spirito del luogo sia forte e coeso: nel borgo, infatti, vivono famiglie nate e cresciute a San Leonardo, che se ne prendono cura proprio perché la sentono una “cosa loro”. Ho avuto modo di fare una intensa visita della tenuta, prima in jeep, andando a scoprire il terroir della grande azienda, la cui superficie ricopre 300 ettari, di cui 30 sono vigneti a bacca rossa, e mi sono invaghita delle pergole trentine doppie, meravigliose architetture vegetali, che si innestano su terreni ricchi di ciottoli e in parte sabbiosi: sui primi sono state piantate le vigne del Merlot mentre sui secondi il Cabernet Sauvignon e le antiche vigne di Carmenère, dal 2018 tutto certificato biologico. Ed è proprio il Carmenère, lo scoprirò durante la degustazione, a segnare potentemente tutta la produzione di San Leonardo.

Simone Berti per San Leonardo 2018

Simone Berti per San Leonardo 2018

Il tour della tenuta prosegue con la visita dell’area produttiva, dalle grandi vasche in cemento (che in quel momento vedevano lavori di rivetrificazione in corso) alla bottaia, passando per la library dove sono conservate le annate storiche. Il plus è dato dalla presenza di un museo, allestito nel vecchio granaio, in cui non solo si conservano i pezzi della tradizione contadina e agricola, ma anche parte della documentazione fotografica inerente alla storia della Marchesa Gemma Guerrieri Gonzaga, figura femminile di spicco durante la grande guerra, in quanto riuscì a rintracciare e far rientrare in Italia migliaia di prigionieri dispersi in vari campi di concentramento in Russia.

La storia della viticoltura di San Leonardo si deve principalmente al marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, primo vero enologo della famiglia, che, spinto da una viva curiosità per i grandi vini, decise di studiare enologia a Losanna e approfondire le conoscenze con viaggi di studio in Francia ed in Toscana, dove strinse amicizia con Mario Incisa della Rocchetta, il quale lo introdusse a tutti i segreti del blend bordolese. A questa ricerca e alle peculiari condizioni geologiche ed atmosferiche (innanzitutto la forte escursione termica tra giorno e notte, che amplia il corredo aromatico delle uve) si deve la scelta di allevare vitigni internazionali che danno grandi vini ricchi di sfumature.

In questo contesto, da tre anni, una nuova sfumatura si è aggiunta al preesistente ventaglio: il Marchese Anselmo e sua moglie Ilaria hanno deciso di mettere in dialogo la storia e l’identità della tenuta con il linguaggio dell’arte contemporanea, e quindi ogni anno un artista viene coinvolto nella vita di San Leonardo con l’obiettivo di instaurare un dialogo tra la sua ricerca personale e uno o più aspetti che caratterizzano il mondo della tenuta. Il progetto, che inizia e si conclude simbolicamente con l’inizio della primavera, si divide in varie fasi: residenza, ricerca, progettazione e produzione. In questo modo ogni anno nascono un’opera d’arte che entra a far parte della Collezione San Leonardo e un’etichetta d’artista che va a vestire un lotto a tiratura limitata di 999 bottiglie del grand vin della tenuta. Il progetto è curato da Giovanna Amadasi e i libri d’artista andranno a costruire nel tempo la biblioteca di San Leonardo, diventando strumenti d’incontro e conversazione tra il mondo del vino e quello dell’arte, mentre le bottiglie diventeranno oggetti da collezione. In realtà già qualcosa sta cambiando, ma lo vedremo a breve.

bottiglie arte 2025

bottiglie arte 2025

La prima edizione di Arte a San Leonardo ha visto il coinvolgimento di Simone Berti (1966) che, al termine di una residenza sviluppatasi in più momenti nel corso del 2022, ha realizzato un Libro d’Artista in 120 copie e un’Etichetta per 999 bottiglie di San Leonardo annata 2018.

opera di Simone Berti

opera di Simone Berti

Tema della ricerca di Berti è “L’attesa non è tempo sprecato”, una riflessione sul ruolo del tempo e delle sue diverse manifestazioni nella vita dell’uomo e in quella della natura, nell’evoluzione di un’idea artistica e in quella di un prodotto come il vino. Per l’artista, gli alberi e gli elementi vegetali sono la forma visibile di un tempo, quello della natura, in cui la lentezza e la capacità dell’attesa sono elementi generatori di forza e bellezza: nelle trentadue immagini che scandiscono le pagine del libro l’elemento naturale è rappresentato da una vegetazione che progressivamente occupa tutti gli spazi mettendo in connessione le persone, gli oggetti e le architetture, trasformando un ambiente quotidiano in un paesaggio onirico percorso da un’energia silenziosa e vitale.

Marzia Migliora

Marzia Migliora

La seconda edizione ha chiamato in causa Marzia Migliora che, al termine di una residenza sviluppatasi in più momenti nel corso del 2023, ha realizzato un Libro d’Artista e un’Etichetta d’artista per 999 bottiglie di San Leonardo annata 2019. Tema della ricerca, “La rivoluzione del tempo profondo”, una riflessione fra i tempi geologici e l’esperienza umana. Il titolo del progetto si riferisce a tempi geologici impercettibili di cui possiamo solo intravedere i risultati osservando le rocce, i resti fossili di esistenze animali e vegetali scomparse e gli spostamenti delle placche terrestri. Partendo da queste suggestioni Marzia Migliora ha realizzato tre grandi disegni capaci di raccogliere in un unico flusso le diverse forme di vita presenti e passate: da quest’opera di grande formato l’artista ha realizzato un leporello che possa essere esposto nell’ambiente domestico, oltre a tre versioni di etichetta per le bottiglie di San Leonardo 2019, caratterizzate ognuna da un dettaglio tratto da ciascuno dei tre grandi disegni.

Marzia Migliora etichette

Marzia Migliora etichette

L’edizione 2025 di Arte a San Leonardo, appena presentata, vede già un’evoluzione, in quanto dal libro d’artista si passa a dei lavori su commissione che, per questa annata, portano il suggestivo titolo “Memorie di cose affidabili”, ad opera di Linda Fregni Nagler. Invitata a sviluppare un nuovo progetto, l’artista ha realizzato cinque opere originali, che entreranno a far parte della collezione di San Leonardo, e un’etichetta per 999 bottiglie di San Leonardo annata 2020. Focalizzando la sua ricerca sul museo di San Leonardo, ha scelto cinque oggetti tra quelli esposti e li ha trasformati in immagini sospese, fuori dal tempo, con un procedimento manuale di trasferimento dalla fotografia al disegno e di nuovo alla stampa fotografica. Si tratta di macchinari, elementi d’arredo e strumenti che chiunque conosca il passato del mondo dell’agricoltura e della viticoltura può riconoscere, ma che a un occhio contemporaneo e non tecnico risultano enigmatici: tra tutti il colmatore di Leonardo, protagonista anche dell’etichetta d’artista. Grazie allo sguardo dell’artista queste “cose affidabili”, sottratte al loro contesto, si trasformano in immagini fuori dal tempo, magnetiche e quasi magiche, aperte a molte possibili interpretazioni.

Opere di Elisabetta Fregni Nagler 2025

Opere di Elisabetta Fregni Nagler 2025

Ho chiesto a Ilaria Tronchetti Provera, moglie del Marchese Anselmo, ideatrice del progetto insieme al marito, se, partendo dai libri d’artista, la direzione del progetto Arte a San Leonardo prenderà altre strade nel prossimo futuro, ad esempio installazioni site specific, e, ancora, se c’è già l’artista per la prossima edizione. La sua risposta: “Il progetto ha avuto una naturale evoluzione: partito dalla produzione di un libro d’artista, vede oggi la commissione di un’opera d’arte, oltre alla realizzazione di un’etichetta d’artista che veste un numero limitato di bottiglie di San Leonardo dell’annata in corso. Le opere entreranno, di volta in volta, a far parte della collezione di San Leonardo e potranno essere realizzate attraverso i diversi linguaggi espressivi dell’arte contemporanea.
Abbiamo già individuato l’artista che firmerà il progetto del prossimo anno, ma ogni cosa a suo tempo: sveleremo i dettagli più avanti!”

Non ci resta che attendere, magari ingannando il tempo sorseggiando un calice della nuova annata di San Leonardo! (P.S.: l’edizione limitata dell’annata 2020 con etichetta d’artista può essere ordinata a questo link)

 

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